Capitolo 5: Helena

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Rientrata a casa, con il sorriso sul volto per l'incontro appena avvenuto, sento che regna il silenzio e tiro un sospiro di sollievo e mi fiondo in camera mia per mettermi a letto. Mentre cerco una posizione comoda ripenso a tutto quello che è successo oggi;
"<<Sono stanca di stare sempre ai tuoi ordini, fai questo, fai quello, non ne posso più>> dico urlando;
<<Non osare parlare con questo tono a tuo padre intesi?>> risponde in modo alterato avvicinandosi sempre di più;
<<Io parlo come voglio, e con chi voglio, e smettila di darmi ordini>> continuo;
e mentre finisco la frase sento la sua mano che con forza colpisce la mia guancia. L'ha rifatto di nuovo, sento le urla di mia madre contro mio padre che minaccia di picchiare anche lei, non posso sopportare tutto questo, così scappo per l'ennesima volta, e per l'ennesima volta arrivo in spiaggia piangendo."
Un messaggio scaccia via i miei pensieri, e lo apro;
"C: Mi ha fatto piacere conoscerti anche se era in una situazione spiacevole. Si vede che era destino ahahaha -Christopher";
Non appena leggo che è firmato da Christopher, mi spunta un sorriso;
"H: Sono felice che mi hai dato modo di sfogarmi, ne avevo bisogno :) ";
"C: Beh che ti avevo detto, fa bene parlare con qualcuno";
"H: Ora non posso darti torto ahahah";
"C: Ho sempre ragione Hele. Hai impegni per domattina?";
"H: Mmh i miei corsi cominciano alle nove, perché?"
"C: Che ne dici di andare a fare colazione?";
"H: Ci sto :)", e mi accorgo che sorrido;
"C: Perfetto, allora ci vediamo alle 8?"
"H: Alle 8 è perfetto";
"C: A domani allora, notte".
Imposto la sveglia alle 7 in punto e poso il cellulare sul comodino per poi rimettermi a letto. Chiusi gli occhi, ho un unico pensiero che mi tormenta: l'incontro con Christopher. Perché proprio lui? Per quale motivo sono riuscita ad aprirmi e a parlare di ciò che mi stava succedendo? Poi con lui, un ragazzo che nemmeno conoscevo, ma soprattutto che non conosceva me, e nonostante questo si è avvicinato a me. E poi è stato così gentile...
"Ognuno di noi ha bisogno di qualcuno che ci aiuti a sfogarsi, qualcuno che ci capisca, una spalla su cui piangere. E siccome qui non vedo nessuno in giro a parte me, lasciati andare..."
Forse anche lui si è trovato nei miei panni qualche volta, forse anche lui è come me e ha bisogno di qualcuno con cui sfogarsi, e per questo si è avvicinato a me. E' riuscito a farmi sorridere in quel momento di assoluta tristezza, nessuno ci era mai riuscito, e lui l'ha fatto con una semplicità unica che quasi rimango stupita. Devo conoscerlo meglio, chissà che impressione gli avrò fatto, sicuramente mi avrà preso per la solita ragazzina paranoica che piange per ogni minima cosa. Non so neanche da dove ho preso tutto quel coraggio di corrergli tra le braccia, però devo ammettere che si sta bene, ne avevo proprio bisogno. E crollo mentre ricordo le sue braccia che mi avvolgono.
**********Angolo Autore***********
Scusate il ritardo ma tra impegni vari non sono riuscito a pubblicare prima.
Ps. Passate a leggere la storia di BarbieRJM_ "Inizio inaspettato"

Un momento magicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora