il giorno successivo fu il giorno nel quale camilla conobbe il fratello di bobbi.
era appena uscita sul balcone quando sentì un'altra voce, una più profonda di quella di bobbi.
"non dirmi che sei qui," disse lo sconosciuto.
camilla si girò, aggrottando le sopracciglia. i suoi occhi incontrarono quelli verdi e selvaggi di una figura alta e slanciata che si passò una mano tra i capelli, fissando camilla con gli occhi sbarrati.
"cosa?" chiese, confusa. "perché non dovrei essere qui? ho già sentito la storia della ragazza morta, ma-"
"ti sei davvero trasferita nell'appartamento accanto?" le chiese, camminando lungo il margine del balcone, appoggiandosi al bordo così da essere più vicino a lei. poteva vedere le sue lentiggini ora. punteggiavano il suo viso come costellazioni. Il ragazzo si allontanò di nuovo, il suo nervosismo evidente.
"no. ho sfondato la porta e poi sono riuscita a rimettere i cardini nella struttura senza che nessuno mi sentisse," rispose lei. lui le diede un'occhiata con fare indagatore, come valutando la possibilità che stesse dicendo la verità, ma poi lei roteò gli occhi e scoraggiò il resto dei ragionamenti del ragazzo. "ma va'?"
lui fece un gran sorriso, come un bambino, chiudendo gli occhi, e camilla realizzò quanto abbronzato fosse quando tutto ad un tratto la luce del sole lo investì. "wow. sono confuso." disse lui, passandosi le dita tra i capelli biondi. "completamente e totalmente confuso."
cam aggrottò le sopracciglia. "cosa?" era il fidanzato di bobbi? solo un amico? amico di letto?
il ragazzo doveva aver notato l'espressione sul viso di cam, perché sorrise e fece un inchino, i suoi muscoli tesi nel piegarsi. la maglietta nera non aiutava cam nel tentativo di non fissarlo. "alexander westiver, al suo servizio. bob è mia sorella."
"wow, forte," rispose cam, spalancando scherzosamente gli occhi. "bob è tua sorella? sai, di solito le persone dicono 'bob è mio zio' ma penso tu sia l'eccezione, no?"
"beh, ovvio che si. per cos'altro dovrei essere qui altrimenti?"
cam stava studiando alexander, la testa piegata di lato, e sentenziò, "beh, sei un ragazzo carino e tutto il resto, ma oltre a quello, la tua grammatica fa schifo - non dire 'ovvio che si' - e hai un carattere di merda. ma va bene così, tanto se tu hai un carattere di merda allora io ne uno da diarrea."
lui sorrise, mostrando i suoi denti, e cam realizzò che avrebbe potuto fissare alex e la sua bellezza tutto il giorno, ma aveva delle cose da fare.
"ci si vede," disse lei, e poteva giurare di averlo sentito ripetere "ci si vede" facendole il verso, prima che chiudesse la porta.
sospirò. vicini di casa.
🌸
wow, interessante. parole. su un foglio. o sul dispositivo elettronico dal quale stai leggendo ora. divertente! yee! meravigliosamente terribile.
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the apartment next door [italian translation]
Teen Fiction[original story by @awlucaya] "non dirmi che sei qui," disse. "cosa?" chiese, confusa. "ti sei davvero trasferita nell'appartamento accanto?" le chiese, camminando lungo il margine del balcone. "no. ho sfondato la porta e poi sono riuscita a rimette...