quella notte cam si sedette sul balcone, appoggiando la sua schiena contro la ringhiera e mangiando popcorn. alla fine non era uscita con bobbi, si sentiva malissimo per tutta la nausea che le era improvvisamente venuta.
non che non fosse un episodio normale...
sentì la porta del terrazzo aprirsi dal lato dell'appartamento dei westiver, e inclinò la testa per vedere un alexander confuso, insieme ad un altro ragazzo del quartiere. alex stava fumando, e la sua voce era differente da quando, poco prima, aveva parlato con lei.
"insomma, non gliel'hai ancora detto?"
"no."
"hai intenzione di farlo?"
"no."
"quindi continuerai a fumare."
"già."
"no," disse il suo amico con rabbia. "devi dirlo a bobbi."
"roberta non ha bisogno di saperlo."
"sì invece. sei il suo gemello. maggiore, per di più. ti sei preso cura di lei quando rachel è saltata giù da quel balcone."
"lo so."
ci fu silenzio per un po', e una brezza mosse i capelli di cam. si chiuse la giacca grigia, stringendosi le gambe al petto nel tentativo di riscaldarle. non si ricordava di quanto fresche fossero le notti californiane.
"quindi c'è una nuova tipa, eh?"
"già."
"è carina?"
"si."
"ti piace?"
"mi ha sbattuto una porta in faccia."
"forte."
"già."
"come si chiama?"
"cameron, o qualcosa del genere."
camilla, stronzo.
"figo."
ci fu un altro momento di silenzio, e cam sentì dei sospiri prima che l'altra voce parlasse.
"quindi non lo dirai a tua sorella?"
"no. non c'è motivo perchè lei lo debba sapere. non la smetterebbe più di piangere."
"capito." ci fu un veloce sospiro, e cam sentì il sacchetto di popcorn scivolare. si perse la parte successiva di conversazione tentando di afferrare i popcorn prima che cadessero a terra. mosse freneticamente le braccia per non ribaltarsi, finendo per schiacciare ogni singolo popcorn cadendoci sopra. si congelò sul posto, chiudendo gli occhi e aspettando.
i due smisero di parlare.
cam respirò piano, il suo cuore batteva più forte che mai. le venne in mente di quella strana storia di quel ragazzo che tagliò a pezzetti un altro ragazzo e ne nascose il "corpo" sotto le assi del pavimento, e poteva sentire il proprio cuore battere forte nel momento in cui la polizia sfondò la porta, e allora confessò.
magari anche lei avrebbe potuto confessato.
no, smettila, disse a sè stessa.
i due ragazzi ricominciarono a parlare, e poi lo sconosciuto se ne andò, lasciando alex a fumare da solo. cam doveva solo aspettare che se ne andasse.
"camilla, so che sei lì."
"davvero? pensavo che mi chiamassi cameron o qualcosa del genere," disse lei, alzandosi in piedi, scrollandosi i popcorn di dosso e sorridendo.
"è così."
"beh, dal momento che mi hai chiamata per nome è ovvio che te lo ricordi."
"stai zitta, okay?" disse lui, incamminandosi verso la porta, strattonado poi la maniglia, aprendo la porta con forza per poi sbatterla dietro di lui. cam sospirò, raccattando tutti i popcorn e dirigendosi dentro.
cosa stava nascondendo alex a bobbi?
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the apartment next door [italian translation]
Teen Fiction[original story by @awlucaya] "non dirmi che sei qui," disse. "cosa?" chiese, confusa. "ti sei davvero trasferita nell'appartamento accanto?" le chiese, camminando lungo il margine del balcone. "no. ho sfondato la porta e poi sono riuscita a rimette...