Odiami.

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'Balla per me, mostrami chi sono' mi chiedi con tono serio.
Mi mordo il labbro superiore, e scelgo di accontentarti.
Lo sai, lo capisci, lo percepisci.
Così come sei sempre riuscito a capir, da ogni mio movimento o gesto spontaneo, umore e preoccupazioni.
Voglio renderti felice, mostrarti coi miei occhi chi sei.
Come ti vedo, come piaci a me.
Un CD dei Modà colonna sonora di questo momento da imprimere nella mentre, incidere nel cuore.
Ricordati ciò che sto per fare, sempre: quando penserai di non essere abbastanza, sappi che me ne sono resa conto sin dalla prima nostra lezione.
Dal primo nostro sguardo.
E in quello sguardo io ci avevo già scelti, qualsiasi cosa potessimo arrivare ad essere.
Non avrei mai immaginato di potermi trovare, mesi dopo, in casa mia, a guardarti come mai mi è capitato.
E muovermi sulle note di 'Odiami'.
Ho scelto questo pezzo, si, perché ho capito di te ogni dettaglio.
Lascio che il mio corpo, coperto da un leggero vestito rosa, tracci per filo e per segno il tuo profilo da sopravvissuto e combattente dalle mille ammaccature e contrasti.
'E anche questa notte guarderà le stelle' perché non hai coraggio di guardale assieme a me, e ti ritrovi sul tuo balconcino a sollevar lo sguardo al cielo e non trovar conferme, ad immaginare i miei occhi fissare lo stesso punto al quale stai chiedendo aiuto.
'E anche questa notte, son sicuro, lei non mi penserà': passi decisi, a crear contrasto con ciò che vien detto nel testo.
Brindiamo alla tua ignoranza, perché se solo sapessi quante volte, rigirandomi nel letto, il mio pensiero sia rivolto a te, penso usciresti fuori di testa tanto quanto me.
Ma io so che già un po' lo fai.
Egoisticamente lo spero.
'E anche questa notte camminerò per la città, senza un motivo, senza una logica'.
E sia benedetta ogni tua insicurezza, ogni passo falso.
Ogni tuo gesto istintivo, perché sono emblema dell'anima pura; e ti immagino imboccare strade deserte e buie pur di amalgamarti con l'ambiente, e non soffrir più.
'Amati, almeno tu, amati' sollevo le braccia al cielo, in segno di resa, perché non penso di aver alcunché da dire su questo.
È un augurio che so per certo mi fai ogni giorno.
Significo molto per te, non smetter mai di farmi arrivare tutto questo.
So questa canzone a memoria, tanto quanto conosco ogni dettaglio di te.
'Mentre a me, odiami, odiami, odiami! Con tutto il cuore, odiami'
Spiegami perché, perché permetti a queste urla di sovrastarti.
Perché pensi di non meritare tutto questo.
Smettila di vederti come ostacolo per te stesso, entra nel mio mondo e fatti forza, perché anche per affrontare i miei demoni ci vuole coraggio.
Io provo a combattere i tuoi, tu però prova a capirli.
Ad annientarli con la forza del cambiamento, del profumo buono.
D'uomo.
Lascio che il mio corpo si esprima al meglio, mentre tu mi fissi immobile, senza fiato.
Il fiato manca anche a me, sto viaggiando in te.
'Mettimi spalle al muro, e se mi difendo, inchiodami!'
Strappa coi denti qualsiasi torto ti venga fatto, permetti all'onore di dominare su tutto il resto, anche su me, se lo ritieni necessario.
Fai tu del male a me, ma salvaguardati.
'Per tutto il male, odiami! Per tutti i giorni che ti rimangono, odiami!'
E piango, non me ne vergogno, perché sento dolore, perché voglio saperti far del bene.
Vieni qui, curiamoci, difendiamoci, annulliamo qualsiasi tipo di impedimento.
Il mio corpo viaggia libero, non voglio fermarmi.
Dimmi che capisci, che ti ci rivedi.
Che è solo l'inizio ma che ci lavorerai.
Scivolan via parole, e si ritorna ad 'amati'.
Mi fermo, ti guardo.
Assapora ogni parola.
Sei mio stesso mondo.
E il fulcro è qui, ora.
Smetto di ballare, mi avvicino a te, silenziosa.
Comincio a toccarti piano il viso, carezzo leggera la tua guancia destra.
Serri in automatico gli occhi.
Vuoi che tutto resti impresso, come pensi sia giusto.
Proseguo facendomi strada sul tuo naso, e vado dritta alle labbra, senza scorciatoie.
Tremano, hai i brividi.
Con la mano libera afferro la tua, intreccio le nostre dita, come avevo fatto poco prima.
'Fa lo stesso con me' ti chiedo.
Sollevi piano il braccio, non riesci a smettere di tremare.
La mia mano si fa più sicura, ti stritolo le dita.
'Fallo per te' conduco la sua mano sul mio viso, e lo sento emettere un sospiro.
Sembra aver trovato pace.
'Che te viene in mente, Andrè?'
'Casa, me ce sento, e non so spiegarti perché, o forse ce ne stanno talmente tanti de motivi che non so da quale iniziare' sussurra.
Quasi fatico a sentirlo.
Ma lo avverto, pelle contro pelle.
Non sento più alcuna musica, ma il battito del cuore supera di gran lunga qualsiasi tipo di melodia.
Il suo battito voglio conoscerlo a memoria.
Tocca le mie lacrime, e sussulto.
Faccia a faccia con la parte più intima di me, e non ne ha paura.
Questo modo d'odiarsi lo porta ad apprezzare in me ciò per cui prova ribrezzo in sé stesso: permettersi di star male non è contemplato.
'Ho bisogno di sentirmi chiamar Veronica' dico tutto d'un fiato.
Posso sembrare pazza, ma voglio sentire ogni lettera uscir dalla sua bocca.
Con ancora le mie dita sulle labbra, lo dice.
'Veronica'.
Lascia un bacio sui miei polpastrelli.
E non solo lui si sente a casa.

Come due pazzi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora