Un quinto

706 19 13
                                    

'Domani mattina noi e i ragazzi vorremmo partire per il Salento, ti va di venire?' scrivi su whatsapp, e non so se esserne contento o cominciare a soffrire già ora.
Stessa macchina, stessa aria pesante, stessa paura.
Vinci.
'Va bene, con piacere!' digito, attendendo una tua risposta, che corrisponde ad un misero visualizzato.
Non hai più nulla da dirmi.
E da darmi?
Vorrei sapermi arrabbiare, saperti odiare, urlarti che non sopporto tutto questo; voglio scrivere la parola fine, in un modo o nell'altro, ma rimango il codardo di sempre, perché pur di vivere di te son disposto a morire dentro.
A sentire quella pesante sensazione di comparazione tra me e l'uomo che hai scelto al tuo fianco, colui che hai reputato 'più giusto'.
E, da quando mi hai incontrato, sai guardarlo come un tempo?
Quando, la mattina dopo, passate a prendermi sotto casa mia, e allegri mi rivolgete un caldo saluto, io mi sento dannatamente fuori posto.
Mi accomodo accanto a Michi, che ne approfitta per chiedermi come siano andati questi giorni di palestra ed allenamenti massacranti, se abbia qualche idea riguardo progetti futuri, e non ho il coraggio di dar voce ai miei ultimi pensieri.
Sto rivalutando l'idea di ripresentarmi ai casting di Amici.
Non me lo perdoneresti mai.
Mi odieresti in ogni modo esistente.
Sono curioso di saper come stia, quindi te lo chiedo, in tono dolce, forse troppo.
Smielato come un quattordicenne smidollato e senza esperienza; non che io ne abbia chissà quanta, ma vorrei scrollarmi di dosso quest'immagine da ragazzino impostato e frigido.
Perché anche io so amare, so scaldare, so sovrastare, so fare l'amore.
In modo dolce, carezzando i capelli, o entrando prepotente nelle vene come se non sapessi far altro.
Ma riesco solo a tacere, ora, e guardarti sorridere e cantare spensierata, con al fianco qualcuno che non son io, che non son degno di essere.
Compagno per la vita è una responsabilità, e tu mi sembri così ariosa, la tua anima sembra voler spazzar via ogni vincolo, mentre hai scelto per te uno di quelli più indissolubili che possano esistere.
Sei un continuo ed altalenante giro di emozioni, e so che alle volte non riesci a capirti neanche tu: ballo per questo, per entrar dentro ogni suono, percepire debolezze, scavarmi dentro, e ritrovarci pezzi di te.
Ballo con te per aiutarti, prenderti per mano, perché per quanto io possa sforzarmi, io, la tua mano la cercherò sempre.
'Non pensate de annà al mare a fà niente, perché io ve faccio allená' dici sorridendo sotto i baffi.
Volevi arrivar dritta al punto, facendomi capire che avremmo trovato tempo da condividere e per ritrovarci.
'Stasera abbiamo un evento da un'ora da casa, voi venite?' ti domanda la voce affianco a te.
'No, stasera torturo Andreas' rispondi sfidandomi con lo sguardo attraverso lo specchietto.
È incredibile quanto sia complicato riflettersi negli occhi di chi si teme ed apprezza al tempo stesso.
L'atmosfera è leggera, e tra battute e sorrisi comincio a sentirmi davvero parte di un qualcosa di grande.
E davvero parte di te.
'Preso tutto, Ale?' domanda uno dei due protagonisti dell'evento di stasera.
Escono di casa carichi, emozionati, grati dell'opportunità.
E lo sono anche io.
Perché restare solo in casa con te, e aver la possibilità di dirti finalmente ciò che penso senza dovermi nascondere o limitando i termini, mi fa sentir meno in colpa.
Cammini scalza per casa, in punta di piedi, come a non volerti lasciare completamente andare: eppure, quando danzi, sei senza riserve.
'Vuoi una birra?' mi domandi, senza guardarmi.
'Perché non me guardi?' rispondo di rimando.
So che odi queste cose.
'E si, voglio due birre'
'Due?'
'So che piace anche a te' perché non riesco a smettere di pensar per due, e non due qualsiasi.
A passo svelto torni in cucina, e dopo aver spalancato il frigorifero, mi porgi una Moretti.
Asciugami le labbra con la bocca.
Apri la tua lattina, e cominci a sorseggiarla in modo nervoso.
'Che hai?' chiedo curioso.
Dai, parlami.
'Eh, che vuoi che abbia?
Stai in casa mia, ce sta una tensione che se taja cor coltello, e me chiedi che ho?
Non dirmi che non lo senti'
'Cosa?'
'Sto strano modo di possederci con lo sguardo'
'E non so che sia successo, perché te giuro che io ti ho visto per mesi come un ragazzino, ma sei diventato così uomo, così completo ai miei occhi che hai fatto cadè tutto quello su cui se fonda la vita mia, e mi hai reso la corrispondente fatta de la ballerina che interpreto'' aggiungi come un fiume in piena.
E si, mi piace tutto questo.
'Tu interpreti o sei?'
'Dipende da che posso permettermi di mostrare'
'E con me che puoi mostrare?'domando, ormai allo stremo.
'Un quinto di ciò che ho dentro, altrimenti me faresti male davvero.
Me hai in pugno, e non fa finta de non sapello' mi guardi negli occhi mentre lo dici, per cercar di capire se ciò che mi dici arriva.
E se toccassi il mio torace ti renderesti conto che condividiamo ogni cosa.
Siamo ancora in piedi davanti al frigorifero, mentre la mia birra sta terminando.
'Non provo nulla di concreto, Veronica' sputo tutto d'un fiato, per convincermi.
Ridi fragorosamente.
Non ci credi.
Fai bene.
'Davvero?'
E ti avvicini piano, con indosso solo un vestitino bianco leggero, senza trucco, fresca come mai.
La donna dall'odore di donna.
'Davvero'
Mi giro di spalle, poggiando le braccia al bancone in marmo bianco, attendendo la prossima mossa.
Sento una mano sulla spalla sinistra.
Scende, sfiorandomi piano l'intera schiena.
Te, addosso, miglior vestito su misura per me.
'Nulla?'
'Non me bastan quattro carezze pe famme capitolá, Veró, so omo'
'E credete sempre d'essere immuni a tutto questo' sussurri al mio orecchio, suadente.
Le due mani mi toccano il torace, allacciando quindi le braccia al busto, facendomi capitolare.
Sospiro, voglio che davvero sia così.
Averti qui, addosso come poche volte.
Come mai.
'Vero..' gemo.
Hai trovato il mio punto debole oltre te.
La pelle sembra scottare.
Bruciare.
Butto la testa all'indietro, senza controllo.
Col mio corpo è amore.
'Per quanto ancora resisteremo senza esplodere?'

E con questa domanda riapro gli occhi, scuri e pieni di lei.

Come due pazzi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora