Attualmente indosso un'enorme maglia dei Pink Floyd e un paio di pantaloncini dei Chicago Bulls.
Non ho intenzione di uscire da questa stanza: anche se non è la mia, sono certa che è più sicura di quello che c'è dietro la porta.
E poi ho male dappertutto. Necessito di un ospedale.
"Veronika?"
...Appunto...
"Ciao Grace."
"Oh, finalmente ti sei svegliata... come stai?"
"Da cani."
Mi fa cenno di aspettare ed esce dalla porta.
Sento un paio di scambi di parole con un ragazzo e poi rientra.
"Adesso Andrea di porta qualcosa."
"Grazie."
Mi ammutilisco per un po', guardando la stanza.
"Dove siamo? E che cos'è successo ieri sera?"
Grace mi guarda compassionevole.
"Questo è l'appartamento del fratello di Andrea e del suo migliore amico. Stai dormendo nel letto di... " pensa un po'e poi esclama: "Leo, si si. Si chiama Leo. Io invece," sospira," ho dormito sul letto di Alex, il fratello di Andrea..."
"Quello che ieri mi fissava pericolosamente?" Scoppio a ridere, sorride triste e poi annuisce.
"Vado di là... ora viene Andrea."
Mi stendo sul letto, metto le mani dietro alla testa e guardo il soffitto. C'è un po' di muffa, li sopra...
"Veronika?" Andrea spalanca dolcemente (ovviamente scherzo) la porta e mi urla in un orecchio: "Ieri sera te la sei spassata..."
Si siede sul letto e appoggia sul comodino una tazza di tè, un muffin e un bicchiere d'acqua con una bustina.
I miei occhi seguono interessati il percorso del muffin, ma Andrea mi blocca.
"No bella mia. Adesso ti siedi e parliamo di ieri."
Sbuffo.
"Parla." Dico sospirando.
"Beh... primo: ieri ti ho trovata ubriaca marcia a baciarti con un ragazzo. Non l'ho visto in faccia, purtroppo, ma era ubriaco anche lui."
A queste parole spalanco gli occhi e balletto qualcosa tipo: "Di-di-dimmi che-che stai scher-erzando..."
"No, non scherzo. Secondo: siamo nell'appartamento di mio fratello e del suo amico Leo. Leo ti ha prestato i vestiti."
Annuisce.
"E terzo..."
"Cosa hai fatto all'occhio?"
"Non vuoi saperlo."
La guardo torva.
"Ok, OK. Mi hai tirato un pugno dopo che cercavo di staccarti dalle braccia di un altro tizio..." dice toccandosi la botta addolorante. "Gli stavi attacata come una cozza. "
"Mi spiace..." Andrea mi guarda perplessa.
"Dopo sono svenuta. Non so se... ecco..."
"Abbiamo fatto altro?" Chiedo preoccupata.
Alza le spalle indifferente.
"Non è un mio problema."
"Wow che bell' amica!" Dico massaggiandomi le tempie.
Andrea mi guarda inarcando le sopracciglia.
"Bevi" mi porge il bicchiere.
Lo prendo, ci verso lo strano contenuto della bustina e butto giù tutto in un sorso.
"Bleah" faccio una smorfia.
Andrea mi guarda triste. "Andiamo di là."
"Ma... I miei vestiti? "
"Il maglioncino è distrutto. Il vestito è strappato e puzza di alcol. La maglia e i pantaloni sono di Leo, il coinquilino alias migliore amico di mio fratello. "
Si alza dal letto.
"Ora possiamo andare? " chiede scocciata.
Sbuffo e le dico che arrivo subito.