~Riconciliazione~

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Quando Terra si risvegliò, non vedeva niente, non riusciva a parlare. Si sentiva bloccato da fuori, come se qualcosa lo stesse distruggendo dall'interno. Iniziò così ad agitarsi in quel vuoto, che si trasmise nell'Universo, specialmente al Castello Disney, dove un grosso portale si era aperto nella sala della prima pietra.
All'improvviso Terra si sentì come trapassato, infatti il portale era stato attraversato da qualcuno.
Anche se non vedeva cercò di capire chi fosse: Ven e Aqua non potevano essere, allora pensò fosse il prescelto, Riku. Ma si sbagliava. Captava qualcosa di strano e attribuì a quella presenza il nome di Xehanort, l'uomo che avrebbe rovinato la vita di tutti. Colmo di rabbia, ma di una rabbia non oscura, ma una rabbia giusta, brillante, si alzò impugnando il suo Geoflagello e iniziò ad attaccare la presenza, che ai suoi occhi cechi appariva come una massa viola. Si lanciò su di lui dopo aver trasformato il Keyblade in velivolo e cercò di colpirlo, anche se inutilmente, perché la massa schivava ogni volta. Allora si teletrasportò e trasformò il Geoflagello in un cannone enorme, sparando una sfera di luce addosso alla massa, che però la respinse. Nonostante avesse rispedito più e più volte quella sfera, fu colpito e decise così di lanciare dei laser a ricerca che però andavano a vuoto, perché la massa volava come una scheggia. Terra non si arrendeva, dei colpi invisibili e altre mosse utilizzava pur di scalfire la massa che però aveva la meglio. Il ragazzo fu infatto sconfitto e riconobbe che il potere con cui aveva perso apparteneva alla luce.

Allora un bagliore distrusse ciò che oscurava Terra, mostrandogli un ragazzo dai capelli a punta per pochi secondi. Lui sapeva chi era, ed era felice di ciò, perché così aveva capito che Riku, il prescelto, aveva un amico fedele, come lui aveva Ventus e Aqua. Dopo ciò Terra iniziò a cadere all'interno di un'oceano che nemmeno lui aveva notato prima, chiudendo gli occhi ed emandando un sorriso facendo così in modo che sotto di lui si illuminasse tutto e si creasse un portale che lo avrebbe condotto dove lui avrebbe voluto essere.

10 secondi dopo Terra si ritrovò seduto su una panchina dinanzi alle montagne. Il ragazzo sentì dei passi provenire da dietro di lui, ma non ci fece caso, era impossibile per lui che ci fossero altre persone.

Eraqus: Terra... Figlio mio...

Terra: maestro... voglio dire... Padre... Non eravate scomparso?

Naminé comparve all'improvviso, e si sedette accanto a Eraqus e Terra

Naminé: lui non ti ha mai abbandonato Terra. Vedi, quando una persona scompare dalla vita, finisce in un luogo dove sarà immortale... e parlo del cuore delle persone legato ad esso. Come io posso controllare le memorie di Sora, io posso anche capire i legami che ci sono tra le persone legate a Sora ed altri. Lui è tuo padre, il tuo maestro...

Eraqus: esatto, Terra, io non ti ho mai abbandonato. Quando sono scomparso e sono finito dentro di te, ho capito perché avevi fatto tutto quello, ed ora sono pronto a combattere affianco a te, per liberarci di Xehanort, a cui il corpo non appartiene!

Terra: grazie, padre... Anche a te, ragazza che manipola i ricordi, ti sono debitore per avermi riavvicinato a qualcuno a cui tengo molto

Naminé: di niente... La mia ora è giunta però, è il momento di tornare da dove sono venuta. Ricordati Terra, non arrenderti all'oscurità. Mai.

Detto questo la ragazza scomparve e Padre e Figlio non persero tempo per avviarsi verso il castello di Terra di Partenza, che aveva appena iniziato a spegnersi della luce brillante che lo componeva. Eraqus guardava Terra come per dire "Sei pronto figliolo?" e questo rispose con uno sguardo che stava a significare "Non chiedermelo nemmeno".

-Continua

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