Quattro

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Tyler sistemò le pieghe di quell'azzurro vestito d'ospedale per la quinta volta. Non importa quante volte passasse le sue traballanti mani sulle pieghe, loro sarebbero tornate. Soffiò via l'aria come se essa fosse diventata improvvisamente densa e disegnare in essa fosse troppo difficile.

Tyler iniziò a strappare il suo stesso vestito. "Niente pieghe." Gridò arrabbiato, lacerando quel vestito e lasciando cadere i pezzi sul pavimento.

Le infermiere adesso prestarono attenzione alla sua collera e corsero vero di lui. Tyler si strinse nelle sue braccia, non volendo essere toccato da nessuna di loro. "Tyler, devi calmarti. Adesso andiamo a vedere il dottor Hale." Sussurrò dolcemente Jenna.

Jenna era l'infermiera preferita di Tyler. Aveva sviluppato una piccola cotta per lei e per i suoi capelli biondi. A Tyler piaceva ammirare i suoi capelli. Messi a confronto con la giacca nera che portava sulla sua uniforme, i capelli biondi di Jenna erano quasi bianchi. Le cadevano perfettamente sulle spalle. Quando girava la testa, loro si muovevano con lei come un liquido mentre le ciocche più corte scendevano per nascondere i suoi occhi su quel viso pieno di lentiggini.

"Tyler, mi stai ascoltando?" Disse lei con tono duro prima di ripetere che lo stava portando a vedere il dottore. Tyler ridacchiò ed afferrò la mano di Jenna mentre lei lo conduceva nell'ufficio del dottor Hale.

Nell'ufficio, l'odore di caramelle scadenti e pastelli era più forte del solito. A Tyler non piaceva il dottore. Era magro, pallido e con i capelli rossi. La sua voce era terribilmente fastidiosa, e camminava come se le sue gambe fossero sui trampoli. Quando parlò, Tyler guardò la sua testa, "Troppo piccola." Pensò, non poteva esserci un gran cervello lì dentro. Voleva tanto allungare la mano e strappare via quello sguardo preoccupato dalla sua faccia lentigginosa. Un forte schiaffo sarebbe bastato, in effetti. Tyler voleva farlo stare zitto, ma Jenna stava guardando e lui non voleva sembrare scortese.

"Come stai, Tyler? Ho sentito dire che stai ancora scrivendo lettere." Disse il dottor Hale, scuotendo la testa in disappunto. Tyler alzò le spalle, si ricordò perché scriveva quelle lettere.

"Non volevo ucciderlo. Sono dispiaciuto e quindi scriverò lettere finchè lui non accetterà le mie scuse." Lui sapeva di aver fatto qualcosa di davvero orribile a Josh. Le forbici verde opaco e la luce gialla che faceva accendi e spegni. Il ricordo era vivido.

"Dimmi cosa hai fatto, Tyler. Ho bisogno di saperlo." Rispose il dottor Hale.

Tyler pizzicò il suo braccio e attorcigliò la pelle sotto le sue unghia. La storia non era ancora stata raccontata e lui era finalmente pronto per farlo. "Forse dovrei cominciare dall'inizio."

Letters to the Dead.//Joshler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora