《Per un soffio.》sospirò la ragazza mentre si lasciva cadere a terra con la schiena appoggiata alla porta che aveva appena serrato, allentando la presa al suo fucile che cadde ai suoi piedi. Dopo aver ripreso fiato si allungò per riprendere l'arma e con un movimento secco ricaricò il colpo in canna, lasciando cadere rumorosamente la cartuccia vuota.
Controllò il suo inventario: aveva consumato troppe munizioni per raggiungere quel luogo, ora doveva esplorare l'intera struttura per trovarne altre prima che un nuovo round iniziasse. Esplorò tutto il piano terra, ma non trovò niente. Mentre saliva le scale per raggiungere il secondo piano sentì un rumore che la mise in allerta, così prese in mano la sua arma e si avvicinò lentamente. Il rumore sembrava provenire dalla porta di sinistra; non appena l'attraversò si nascose dietro a una scrivania rovesciata e posizionò il suo fucile, cercando nel mirino la sorgente del rumore.
Il ragazzo ignaro del cecchino alle sue spalle continuò la sua incetta di munizioni ed equipaggiamento come se fosse una questione di vita o di morte, ed in effetti la era.
Quando prese l'ultima scatola di munizioni, un luccichio causato dal mirino catturò la sua attenzione e lo mise in guardia verso il pericolo imminente: alzò le mani in segno di resa e notò finalmente la ragazza nascosta dietro la scrivania, che, tenendo il dito sul grilletto gli chiese sbrigativamente:《Dammi un buon motivo per non ucciderti.》 《Wow, non pensavo che qualcuno fosse sopravvissuto all'inferno di poco fa. Comunque se mi ucciderai non potrai ottenere neanche una munizione: le ho già raccolte tutte io, e sappiamo entrambi che non sopravviverai senza.- argomentò in modo spavaldo facendo roteare sul dito la scatola di munizioni -Ma se vuoi posso scambiare volentieri alcune delle mie munizioni per un'arma.》 《Preferisco morire che lasciarmi ricattare. Come hai fatto ad arrivare qua prima di me?》il ragazzo incrociò le braccia in modo teatrale: 《Prima di tutto, non è un ricatto ma un baratto, le due parole fanno rima ma sono due concetti differenti. Secondo, sono arrivato prima di te perchè è la mia abilità speciale.》《Teletrasporto?》 《Ni, quasi.》 disse divertito il ragazzo, facendo infuriare l'avversaria: lei era lì per vincere ed ora il suo successo nell'impresa era legato a quel ragazzo: se voleva vincere doveva accettare quel ricatto.
《Ci sto.》 disse a malincuore ma decisa la ragazza alzandosi in piedi e risistemando il fucile sulla schiena. Girò attorno alla scrivania e allungò la mano al ragazzo per una stretta di mano che avrebbe cambiato il loro gioco per molto tempo. Non appena si strinsero la mano, entrambi udirono una musica festosa e ricevettero una notifica:
"Hai un nuovo membro nel team, scopri le sue statistiche in..."
《Questo cosa vorrebbe dire?》sbottò il ragazzo infuriato aprendo il menù giocatore,《Per scambiare oggetti bisogna essere nello stesso team. Ora creo una trattativa, tu l'accetterai e poi smantelleremo la nostra alleanza temporanea, così ognuno avrà ciò che vuole senza dover combattere insieme.》spiegò la ragazza mentre apriva il suo menù e iniziava a lavorare. Dato che il ragazzo non sapeva cosa fare iniziò a curiosare tra le statistiche della ragazza. Ad un certo punto arrivò al profilo ed esclamò attirando l'attenzione della ragazza 《Non ci posso credere tu sei Ladystr...- uno sguardo gelido della ragazza lo trapassò- Ladypococarinaneiconfrontideglialtrigiocatori》 si corresse il ragazzo immediatamente percependo il pericolo nel pronunciare quel nome 《Guarda che sei definito nello stesso modo, Joker the Undead.- rispose piatta la ragazza sorprendendo l'avversario, ormai alleato, che rimase senza parole -Io sono odiata perchè chiudo fuori le persone dai checkpoint condannandole alla morte e tu sei definito così perchè ti credono un barone e ti odiano, anche se non capiscono quanto la tua abilità sia difficile da gestire. Accetti la trattativa? Grazie.》.
Il ragazzo era estasiato dalle sue parole: riuscì a perdonarle anche quella volta che lo aveva ucciso perchè si stava dirigendo al checkpoint prima di lei e accettò la trattativa senza considerare se fosse conveniente. Quando si riprese propose 《Ti va di fare un round insieme? Sai, per farci odiare un po'di più.》la ragazza lo guardò e sulla sua faccia inespressiva si formò un ghigno 《Sembra divertente.》.
Ricaricarono le armi e si diressero verso la porta che conduceva al round successivo. Si fermarono davanti a una porta che sembrava aperta e si apriva su un grande spazio, sebbene in realtà una parete di energia arancione li dividesse dalla partita successiva. Su essa era segnato il conto alla rovescia per la dissoluzione della parete stessa: mancavano dieci secondi. 《Faremo una strage.》rise tra se e se il ragazzo 《Sono pienamente d'accordo.》rispose ridendo la ragazza. Un suono fastidioso sancì l'inizio della partita, il ragazzo iniziò a correre urlando《Faremo una strage.》o altre frasi più volgari, la ragazza lo seguì nascondendosi tra i cespugli e la boscaglia. Erano loro due contro tutti: infetti, animali rabbiosi, zombie e soprattutto, giocatori ostili.
Il suono della sveglia, sgradevole e ripetitivo, segnò l'inizio di una nuova settimana scolastica. Giulia, bruscamente svegliata da quell'arnese infernale, si implorò invano per altri cinque minuti, ma la sera precedente aveva avuto la magnifica idea di mettere la sveglia all'altro capo della stanza, quindi per spegnerla doveva necessariamente alzarsi. Arrivata al comò spense con un gesto veloce la sveglia e guardò con orrore il proprio riflesso nello specchio: sguardo assonnato, dovuto alle pochissime ore di sonno che si era concessa; occhiaie -che andavano coperte con un quintale di trucco-; e capelli sporchi e spettinati in cima, a coronare il quadro, visto che non se li lavava da venerdì, dato che aveva passato l'intero weekend a giocare con il suo nuovo videogioco per il Nerve Gear, una nuova console con la quale sembrava di essere davvero dentro al videogioco e di partecipare con il proprio corpo.
Dato che ai suoi genitori non interessava affatto quel che faceva nella sua camera, poteva permettersi di passare il weekend nella realtà virtuale, a patto che prendesse il massimo dei voti a scuola, quindi la ragazza passava la settimana a studiare e il fine settimana con il videogioco; non doveva preoccuparsi di mantenere le relazioni sociali perchè non aveva amici nella vita reale -come in quella virtuale-, per questo giocava sempre da sola online, eccetto la sera prima, in cui negli ultimi round aveva giocato con un altro giocatore. Non era stato neanche male, anzi forse si era addirittura divertita. Si diresse verso il bagno per fare una doccia e un sorriso comparve al ricordo delle battute pessime del suo compagno di battaglia mentre si faceva strada tra gli avversari.
Dopo essersi preparata si diresse a scuola: casa sua distava poco, quindi percorreva il tragitto tutte le mattine a piedi. Mentre stava camminando, il telefono nella sua tasca vibrò. Quando guardò la notifica si accorse che era un messaggio da parte di uno sconosciuto, probabilmente i suoi compagni avevano trovato il suo nuovo numero di telefono e avevano ricominciato ad insultarla. Invece Giulia rimase di stucco: il messaggio era di Joker che le chiedeva se nel pomeriggio voleva fare un'altra partita con lui. Giulia non ci mise molto a scegliere, anche perchè era la prima volta che qualcuno le chiedeva di giocare insieme: per un po' avrebbe sacrificato lo studio per una partita o due con il suo nuovo alleato. La chat non si fermò e continuarono a messaggiare, scoprendo nuove cose l'uno dell'altra ed entrando in reciproca sintonia. Giulia era così presa dalla chat che non si accorse di essere quasi arrivata a scuola finchè non inciampò nel primo gradino dell'entrata. Salutò a malincuore il suo amico e mise via il telefono per prepararsi all'inferno che l'aspettava.
Il ragazzo stava messaggiando con una nuova amica conosciuta attraverso il Nerve Gear la sera prima: avevano fatto qualche partita insieme e si era rivelata un'alleata formidabile; sapeva gestire il gioco come nessun altro prima, era spietata come richiedeva il principio del gioco, sapeva come muoversi in modalità stealt e... e, in fondo, non era male. Di lei lo aveva colpito come reagiva alle sue battutacce: il suo sguardo che diceva implicitamente "ma per favore!" a ogni battuta e le sue risate che cercava di tenere nascoste poco dopo. Quando aveva accettato la sua richiesta di fare altre partite nel pomeriggio, il suo cuore aveva perso un colpo dalla gioia incontenibile! Mancavano parecchi minuti prima del suono della campanella, quando Pietro entrò in classe, seguito da un gruppetto di ragazzi, e diede un pugno sulla spalla al ragazzo che era disperso tra le nuvole. 《Ehi!- esclamò Carlo massaggiandosi la spalla- Perchè l'hai fatto?》《Sta arrivando Giulia: hai preparato i nuovi insulti che ti avevo chiesto?》domandò Pietro con fare sbrigativo. Carlo prese svogliatamente un foglietto spiegazzato dallo zaino e lo consegnò al compagno, che lo scorse rapidamente con il gruppetto di amici, poi si girò verso il ragazzo 《Per questa settimana sei a posto, ma lunedì prossimo ne vogliamo altri》lo minacciò Pietro, e dopo un altro pugno sulla spalla del ragazzo si diresse verso Giulia. Gli dispiaceva per la compagna, ma, in fondo, meglio lei che lui. Con rammarico si accorse che la sua Lady nel frattempo lo aveva salutato e gli aveva dato appuntamento nel pomeriggio. Allora Carlo si mise le cuffiette e si diresse verso la classe, per non assistere a quello spettacolo di squallore e inutile crudeltà.
❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Mi è piaciuto molto , ho fatto qualche confusione verso la fine del brano , ma il contenuto mi è piaciuto
Voto : 4
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