Stazione.

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Era un giorno come gli altri.
Faceva freddo,come nel cuore del ragazzo bianco come la neve.
Dominik si svegliò tardi quella mattina.
Aprì gli occhi e si alzò lentamente dal letto.
Aveva dormito parecchio e voleva farsi una doccia.
Bussò sua madre alla porta.
"Cosa vuoi?Mi sono appena svegliato."disse lui con tono arrogante.
"Volevo chiederti se mangi."rispose lei.
"No,non ho fame."
La madre tornò in sala in silenzio.
Dominik andò in bagno con lo sguardo basso.
Si fermò davanti allo specchio a guardare schifato il suo riflesso.
Sospirò.
Si spogliò ed entrò in doccia.
Delle gocce calde bagnavano il suo corpo,e la tristezza accarezzava il suo cuore di ghiaccio.
Uscì dalla doccia e si vestì. 
Si guardò ancora allo specchio,e fingendo un sorriso iniziò a parlare con il suo riflesso.
"Dominik,dovresti uscire.Non sei stanco di stare qui,rinchiuso,come fossi in carcere?Non sei stanco di restare solo?"ma poi pensò"Ma perché parlo da solo?Sono pazzo."
Voleva uscire.
Non capiva il motivo,qualcosa lo spingeva a uscire quella mattina. 
Era stanco di restare in casa.
Si mise come al solito gli auricolari nelle orecchie,e si fermò davanti alla porta.
"Esci?"gli domandò sua madre.
Lui nemmeno la sentiva,aveva la musica a tutto volume e pensava ad altro.
Si decise ad uscire.
Chiuse la porta sbattendola forte.
Guardò il cielo,era nuvoloso come piaceva a lui.
Iniziò a camminare senza destinazione.
Camminava con lo sguardo basso e non pensava a niente.
Camminò per dieci minuti,e si ritrovò in stazione.
Passò un treno,lui lo guardava in silenzio con le mani nelle tasche.
Si sedette e decise di passare il tempo così,ad ascoltare musica e guardare i treni.
Qualcuno si avvicinò a lui.
Si voltò e notò accanto a lui una ragazza.
Aveva anche lei gli auricolari nelle orecchie,e guardava i treni piangendo.
Distolse lo sguardo dalla ragazza. 
Aveva dei lunghi capelli lisci e neri,e degli occhi azzurri come il cielo,ma lo sguardo era  freddo come il ghiaccio.
Passò mezz'ora.
Per mezz'ora i due guardarono i treni passare,sognando di prenderne uno e scappare da qualche parte nel mondo.
Iniziò a piovere.
La ragazza rimase ferma,ma Dominik si alzò.
La guardò per qualche secondo e si incamminò.
Arrivò a casa tutto fradicio a causa della pioggia,ed era nervoso.
Si tolse gli auricolari.
"Com'è andata?"gli domandò la madre.
"Guardami!Cazzo,guardami!"gridò lui.
"Oddio,hai ragione tesoro!Spogliati,ti do il cambio e una coperta!"
"Vai a fanculo."disse sotto voce andando in camera sua.
Si spogliò e si guardò le braccia.
Erano ricoperte di cicatrici.
Anche quel giorno,si odiava.
"Sono una nullità"gridò tirando un forte pugno al muro.
Non gli uscì sangue.
Si sdraiò sul letto a petto nudo e sospirò.
Non sapeva cosa fare,si annoiava e si odiava.
Ripensò alla ragazza della stazione.
"Chissà se è rimasta sotto la pioggia"pensò,così,curioso,si rivestì velocemente e prese un ombrello.
Si incamminò e tornò in stazione.
Pioveva a dirotto ma a lui non importava.
La ragazza era ancora in stazione,ma non guardava i treni.
Aveva una siringa nel braccio e le occhiaie sotto agli occhi.
Nessuno faceva niente.
Nessuno diceva niente.
Dominik si avvicinò gridando"Ma che cazzo fai?",lei lo guardava confusa,con sguardo vuoto.
"Lasciami stare"rispose lei.
Dominik le tolse la siringa dal braccio,la fece riparare con l'ombrello e le mise addosso la sua giacca.
"Ma chi sei?"
"Una persona qualunque"rispose il ragazzo.
"Perché mi aiuti?"chiese lei,"faccio ciò che nessuno ha mai fatto con me"rispose guardandola in quegli occhi stanchi e vuoti.
"Sei bagnata fradicia,ti ammalerai"aggiunse.
"Okay"rispose lei.
"Senti,come ti chiami?Se vuoi ti riporto a casa"disse Dominik.
"Mi chiamo Alaska,e questa è la mia casa."rispose tremando dal freddo.
"Allora da oggi avrai una casa,vivrai con me,okay?"disse il ragazzo con tono dolce.
"No,ho bisogno dell'ero!"gridò lei agitandosi.
"Non ti serve quella merda""Si,non riesco a farne a meno!"Dominik quasi si mise a piangere.
"Allora lo farò anch'io","Ti rovinerai","Son già rovinato","E quale sarebbe la tua rovina?","La mia vita".

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 22, 2017 ⏰

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Il ragazzo che amava la morte.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora