4 | mess

5.4K 454 41
                                    

Conoscete quel momento in cui le persone stanno discutendo e parlando di te proprio davanti ai tuoi occhi, ma tu sei talmente stanca che non ribatti nemmeno?
Sono passate poche ore da quando ho mandato nel bel paese Jason, ma ovviamente, non poteva passare secondo di più senza di lui. Per quanto a una donna possa piacere avere un uomo bello e ricco attaccato al deretano, io proprio non lo sopporto. Sembra tutto un sogno quello che sto vivendo, o meglio, un incubo. Non mi é mai capitato fino a quel giorno di ritrovarmi due uomini in camera da letto, per di più uno a petto nudo. Ero lì fisicamente, ma mentalmente altrove. Già sapevo come sarebbe andata a finire questa storia e io  non ero per niente d'accordo. "Non pagherò." Informa da più di mezz'ora la disgrazia che Dio ha voluto far entrare nella mia vita, e poi é solo questione di pochi secondi che li vedo stringersi la mano e lasciarmi sola, imbambolata. Mi riprendo dal mio stato trance e li rincorro, ma il mio capo é come volatilizzato e Jason, invece, si sta vantando di qualcosa con un biondo vicino alla reception. Non avendo alcun'altra scelta, raggiungo quest'ultimo e lo allontano bruscamente dal suo amico.

"Ehi, ehi! Vai piano. Non possiamo fare tutto qui." Dice con malizia, ma dal momento che non ho alcuna voglia e forza di dirgliene quattro, gli chiedo cosa si sono detti poco fa.

"Se non sbaglio, eri presente nella stanza... ah, giusto. Ti sei incantata alla vista del sottoscritto a petto nudo." afferma convinto tanto da farmi quasi ridere.

"Di bello hai solo quello, cosa ti aspettavi?" So che reggergli gioco non farà altro che peggiorare la situazione, ma é impossibile non ribattere.

"Oh, andiamo, Ruth. Ammettilo che ti piaccio."

Ancora un passo in avanti e avrebbe eliminato lo spazio che ci divide. Incrocio i suoi occhi colmi di divertimento e malizia, e capisco che avrei fatto prima a rivolgermi al mio capo. Mi passo una mano tra i capelli e gli comunico:"Senti se non vuoi informarmi di ciò che vi siete detti, fa lo stesso. Andrò dal mio capo. Ora devo andare a lavorare perciò, ciao Jason."

"Oh, va bene. Vai pure a cambiarti, ti aspetto nella mia suite, cameriera personale fino all'ultimo giorno del mio alloggio qui."

In un nano secondo il mondo mi é crollato addosso. Ditemi che non è vero. Non è possibile. Non può averlo fatto.
Senza aggiungere altro, mi dirigo verso l'ufficio del mio capo per delle spiegazioni. Non ha il diritto di vendermi in tal modo.
Faccio il mio ingresso ottenendo dall'uomo cicciottello che mi paga, un'espressione confusa.

"Lavoro qui come inserviente, non come cameriera personale di chiunque." Avviso con il fumo che mi esce dalle orecchie.

"Si calmi, Price."

Tutto qui? Sbuffo e mi accomodo su una delle due poltrone presenti.

"Il signorino Kent alloggerà qui solo per due settimane e lei non dovrà far altro che servirgli tutto ciò che desidera a qualsiasi ora." dice aggiustando una risma di fogli sulla scrivania, "E lei verrà pagata il triplo questo mese." continua guardandomi aspettandosi, probabilmente, una reazione positiva da parte mia, ma mi rifiuto di essere bacchettata da Jason Kent.

"Quadruplo?" tenta di convincermi e, dal momento che ho davvero bisogno di soldi, comincio a negoziare.

"Non mi basta." lo sfido consapevole dei rischi che avrei corso.

"La pagherò il quadruplo e potrà fare colazione, pranzo e cena qui gratis fino a Dicembre."

L'idea non mi dispiace affatto e così, accetto.

"Ora sparisca dalla mia vista." Ordina e così faccio. Indosso — finalmente, aggiungerei — dei jeans e una canotta; mi sono stancata di essere fissata dalla testa ai piedi solo perché giro per l'edificio in pigiama. Pregando tutti i santi che Jason non faccia il coglione di turno, chiamo l'ascensore e giunta al piano esatto, le mie gambe sembrano non avere alcuna intenzione di muoversi, ma nell'esatto istante in cui le ante stanno per richiudersi, si risvegliano e in un lampo mi ritrovo difronte alla porta della suite. Sono davvero pronta ad affrontare quest'idiota che per chissà quale motivo, mi sta rendendo la vita un inferno? Al diavolo! Se solo osa toccarmi, sarei passata alle brutte maniere. Perché un ragazzo dall'aspetto così bello deve essere rovinato dalla psiche? Ad interrompere i miei pensieri é il rumore della porta che si spalanca facendo intravedere Scott.

"Oh, ciao."

Sforzo un sorriso e ricambio il saluto.

"Chi salut-... Oh, ciao." s'intromette Jason con la stessa reazione. Paiono entrambi incantati e questo mi mette parecchio in soggezione; sono sporca da qualche parte?
Schiocco le dita difronte a loro e questi si riprendono.

"Accomodati pure." Mi invita quello che ora é il mio capo e, seguita da Scott, mi siedo sul divano.

"Non te ne stavi andando?" lo interrogo raccogliendo i miei capelli in uno chignon disordinato, "No, sapevamo che eri davanti alla porta e niente, ti ho aperta."

"Sogna sogna." interviene Jason ridendo al doppio senso che solo lui avrebbe afferrato in una frase così innocente. Li scruto entrambi, ammaliata dalla loro bellezza, ma subito mi ricompongo.

"Allora che vuoi che faccia, signorino Kent?" Domando per poi bere l'acqua offerta gentilmente da Scott.

"Tantissime cose che evito di dire." Roteo gli occhi al cielo e specifico iniziando a perdere la pazienza:"Che cosa ti devo portare da mangiare o da bere?"

"Ma credi davvero che io paghi così tanto per da mangiare e da bere? Io voglio ben altro!" esclama con ghigno, ma il suo amico subito lo zittisce con uno sguardo.

"Posso servirti della coerenza visto che nel tuo dizionario non vi é traccia! Prima dici che non andresti mai con una ragazza di secondo rango e poi fai di tutto per portarla a letto? Posso sapere che problemi ti affliggono?" alzo il tono della voce spaventando perfino me stessa, ma lui non sembra scosso dalle mie parole, bensì si alza e a pochi centimetri dal mio viso mi suggerisce:"Copriti che ti si vede il davanzale."

mi alzo dal divano spintonandolo affinché possa passare e girare i tacchi, ma la sua mano afferra il mio polso e sospirando aggiunge:"Torna qui verso le sette di sera per cena."

"Cosa ti devo portare?" incrocio le braccia sotto il seno e lo guardo impaziente.

"Possibilmente la tua versione gentile."

Lancio una veloce occhiata a Scott che sta assistendo a tutto dall'inizio.

"Muore ogni volta che sente la tua voce."

CondomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora