24 | screwed

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Probabilmente, avrebbero potuto scambiarmi per uno stalker, per il modo in cui sto fissando Ruth.
Ho rifiutato diverse ragazze nel corso della serata, che non aspettavano altro che spillare tutti i soldi presenti nel mio portafoglio. Ma comunque mi ritrovo come ero all'inizio, esattamente nella stessa situazione: a guardare Ruth da lontano come un maniaco.
E, sempre probabilmente, lo sono, o almeno lo sto diventando in sua presenza.
Dopo il bacio e il suo rifiuto, seguito dalla fatto che avremmo continuato dopo, é andata a flirtare con tutte le persone possibili presenti in quella sala, e la cosa mi sta incominciando a non andare molto bene.
Voglio che passi tutta la serata con me, che rida per come sono incapace di giocare a carte e non che stia con un biondo finto tutto pompato.

"Chi stai fissando così attentamente?" una voce a me sconosciuta mi fa risalire dai miei pensieri.

"Mi scusi?" mi giro confuso, verso il signore alla mia sinistra, che mi scruta con un sorrisino di chi la sa lunga.

"Stai impalato lì, a guardare un punto fisso difronte a te, e non hai lo sguardo di uno molto felice." mi illumina, come se sapesse già cosa sto pensando, o meglio a chi.

"Non sto guardando nessuno." mi metto sulla difensiva, alzando gli occhi al cielo, pronto per alzarmi dal tavolo.

"E allora perché non stai giocando a carte, seduto in un tavolo da poker?" domanda pettegolo, per nulla perplesso, anzi.

"Non ne sono capace." confido, leggermente stufo dei suoi quesiti.

"Potrebbe insegnarti quella ragazza." prosegue, facendo un cenno col capo proprio a Ruth che adesso è impegnata a giocare con il bambolotto pompato.

"È già impegnata." dico a denti stretti, senza neanche pensarci ed in pochi secondi la risata del vecchio giunge alle mie orecchie.

"Non guardavi nessuno, eh." mi beffeggia e capisco solo ora a che gioco sta giocando.

"Tanto non le piaccio, e neanche a me piace lei." cerco di buttare fuori queste parole, anche se mi sembra di averci messo fin troppo tempo.

"E allora perché non vai da qualche ragazza a divertirti?" ridacchia, sapendo già il perché, forse meglio di me.

"Non mi interessa nessuna." esclamo, puntando lo sguardo nuovamente su Ruth, impegnata a ridere e bere con il biondino.

"O forse ti interessa solo quella che non puoi avere." replica ed io alzo gli occhi verso di lui, incrociandoli con i suoi, che sono pieni di sfida.

"Cosa vuole da me?" sospiro, profondamente scocciato da questo botta e risposta.

"Che smetti di avere quella faccia da ebete in un casinò con milioni di ragazze che ti stanno fissando." spiega con calma ed io rido amaramente, perché l'unica ragazza che vorrei che mi fissasse, fa di tutto per non farlo.

"Andrò a bere allora." annuncio alzandomi, stupito da quanto mi abbia fatto ragionare il vecchietto.
Ormai è come se la mia vita girasse intorno a lei, mi sono distratto quando lei è entrata nella palestra, l'ho portata a casa mia, quando non portavo nessuna ragazza da tantissimo tempo, l'ho assunta come cameriera personale e fin troppe altre cose che riguardano lei, esclusivamente lei.

"Un gin tonic." ordino al barista di prima, che mi guarda storto prima di servirmi la bevanda.

"Tra tutti i posti in cui uno si può ubriacare e deprimersi, tu scegli proprio il casinò." una voce femminile e sensuale bisbiglia accanto a me, e mi ritrovo per l'ennesima volta ad alzare gli occhi al cielo.

"Ti sei messa d'accordo anche tu col vecchio." borbotto.

"No, lui è il vecchio che sta sempre qui, lo conosciamo tutti e prima non ho potuto fare a meno che ascoltare la vostra conversazione." mi informa curvando le labbra in un sorriso, facendo cenno col capo, al vecchio che mi sta ancora osservando.

"Cosa vuoi da me? Non sono interessato a lezioni di vita." sussurro sconfitto, portandomi alle labbra il bicchierino.

"Niente, sono venuta qua per bere." sorseggia anche lei il suo drink, mentre io poso finalmente lo sguardo su di lei.
È avvolta in un vestito color pesca, che le arriva fino ai piedi, con un leggero strascico. Le maniche sono a tre quarti, e ha uno scollo semplice e delicato.
I capelli neri le ricadono sulle spalle, creando un contrasto magnifico con il vestito, mentre i suoi occhi verdi sono messi in risalto dal leggero trucco che li contorna.
È bellissima, ma mai quanto Ruth.

"Le foto durano di più." mi fa l'occhiolino e mi distoglie nuovamente dai miei pensieri su Ruth.
Alzo le spalle con nonchalance, ricevendo un suo lungo sospiro.

"Vuoi raccontarmi un po' che ti succede? Dicono che sia più facile parlare con gli sconosciuti." mi legge quasi nel pensiero e senza pensarci mi ritrovo a pensare a tutti i momenti passati con Ruth, e non posso far altro che raccontarglieli.

"Be', amico, sei un po' fottuto." sbotta lei alla fine del racconto, mentre io mi scolo altro drink.

"Se parli del fatto che non scopo con una ragazza da fin troppo tempo, sì, sono fottuto. Hai voglia di rimediare?" propongo e lei continua a ridere, non so se per il fatto che è praticamente ubriaca o perché sono ridicolo.

"E questa ragazza sarebbe qui?" domanda ignorando di striscio la mia.

"Ci sta provando da tutta la serata con un biondo finto tutto pompato" ringhio.

"E quale sarebbe?" ficca ancora il naso e io le spiego come è vestita, senza neanche girarmi per guardarla.

"Cazzo, se non sapessi che è etero, ci proverei spudoratamente." afferma, avendola probabilmente trovata, in mezzo alla folla.

"Ti capisco." si, sono consapevole del fatto che é lesbica, me lo ha accennato durante la serata, ma lo si poteva dedurre perfettamente da come guardava le ragazze che ci passavano affianco.

"Sicuro sia etero?" prova, ma la fermo con una mano.

"Credo di aver bevuto un bicchierino di troppo." tossicchio, come se fosse la prima volta.

"Andiamo a chiamare la principessa sul pisello, allora." decide, alzandosi per reggere me.

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