capitolo 6

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Il giorno seguente chiamai Lucy e le raccontai l'accaduto ma senza accennare a quello che avevo intenzione di fare.
<< ok. Qual è il piano?>> disse facendo il suo solito ghigno di quando vuole fare qualcosa contro le regole. Le sorrisi nello stesso modo e iniziai a spiegare.
<< il fine è di farmi entrare a quel ballo in maschera. Ho pensato di intrufolarmici da una finestra. Tu dovrai cercarne una che dia sul giardino, aprirla e fare il verso di un uccello, così capirò dove si trova la finestra.>>
<< perfetto. Hai già deciso cosa indosserai?>> mi chiese speranzosa di un "no" così da potermi aiutare a sceglierlo. Adorava fare compere e soprattutto scegliermi i vestiti.
Speravo di risponderle un "sì" così da poter evitare di indossare cose che non mi piacevano per niente. A volte mi faceva indossare dei colori che a me non piacevano per niente e mi sentivo a disagio indossandoli di fronte ad un mucchio di gente...
Ma per mia sfortuna dovetti risponderle di "no". Non sapevo cosa indossare...
<< evvai!>> disse rompendomi un timpano.<< ovviamente ti aiuterò io con la scelta dell'abito, del trucco, delle scarpe e dell'acconciatura.>>
Che Dio mi aiuti...

Il giorno del ballo

<<Sei uno schianto, sorellina!>> disse Blake non appena entrò in camera mia e mi vide. Avevo raccontato anche a lui dal mio piano; sapevo che non mi avrebbe tradita, anche se molto spesso si comportava da emerito stronzo. Gli avevo raccontato tutto in caso di problemi.
Quel giorno Lucy era venuta a casa mia con il pretesto di volersi preparare con il mio aiuto, così che i nostri genitori non sospettassero del fatto che mi sarei preparata insieme a lei. Per i vestiti avevamo optato per qualcosa di poco appariscente per non essere scoperta subito così segliemmo un abito da sera di un rosso non troppo acceso con una scollatura a cuore e con un decolté di pizzo nero per me. Il mio vestito era abbastanza aderente è scollato e secondo lui si metteva in risalto le mie curve e mi rendeva molto bella. I capelli li avevo lasciati sciolti ed avevo usato un po' l'arricciacapelli per renderli un po' mossi.
<< grazie...>> dissi. Non ero abituata a ricevere complimenti così diretti da mio fratello.
<<Tieni>> disse lanciandomi le chiavi della sua auto. <<è parcheggiata in garage. Cerca di non graffiarmela.>> affermò ben sapendo che non ero molto brava a guidare. Ma nessuno mi poteva accompagnare così avrei dovuto guidare io.
<<Grazie. Cercherò, ma non posso prometterti niente...>>
<<ok. Ma ricorda che se ci sono problemi chiamami>>
<< con la tua auto?>>
<< ovvio... ma anche se ci sono dei gravi imprevisti con il piano.>>
<<certo>>
Era il momento di andare al ballo. Lui sarebbe andato con i nostri genitori, mentre Lucy con i suoi.
Lui uscí dalla mia stanza e scese le scale. Dopo poco sentii mio padre gridarmi<<ciao, tesoro. Se hai dei problemi non esitare a chiamarci>>
<< ok. Divertitevi...>>
... perché io lo farò di certo...
Speravo che andasse tutto bene. Ed ero sicura di non incontrare nessun intoppo... Non avevo idea di quanto mi sbagliassi...

Different From The Others (interrotto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora