La festa.

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Subito dopo aver cenato, clicco istintivamente sulla rubrica, indecisa se chiamare o meno Camilla. Alla fine, mi faccio coraggio e decido di chiamarla, perchè dopotutto sento il bisogno di svagarmi un po, e cercare di evitare, almeno questa volta, la così detta "fase buia".

<<Hey Nicole, sapevo che avresti chiamato! Allora, hai deciso di venire?>>

<<Ciao Camilla! Si, mi piacerebbe, non sono poi così tanto stanca in fin dei conti. Ancora però, non mi è chiaro dove si trovi casa tua, potresti ridirmi che strada devo prendere dalla spiaggia per arrivare da te?>>

<<C'è stato un cambio di programma. I miei genitori alla fine non sono più fuori questa sera a causa di un contrattempo, e la festa si svolgerà direttamente in spiaggia. Ti aspetto alle 22, a stasera!>>

Guardo subito l'orologio. Le otto e mezza. In un'oretta dovrei riuscire a prepararmi, maper me il compito più difficile è scegliere cosa indossare. In questo caso poi, la complicazione si raddoppia, perchè tutti i miei vestiti sono ancora in valigia. Aiuto.

Inizio a tirar fuori prima tutti i pantaloncini estivi, alcuni più corti di altri, gonne, ed infine tutte le T-shirt e i top vari. Ho scartato in primo luogo gli shorts, perchè troppo corti, non sapendo a che tipo di ragazzi sarei dovuta andare incontro stasera, ed ho optato quindi per una gonna turchese lunga poco sopra il ginocchio. Come maglietta, ho scelto un top bianco leggermente scollato nella schiena con delle piccole margherite stilizzate in nero per fantasia, il mio preferito. Ho indossato infine come scarpe delle semplicissime Adidas bianche, per non risultare esageratamente elegante.

Come al solito, la mia chioma di capelli è indomabile, e quindi ho deciso di raccoglierla in una treccia e piastrare la frangetta. La mia carnagione chiarissima stonerà certamente tra le pelli abbronzatissime degli altri ragazzi, e quindi ho deciso di mettermi un po' di terra sulle guance. Infine un po' di mascara e un rossetto roseo per completare il tutto.

<<Nì, torna prima delle 23:30, è la prima sera e hai anche bisogno di riposare.>> Dice mio padre.

<<Per le 23 sarò già sicuramente qui pà.>> Rispondo.

Mi dirigo quindi verso la spiaggia, e man man che mi avvicino, sento sempre più chiaramente qualche voce e la musica.

Una volta arrivata in spiaggia, in un primo momento non sono riuscita a distinguere tra la folla di ragazzi Camilla, perchè la luce è abbastanza debole, ma poi eccola: indossa dei pantaloncini corti, che mettono in evidenza le sue gambe lunghissime e una maglietta senape con uno scollo a V.

<<Ben arrivata Nicole! Stai benissimo! Vieni, ti presento gli altri.>> Inizia lei.

<<Ehm si, certo.>> Penso di esser diventata tutta rossa, ma con quella luce così debole, spero che nessuno se ne sia accorto.

Mi ha preso per mano e condotta con passo deciso verso un gruppetto di ragazzi, probabilmente i suoi amici più intimi. Tra tutti, sono riuscita a distinguere un solo ragazzo che avevo notato in acqua quello stesso pomeriggio quando sono stata in spiaggia. Alto, carnagione olivastra e un lunghissimo ciuffo di capelli biondi che si tocca in continuazione spostandoselo nel lato destro.

<<Nicole, lui è Davide. Davide, lei è Nicole!>> Dice Camilla.

<<Piacere Nicole, non ti ho mai visto prima, sei nuova?>> Inizia Davide, con un grandissimo sorriso stampato sul volto.

<<Sì, sono arrivata solo oggi.>> Ricambio il sorriso.

Successivamente, Camilla mi ha presentato tanti altri ragazzi (di cui già non mi ricordo il nome), ad eccezione di uno, non troppo distante da noi, che per tutto il tempo delle presentazioni è restato seduto da solo sulla panchina bevendo una lattina di birra.

E' davvero bello. Abbronzatissimo, capelli ricci, castani e non esageratamente lunghi, ed occhi scuri persi nel vuoto. Non so perchè, ma un qualcosa in quel ragazzo ha fatto si che la mia attenzione ricadesse proprio su di lui. Forse anche lui è nuovo, e non ha ancora avuto modo di fare amicizia con qualcuno. Oppure è semplicemente un ragazzo solitario, e questo lo renderebbe sicuramente ancora più affascinante. Moltissime ragazze gli girano palesemente attorno, per richiamare la sua attenzione, ma lui non volge loro un minimo sguardo.

<<Vuoi una birra?>> Mi chiede Davide, e per un attimo ritorno con la testa alla festa. Non so per quanti minuti sono restata a fissarlo, spero che nessuno se ne sia reso conto.

<<Si, grazie.>> Rispondo. Ed iniziamo a chiacchierare di fatti non troppo importati. Davide è un ragazzo molto simpatico ed estroverso, e da come ho capito ha un anno in meno a me ed abita in un quartiere di Napoli.

<<Frequento questo villaggio da quando avevo sei anni, sono praticamente cresciuto insieme a Camilla. Sicuramente appena ti ha vista si è scaraventata a parlarti.>>

<<Si, ma ne sono felice, non mi è mai capitato di fare amicizia così velocemente, proprio nel momento in cui sono arrivata. Io cambio ogni anno villaggio, e quindi non ho mai tanta voglia di socializzare, perchè so che tanto non potrò mai approfondire nessuna amicizia col passare degli anni.>>

<<Ah mi dispiace. Magari se ti trovi bene qui (e sono certo che sarà così), dovresti convincere i tuoi e tornare!>>

<<Ahahahah, si, spero che possa funzionare, chissà.>>

Dopo poco, mi rigiro verso la panchina su cui era seduto il ragazzo solitario, ma è vuota. Mi guardo attorno, ma non c'è da nessuna parte. Guardo l'orario al cellulare: 23:30. Oh cavolo. Saluto velocemente Camilla e Davide e mi dirigo a passo svelto verso l'uscita della spiaggia.

Eccolo. Il ragazzo è proprio davanti a me, che cammina a passo più lento parlando al cellulare.

Non posso perdere altro tempo, e quindi lo supero in fretta e furia.

La sua voce. Profonda e spessa, e sembra piuttosto infastidita. Allo stesso tempo però, è calma e dolce, indescrivibile.

A questo punto sono abbastanza distante da lui, mi giro un attimo, ma non c'è più. Forse avrà girato in un altro viale così silenziosamente che non me ne sono neanche resa conto.

Così è finita la mia serata, e così mi sono addormentata, pensando a quel misterioso ragazzo.

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