If I were a boy.

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Mentre torno a casa, mi sento al settimo cielo. Dopo tantissimi anni, ho trovato qualche persona interessante. Camilla, con il suo umorismo, mi trasmette tanta allegria e tranquillità, mentre Davide è un ragazzo a posto, simpatico e dolce. Ripenso anche a quel ragazzo solitario, di una bellezza così particolare.

Mi riaffiora nella mente il suo sguardo così assente, ma allo stesso tempo così profondo e reale. Non ho mai provato delle emozioni tanto forti anche solo semplicemente guardandolo. Però ammetto che mi trasmette tanta inquietudine...

Tornata a casa mi faccio una doccia e pranzo con la mia famiglia.

<<Come è andata ieri alla festa? Non sei stata del tutto puntuale...>> Mi domanda Papà.

<<Si, scusa pà, è solo che non mi sono accorta del tempo che passava, e si, sono stata molto bene, i ragazzi qui sono tutti abbastanza simpatici ed educati.>>

<<Hai già conosciuto qualcuno?>> Chiede mamma.

<<Si, ieri sera alla festa mi sono state presentate diverse persone da Camilla, la ragazza che ha organizzato la serata. Lei è divertentissima, dovresti conoscerla mà, ti assomiglia molto. Mi ha invitato a casa sua stasera, posso andare?>>

<<Nicole cosa hai bevuto? Non ti riconosco, non era il divano il tuo migliore amico?>> Ironizza mio fratello.

Sorrido, anche io a tratti stento a riconoscermi. Raramente esco quando sono a casa, però ora so di volermi godere più che mai questa estate con la massima spensieratezza. Ormai ho diciassette anni, e mi sono svagata davvero poco nell'ultimo periodo. Credo che tutto dipenda dal mio poco entusiasmo nel voler fare amicizia. Ovviamente con i miei amici di scuola ci parlo e ho un buon rapporto, ma quando d'estate vado in vacanza con i miei genitori, visto che continuamente cambio meta, difficilmente intraprendo qualche conoscenza, perchè so che non rincontrerò più le stesse persone poi nell'estate successiva. Quindi sono anche io stupita di me stessa, ma quest'anno sento che dovrà andare diversamente.

Anche i miei sono abbastanza straniti dalla situazione venutasi a creare, ma comunque acconsentono subito nel farmi andare alla festa di Camilla, in un certo senso credo che siano felici di questa mia voglia di uscire e quindi mi appoggiano senza problemi.

Una volta finito di pranzare, mi stendo un po' sull'amaca ascoltando un po' di musica con le cuffiette.

Decido da subito di ascoltare "If I were a boy" di Beyoncè, e dopo poco una lacrima mi accarezza delicatamente il viso. E' la mia canzone preferita nonostante mi trasmetta molta tristezza. Parla di come uomini e donne in una relazione, tendono a ferirsi tra loro. In particolare lei parla dal punto di vista di una donna che vorrebbe comportarsi come l'uomo che l'ha ferita per mostrargli come si soffre nel momento in cui l'altro resta indifferente nei tuoi confronti.

Questa canzone per me è pura poesia, e trovo che sia un inno per riscattare tutte le donne che hanno sofferto per amore. Sento questa canzone molto vicina, perchè la mia unica relazione d'amore non si è conclusa nel migliore dei modi.

Lui mi ha fatto soffrire molto, la sua indifferenza mi ha quasi consumata. E' per questo che preferisco restare sola a volte, perchè ho il terrore di essere abbandonata ancora una volta.

Tutto ciò può sembrare ridicolo agli occhi di un estraneo, ma spesso la paura più grande di un ragazzo o una ragazza è proprio quella di non essere considerati da nessuno per poi rimanere soli. E' per questo che io, pur di non essere lasciata da lui, gli concedevo molte cose non tanto piacevoli e rispettose nei mie confronti, lasciandomi ferire proprio da colui che amavo. Ma cosa potevo farci, ero completamente abbandonata a me stessa.

Credevo che, appoggiarmi a lui in un certo senso mi rendesse completa. Sentivo che senza lui, contassi meno di zero. Solo oggi, so che io, in quanto donna, valgo semplicemente per ciò che sono senza nessun tramite, senza nessun appoggio. Ho quindi ancora molta paura di lasciarmi andare, di innamorarmi per poi arrivare a soffire, ma comunque ad oggi, sento di essere abbastanza forte per poterlo affrontare.

La mia playlist continua, quando ad un certo punto inizia a squillare il cellulare. Un po' assonnata leggo sul display "Camilla".

<<Ciao Cami, dimmi tutto.>> Rispondo.

<<Ehi Nicole, alla fine non vieni in spiaggia?>> Dice lei.

Mi sono completamente dimenticata, l'amaca e la musica hanno fatto passare buona parte del pomeriggio il più velocemente possibile.

<<Oddio Cami scusa, stavo per addormentarmi. Faccio ancora in tempo a venire ora?>> Guardo l'orario, sono le 17:30, non so quanto mi possa convenire uscire, ma almeno cerco di rimediare alla mia sbadatezza in qualche modo.

<<Ma certo! Parti subito, scambiamo due chiacchiere. In spiaggia ora ci sono moltissime persone! Mi trovi ai tavolini del bar, a dopo!>>

Ci sono moltissime persone? Ottimo... Devo ammettere di avere un po' di ansia, ma comunque sono contenta di rivedere Camilla, quindi provo a non agitarmi troppo ed inizio a prepararmi...

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