《I see your monsters, I see your pain.
Tell me your problems, I'll chase them away.
I'll be your lighthouse. I'll make it okay.
When I see your monsters I'll stand there so brave, and chase them all away.》
______________________________________________________La luce calda del sole mattutino, filtró dalla grande vetrata e si posó sulle guancie di Destiny, facendola svegliare. Si era svegliata con un gran mal di testa. Con una mano sulla fronte, Si alzò dal comodo letto, e a piedi scalzi si avviò verso il frigo alla ricerca di qualcosa da bere. I suoi piedi nudi a contatto con il pavimento freddo, gli provocavano inevitabilmente, un brivido lungo la schiena. Vedeva sfocato. A fatica distingueva i delineamenti del frigo. Che cosa mi succede stamattina? Era questa la domanda che le frullava nella testa. Afferró la maniglia del frigo, e con delicatezza lo aprì. Prese la bottiglia di vetro contenente dell'acqua. Il braccio sinistro, con il quale aveva preso in mano la bottiglia cominció a tremare, e le cadde la bottiglia dalle mani. Si ruppe. Mille cocci si sparsero per tutta la camera m. Si sedette a terra con le mani tra I capelli respirando profondamente. Non capiva. Si era appena svegliata e già stava male. Ma non era un attacco d'asma. Si alzò incertamente dal pavimento coperto di vetri. Per errore, scivoló, e si fece un lungo taglio sul palmo della mano. Imprecó. Non aveva tempo di raccogliere i cocci di vetro. Doveva andare a lavoro. A passi incerti si avviò verso il letto dove si sedette. Prese degli skinny jeans neri, e una maglietta nera, appoggiati su di esso. Si vestì, e dopo essersi infilata anche le scarpe, si avviò incertamente verso la porta, era tutto sfocato. Prese la chiave del suo appartamento dalle sue tasche, e chiuse la porta di quest'ultimo alle sue spalle dopo essere uscita. Si avviò a lunghi passi verso il corridoio sperando di non fare danni nel frattempo. Andò a sbattere contro qualcuno, qualcuno di cui non riuscì a definire i lineamenti. Sa solo che sentí un dolore acuto al fondoschiena. Era caduta a terra. Si alzò macchiando la moquette, con il sangue della mano che si era tagliata.
'Stai bene?' Disse la forma sfocata avvicinandosi.
Dopo essersi rialzata, ed aver avuto dei giramenti di testa, ricominció a vedere le cose nitidamente. Così come vide anche Salvatore, guardarla in modo preoccupato.
'Tranquillo sto bene' sussurrò mettendosi una mano sulla testa ancora dolorante.
'No non stai bene.' Disse indicando la manica della maglietta di Destiny, alzata. Senza la manica a nasconderle, il suo braccio sinistro, mostrava chiaramente delle lunghe cicatrici rosse sanguinanti, solcarle la nitida pelle bianco latte. Si erano riaperte. Quelle ferite erano così profonde che mancavano per poco le vene. Era per quello che le girava la testa e vedeva sfocato.
Destiny lo guardò negli occhi, e timidamente abbassò la manica della maglietta.
'Ti tagli?'
'Lo facevo quando ero con i miei genitori...'
'Non si risolve niente tagliandosi..'
'Lo so ma.... provando a tagliarmi le vene speravo di riuscire a morire più velocemente che con un attacco d'asma, tanto a nessuno importava di me, non avevo amici... nemmeno i miei genitori pensavano esistessi. L'unica volta che si accorsero della mia esistenza, era quando dovevano picchiarmi. se fossi morta sarei stata meglio. pensavo incoraggiandomi a farla finita. Ma ho fallito. Non ho avuto il coraggio di farlo.' Disse iniziando a piangere e correndo a passi leggeri verso la sua camera. Salvatore le correva dietro urlandole qualcosa. Ma lei non sentiva ciò che stava dicendo. Adesso riusciva solo a sentire l'impercettibile rumore delle sue lacrime, solcargli le guancie. La faceva stare molto male ripensando a quando stava peggio. Si rinchiuse in camera a chiave. Si sedette a terra davanti alla porta. Continuò a piangere con la testa sulle ginocchia. Salvatore continuava a lanciare pugni contro la porta urlando il suo nome. Dopo una ventina di minuti non si sentì più niente, al di fuori dei suoi continui singhiozzi. Salvatore se ne era andato. Oggi non vado a lavoro. Non me la sento. Non succederà niente se per un giorno non ci vado. Pensó. Si guardò intorno e vide i cocci di vetro brillare alla luce del sole. La tentazione di tagliarsi di nuovo era forte. Aveva bisogno si sfogarsi. Di sfogarsi sentendo il freddo vetro tagliente venire a contatto con la sua pelle. Ma no. Doveva smetterla. Non poteva rovinarsi di nuovo. Non avrebbe risolto niente. Sospirò e poggió la testa contro la porta. Decise di guardare da un'altra parte per non avere la tentazione di tagliarsi nuovamente. Così prese il suo telefono e controlló i messaggi.Unknown:
Smettila di fare così.
Tu:
Scusa ma chi sei?Unknown:
Il tuo incubo. PuahahahaTu:
Ahahah. Divertente.Unknown:
Lo so di essere divertente ;)Tu:
Non hai risposto alla mia domanda.Unknown:
Perspicace.Tu:
Dimmi chi sei.Unknown:
Devo proprio? :(Tu:
No guarda, tranquillo... c'è solo un perfetto sconosciuto che ha il mio numero...Unknown:
sei noiosa...Tu:
Mi vuoi dire chi sei prima di domani mattina?Unknown:
No.Tu:
Ti denuncio.Unknown:
Lo vuoi proprio sapere?Tu:
Sì.Unknown:
E va bene... Sono Lorenzo. Contenta?Tu:
Ah. Ciao Lorenzo.Lorenzo:
Quanta voglia di vivere.Tu:
Infatti é proprio quella che mi manca.Lorenzo:
Smettila.Tu:
Di fare che?Lorenzo:
Di guardare i vetri sul pavimento, come se volessi afferrarli e tagliarti da un momento all'altro.Tu:
Aspetta... come fai a sapere che ho dei vetri per terra, e come fai a sapere che li sto guardando?Lorenzo:
Beh, abbiamo le vetrate delle camere vicine, e riesco a vederti nella tua camera. Vedi di smetterla di comportarti così.Tu:
Faccio quello che voglio.Lorenzo:
Non ci provare. Metti giù il vetro.Tu:
No. Perché non vuoi che lo faccia?Lorenzo:
Perché non voglio che ti fai del male. In qualche modo sento di tenere a te. Anche se ti conosco appena.
[BOZZA]Lorenzo:
Perché mi danno fastidio le persone che lo fanno.Tu:
Hai idea di quello che ho dentro Lorenzo? Tu non sai nemmeno con quanta tristezza devo combattere ogni giorno. Comunque tranquillo, ho smesso di tagliarmi appena sono scappata di casa.Lorenzo:
Okay.Tu:
Come hai avuto il mio numero?Lorenzo:
Ho le mie fonti. :DTu:
Fai per caso lo stalker come lavoro?Lorenzo:
Probabile.Tu:
Davvero?Lorenzo:
Ma vah,Salvatore mi ha semplicemente dato il tuo numero.Tu:
Ah.Tu:
Perché stavi piangendo?Lorenzo:
Eh?Tu:
Ricordi quando ci siamo incrociati all'ascensore? Stavi piangendo. Pensavi non me ne fossi accorta?
Beh Lorenzo, sappi che so riconoscere le persone che hanno pianto fin troppo bene.Lorenzo:
Ah.. emh.. problemi.. familiari..Tu:
Oh... capisco... cosa è successo?Lorenzo:
Non mi va di parlarne.... comunque devo andare. Ciao Destiny.Tu:
Ciao Lorenzo.
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Breath; -Lorenzo Ostuni
FanfictionLoro ti dicono: 'segui il tuo cuore' ma se il tuo cuore é in un milione di pezzi, quale pezzo segui? ______________________________________________________ 'Perché ti sei lasciata trasportare dal destino?' 'Perché se segui il cuore puoi sbagliare, m...