《Finché mi batte il cuore, finché reggono le gambe
scrivo la mia storia col sudore e con il sangue
e non puoi più fermarmi ora il mio nome è troppo grande, è il mio stupido sogno, l'unica cosa importante 》
______________________________________________________Non sapeva dove andare. Aveva la stanchezza in corpo. Aveva bisogno di riposare. Ma non aveva nemmeno un centesimo. Era la verde. Si sedette su una panchina del parco in cui si trovava. Faceva freddo. La neve ricopriva il suolo, rendendolo completamente bianco. E lei addosso aveva solo una misera felpa. Ma attualmente i suoi pensieri non erano occupati dal freddo. Erano occupati dal ragazzo dalla felpa nera. Avrebbe voluto ringraziarlo. Le aveva salvato la vita. Il suo cellulare squilló. Era un numero non salvato. Possibile che il direttore abbia già preso la sua decisione?
A quanto pare é così.
'Salve signorina Parker.'
'Buongiorno signor direttore' sussurrò.
'Volevamo informarla che abbiamo preso una decisione. È stato alquanto veloce visto che c'erano pochi candidati'
'Mi dica pure la sua decisone'.
'Tra tutte le persone che sono venute qui lei ci é sembrata la migliore. É assunta. Se vuole può cominciare oggi verso le 15:23. Riceverà lo stipendio in anticipo. Credo ne abbia bisogno.' Disse lui.
'Certamente. Oggi per le 15:23 sarò lì. La ringrazio signor direttore. Arrivederci' sussurrò quasi impercettibilmente. Era estremamente timida. Aveva tutti i difetti del mondo. Ma neanche un pregio. Essere timidi non è un difetto starete pensando. Ma lei stessa si vedeva come un difetto. Era destinata a rimanere sola. Abbassò la testa. Sospirò. Si sentiva così diversa. Diversa dagli altri. Diversa da tutti. Diversa nel modo sbagliato. Guardò l'ora. Le 15:10. Era meglio si fosse messa in cammino. E così fece. Era una giornata grigia e ventosa. Il suolo era ancora ricoperto dalla neve. Ma non Nevicava. Questo mise addosso a Destiny un senso di tristezza. Adorava l'inverno. Però lo adorava solo se nevicava. Sentire i fiocchi di neve posarsi lievemente sui suoi capelli, sul suo naso. Adorava la sensazione di freddo che la neve creava appena veniva a contatto con il suo corpo. Ma non Nevicava. Camminó sul ciglio della strada a passo spedito. Non poteva arrivare tardi il suo primo giorno di lavoro. Arrivó dinanzi all'edificio e ci entró. Trovo poco più in là il direttore parlare con una biondina dal fisico perfetto. Aveva l'aria da puttanella. Forse lei lavorava lì. Ogni tanto quando il direttore parlava indicava Destiny. Il direttore si allontanò poco dopo dalla biondina e si diresse nuovamente nel suo ufficio. La biondina venne verso di me e con tono da persona superiore disse:
'Allora novellina, ti devo far visitare il locale, come mi ha ordinato il capo. Ma vedi di sbrigarti che ho altre cose da fare' disse lei roteando gli occhi.
Annuì e la segui.
'Bene queste, sono le cucine, questa é la cassa, e questo é il tuo armadietto. Bene. Qualche domanda? No? Okay ciao.' Disse lei mostrandomi il locale frettolosamente per poi andarsene.
Roteó a sua volta gli occhi. Odiava le persone che si credono più grandi di quello che sono.
Si avviò al suo armadietto, da quello che aveva capito al suo interno avrebbe trovato la sua uniforme. Trovò un armadietto grigio, con una targhetta con scritto 'Parker'. Aprì il suo armadietto. Trovo appesa in esso una uniforme nera corta con un grembiule bianco. Trovó che quella uniforme che copriva a malapena le coscie, non fosse adeguata per un locale di quel livello. Soprattutto se fuori c'erano zero gradi. D'altronde che poteva fare? Di certo non poteva andarsi a lamentare dal capo dicendogli 'le vostre uniformi fanno schifo'. Pensò sospirando e sfilandosi i vestiti, per poi infilarsi la sua corta, uniforme nera. Si mise in tasca la sua boccetta. Sapeva che avrebbe avuto un altro attacco. Riusciva a prevederli. Uscì dallo spogliatoio gonfiando il petto, e crecando di essere il più 'normale' possibile. Entró nella grande sala da pranzo. Era deserta. C'era solo quella biondina di prima, intenta a pulire i tavoli. Era ricominciato a nevicare. Osservò Destiny, guardando fuori dalle grandi vetrate del ristorante. Avrebbe così tanto voluto poter andare fuori, poter assaggiare la neve con la punta della lingua. Ma non poteva. Guardò fuori e scorse una figura avvicinarsi cautamente al ristorante. Era il suo primo cliente. La sagoma nera di un ragazzo con il cappuccio ricoperto di neve, si avvicinò sempre di più. Il cliente entró speditamente, e dopo essersi scrollato di dosso qualche chilo di neve, si sedette ad un tavolo in fondo al locale. Aspettava di essere servito. Il cuore di Destiny cominciava a battere sempre di più man mano che si avvicinava. Arrivó davanti al cliente. Lo seppe riconoscere. Anche se non aveva mai visto la sua faccia. Sapeva che era lui. Il ragazzo che la aveva salvata. Ora riusciva a vedere il suo viso. I capelli erano scompigliati e castani, il viso era incorniciato da un sorriso smagliante e due occhi scuri e profondi. Sembrava che anche lui riconoscesse lei.
Riuscì solo a balbettare cose incomprensibili come un
'G-grazie' sussurrato
Ma lui sembró averla sentita. Le fece un sorriso.
'Ehm.... vuole... o-ordinare.?' Chiese lei timidamente guardandosi le scarpe. Guardarlo in faccia di nuovo le avrebbe fatto avvampare le guancie.
'Mi potrebbe portare una cioccolata calda?'
'Solo una cioccolata?'
'Sì grazie.'
Destiny si avviò al bancone per fare un pó di cioccolata, ma lui la fermò e le disse
'È bello vedere che stai di nuovo bene.' Sorrise.
Ricambió con un timido sorriso.
Si avviò poi verso il bancone e fece la cioccolata da lui richiesta.
Gliela portò su un vassoio e gliela mise tra le mani. Per qualche momento le loro mani si sfiorarono.
'Grazie' disse lui lasciando i soldi per la cioccolata sul tavolo, e cinque euro di mancia sul tavolo.
Lei sorrise. Lui bevve con calma la sua cioccalata calda, e appena la ebbe finita si avviò verso la porta.
Destiny spontaneamente gli disse
'Arrivederci'
Lui disse
'Comunque io mi chiamo Lorenzo. È stato un piacere.....'
'Destiny' disse lei per completare la frase del ragazzo.
lui Sorrise.
'Allora ci si vede Destiny.' Disse uscendo dal locale, tirandosi sulla testa di nuovo il suo cappuccio nero, per evitare che la neve scompigli ulteriormente i suoi capelli.
Lei Sorrise arrossendo. Era felice.
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Breath; -Lorenzo Ostuni
FanfictionLoro ti dicono: 'segui il tuo cuore' ma se il tuo cuore é in un milione di pezzi, quale pezzo segui? ______________________________________________________ 'Perché ti sei lasciata trasportare dal destino?' 'Perché se segui il cuore puoi sbagliare, m...