CAPITOLO 1

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13 Dicembre 2017.

MATILDE

"Non so esattamente da dove cominciare, avrei molte, moltissime cose da dire. Mi sembra tutto così surreale, come se non fosse successo a me, o come se fosse stato solo un sogno. Eppure è reale. E triste.", ripose la penna accanto all'astuccio e cominciò a fissare ciò che aveva appena scritto. Le lacrime cominciarono a rigarle il viso, così chiuse il diario e lo ripose all'interno del terzo cassetto della sua scrivania turchese.

In soli tre mesi era cambiato tutto, e mai lei avrebbe immaginato che il suo ultimo anno di liceo sarebbe stato così, così... non c'erano parole adatte a descriverlo. Movimentato? No, quello era un eufemismo. Da tre mesi a questa parte, non vi era singolo giorno in cui fosse rimasta spiazzata dalle cose assurde che stavano accadendo intorno a lei.

Prese il cellulare in mano, tre messaggi da parte di Lara: "Hey tesoro, ti va di fare un giro al centro commerciale?", "Perchè non rispondi?", "Tesoro, sono settimane che vai avanti così, basta. Devi uscirne". Decise di non rispondere. Si mise a letto e sprofondò in un sonno pesante.

Tre mesi prima, 10 Settembre 2017.

Il suono del clacson avvisò Matilde che Margaret era proprio sotto casa sua e che la stesse aspettando per andare a scuola. "Puntuale come un orologio svizzero", pensò.
Matilde infilò l'astuccio e due quaderni nello zaino e corse giù per le scale; mamma e papà erano già usciti di casa per andare a lavoro, come ogni mattina. Una volta fuori, corse per il vialetto del giardino verso la nuova macchina rossa, proprio come i capelli di Margaret, ed entrò.

"Maggie!" la strinse in un abbraccio fino a stritolarla amorevolmente.
"Okay, basta mora! Mollami!"
Matilde scoppiò a ridere nel vedere la propria amica che cercava di staccarsi dalla presa.
"Allora, pronta per il nostro ultimo primo giorno di scuola? Io sono felicissima! Sento che questo sarà un anno grandioso!" strillò la mora.

"Okay, calma! Calma! Dobbiamo passare a prendere Lara e poi andiamo." detto ciò, Maggie comincio a sfrecciare per le vie di Miami.

Circa venti minuti dopo le tre ragazze si ritrovarono di fronte alla Miami Senior High School, pronte per varcare i cancelli della scuola.
Matilde si sentì stringere i fianchi da dietro, e si voltò di scatto.

"Cody, lasciami in pace." mormorò.

"Zuccherino, oggi hai la luna storta? Non fare così, questo sarà il nostro ultimo anno come coppia più famosa della scuola! Quest'anno faremo faville, me lo sento. Devi esserne felice!"
"Cody, smettila con queste tue sceneggiate! Smettila! Lo sanno tutti che non stiamo più insieme da quando a Maggio ti ho beccato nei bagni con Chantal. Smettila di portare avanti questa farsa! Per cosa poi? Il fatto che tu sia il capitano della squadra e io delle cheerleders non vuol dire che siamo obbligati a stare insieme. Spero di essere stata chiara, una volta per tutte. Lasciami in pace." dettò ciò, Matilde e le sue amiche si allontanarono. Le si leggeva in faccia quanto Cody fosse già riuscito a farla arrabbiare. La mora pensava che il suo comportamento fosse alquanto stupido ed infantile: l'anno precedente lo aveva colto in fragrante mentre le metteva le corna insieme a Chantal, lasciarlo su due piedi era minimo che potesse fare. Ma non gliela fece pagare in alcun modo, lei non era il tipo. Lui, dal suo canto, non fece nulla per farsi perdonare, anzi la ignorò per tutta l'estate. Poi, a Settembre ricomparve, come se nulla fosse successo. Matilde si sentì una stupida, aveva voluto davvero tanto bene a Cody, stavano insieme da anni oramai e nonostante tutti le avessero sempre detto che lui nel frattempo andava a letto con chiunque, lei aveva sempre preferito non dare ascolto a queste voci di corridoio e fidarsi ciecamente del suo ragazzo. Gli voleva bene davvero. Ma quando la verità le venne sbattuta in faccia, fece più male di uno schiaffo in pieno viso, di un pugno dritto nello stomaco. Fece molto male. Ma dovette farsene una ragione. Ne soffrì, per un po', poi si accorse che era stato meglio così. In fondo, lui l'aveva sempre trattata come se fosse un giocattolo; dovette ammettere a se stessa che lui voleva stare con lei solo perchè era la ragazza più popolare della scuola e anche lui lo era, solo perchè "era scritto". Chissà se le avesse mai voluto un minimo di bene. Non amore, solo bene. Cacciò via questi pensieri, "anno nuovo, vita nuova, no?" mormorò tra se e se.
Si diresse verso il suo armadietto - lo stesso ogni anno - compose la combinazione e lo aprì. Poi buttò lo zainetto all'interno in modo molto brusco. Quando lo richiuse, alla sua destra trovò un ragazzo mai visto prima intento ad aprire l'armadietto accanto.

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