Una bella corsa era proprio quello che mi ci voleva. Correre da sempre mi aiutava a a scaricare tutta la tensione accumulata durante le lezioni, così decisi di dedicare un'ora del mio tempo all'attività fisica.
Il percorso era sempre lo stesso, ovviamente Ocean Drive.
Mentre correvo, scorsi in lontananza l'ultima persona che avrei voluto vedere: lo scorbutico Matthew. Anche il moro era intento a correre, e mi chiesi come fosse possibile che sembrasse tutt'altro che affaticato.
Avvantaggiata dal fatto di non essere ancora stata notata, decisi di raggiungerlo alle sue spalle e farlo spaventare, così come aveva fatto lui la sera prima con me.Dovetti impiegare tutte le energie che avevo in corpo per raggiungerlo, ma adesso che mi trovavo esattamente dietro di lui stavo per...
"Ti diverti?" commentò il moro davanti di me, senza voltarsi.
"Ma come cavolo è possbile?" urlai sbigottita.
Di colpo Matthew si fermò senza alcun preavviso ed io gli finii addosso."Ma sei scemo?" sputai, acida.
"No, qua la scema sei tu! Perchè mi stavi correndo dietro?" si voltò per guardami in faccia.
Non risposi, non gli avrei mai dato la soddisfazione di sapere qual era la verità. Mi rimisi a correre, ignorando del tutto la sua domanda.
Pochi metri dopo mi voltai ma di Matthew non c'era più traccia.
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"Ripetimi di nuovo perchè mi hai costretta a venire con te?" sbuffai, visibilmente infastidita.
"Perchè Andrew è di turno ed io da brava fidanzata sono passata per salutarlo." mi beffeggiò Lara.
"Ah, e io in tutto ciò che c'entro?" sbuffai nuovamente, poi ripresi a sorseggiare la mia birra.
"Tu da brava amica sei venuta a farmi compagnia! Dai Matilde, so che domani ci sarà il test di matematica, ma tu sei brava in matematica per cui divertiti e goditi questa serata!"
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Sbuffai per la decima volta nel giro di mezz'ora.
Lara ed Andrew avevano approfittato della mezz'ora di pausa concessa a lui e se l'erano svignata, lasciandomi da sola. Il pub cominciava a svuotarsi, la gente se ne tornava a casa ed era quello che avrei voluto fare anch'io considerata la tarda ora, ma ero costretta ad attendere la mia amica per poter tornare a casa.
Maledicendomi mentalmente per non aver ancora preso la patente, mi alzai dallo sgabello accanto al bancone in cui ero seduta e mi diressi verso i bagni, con l'intento di dare una sistemata alla mia figura.
Una volta dentro, mi sciacquai le mani e cominciai a frugare all'interno della mia borsa alla disperata ricerca del mio rossetto, quando qualcuno mi poggiò una mano sulla spalla.
Di scatto mi voltai, di fronte a me un ragazzo dai capelli nero corvino sorrideva maliziosamente, il suo volto mi era nuovo.
"Ci conosciamo?" chiesi, indietreggiando intimorita.
"No tesoro, ma non credo sia necessario". Il sorriso del ragazzo si faceva sempre più ampio mentre lui si avvicinava lentamente a me. Indietreggiai fino ad arrivare con le spalle al muro, rendendomi conto di non avere più scampo. Stavo per tirare un calcio al ginocchio dello sconosciuto, ma lui fece in tempo a bloccarmi la gamba.
In quel preciso istante la porta si spalanco e Matthew fece irruzione all'interno dei bagni, urlando: "Carlo, lei no! Tutti, ma non lei!" e in men che non si dica saltò addosso allo sconosciuto.
Il presunto Carlo stacco la presa dalla mia caviglia e si voltò verso Matthew, cominciarono a litigare senza però arrivare alle mani, discutevano come due amici di vecchia data ed io approfittai della situazione per sgattaiolare via dal locale.
Ero visibilmente scossa, non avevo la più pallida idea di cosa fare, Lara non rispondeva al cellulare ed io non sapevo chi altri chiamare a quell'ora della notte.In preda alla disperazione, mi sedetti in un angolino del marciapiede e cominciai a singhiozzare.
"Hey, stai bene?" Matthew si sedette accanto a me.
"Sta' lontano da me!" mi alzai di scatto e feci per andarmene, ma lui fu più veloce e riuscì a bloccarmi per il polso."Lasciami, brutto depravato! Tu ed il tuo amico dovete starmi lontani o giuro che chiamo la polizia!" iniziai a dimenarmi ma lui non voleva saperne di lasciami andare, anzi mi cinse le spalle con entrambe le mani.
"Matilde, calmati! Hai frainteso alla grande!"
"Io non ho frainteso proprio nulla, il tuo amico stava per aggredirmi in bagno e probabilmente sono riuscita a svignarmela solo grazie alla tua irruzione, ma ciò non toglie che siete amici e che tu sembri esserci dentro tanto quanto lui!" sbraitai.
Matthew non contestò e ciò mi provoco una fitta al cuore: fino a quel momento avevo sperato ci fosse stato un malinteso, ma il suo non ribadire dimostrava che ciò che avevo detto fosse vero. Il suo silenzio mi fece gelare il sangue nelle vene.
"Mi fai schifo!" urlai impulsivamente prima di spingerlo con tutta la forza che avevo in corpo ed allontanarmi velocemente dalla sua figura.
"Come hai intenzione di tornare a casa?" la sua voce rimbombò alle mie spalle.
Non risposi.
"Hai bisogno di un passaggio?" continuò."Non sono affari tuoi, e anche se fosse di certo non me lo farei dare da te! Dico sul serio Matthew, stammi lontano o ti denuncio!" continuai a camminare.
Ebbene sì, avevo bisogno di un passaggio.
Mandai un messaggio a Lara limitandomi a scrivere "sono stanca di aspettarti, torno a casa. a domani", successivamente composi il numero del taxi.
"Ripeto, come hai intenzione di tornare a casa?" la voce alle mie spalle mi fece sobbalzare e cacciare un urlo.
Quando mi voltai, vidi di nuovo lui: "Matthew inizi seriamente a spaventarmi. Non accetterò un passaggio da parte tua, per quanto mi riguarda le tue intenzioni potrebbero essere le stesse del tuo amico e il fatto che tu me lo chieda con così tanta insistenza inizia a farmi pensare che sia davvero così."
"Matilde sei proprio una cogliona. Sai cosa? Vaffanculo, torna a casa come cazzo ti pare, attraversa pure mezza città a piedi. Volevo solo essere gentile nei tuoi confronti e tu sei stata una stronza, ma sai cosa? Adesso ti fotti!". Detto ciò, il moro indossò il cappuccio della sua felpa e se ne andò.
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Weird Creatures.
Vampiros"Aspetta! Direi che siamo partiti col piede sbagliato e tu hai chiaramente detto che non hai interesse nell'essere mio amico. Però adesso sei stato davvero gentile nei miei confronti, per cui, possiamo provare a ripartire col piede giusto?" "No." si...