I Luminosi

126 8 14
                                    

Con i nostri fagotti sulle spalle, procediamo con calma, spesso lamentandoci per i pesanti bagagli. Camminare nella notte é piacevole, mi rilassa la luce delle stelle e la leggera brezza che accarezza i campi. Poco prima della mezzanotte ci fermiamo per dormire. Anche riposare accoccolata fra le radici di un grande albero, con la luce del cielo stellato a cullarmi nel sonno é piacevole. Non temiamo visite notturne, quindi non mettiamo nessuno di guardia, perché qui, nel cuore della Contea, a casa, ci sentiamo al sicuro.
Continuiamo il nostro cammino alle dieci del mattino, dopo una bella colazione.
Il sole é ormai basso all'orizzonte, quando, dietro di noi, si ode il nitido suono degli zoccoli di cavallo o pony. Non so perché, ma ho l'improvvisa sensazione che sia meglio non farci vedere da chiunque monti il cavallo. "Preferirei non essere visto da nessuno, in strada", dice Frodo, "Presto, nascondiamoci. Forse é solamente Gandalf che ci raggiunge, ma non si sa mai." Con uno slancio seguo Sam e Pipino al lato della strada, dove ci accovacciamo in un piccolo fosso. Frodo ci raggiunge, e restiamo in ascolto. Il rumore di zoccoli si avvicina, finché non svolta l'albero un destriero nero come la notte, con in sella un uomo alto, avvolto completamente da un mantello, nero pari al cavallo, che lascia intravedere solo gli stivali nel medesimo colore. Si ferma di colpo, e il cavaliere piega la testa, come in ascolto. Un sibilio risucchiante suona dall'interno del cappuccio, sembra un cane che annusa, e mi tremano le ginocchia. Ho il terrore di essere scoperta, ma oltre alla paura c'é anche qualcos'altro: un senso familiare, come se conoscessi già questo uomo, so per certo che non é la prima volta che mi imbatto in una simile figura. Finalmente, il cavallo e il suo cavaliere si allontanano con un trotto allungato. Tiro un sospiro e raggiungo i miei compagni sulla strada. "Che fatto inquietante...", sussurro. "E molto strano", aggiunge Frodo, "Sembrava fiutare come un cane o un lupo per scovarmi, e io avevo come la sensazione che non dovevo assolutamente farmi trovare." All'improvviso, Sam esclama:"Ora che mi ricordo, credo che questo cavaliere venga da Hobbitville. Ieri sera sono tornato a casa, e mio padre ha raccontato che un cavaliere nero ha chiesto dov'era il signor Baggins. Il mio Gaffiere lo ha mandato verso Buckburgo, perché non si fidava dell'individuo." -"Vorrei avessimo aspettato Gandalf", non riesco a trattenermi dal dire. Frodo annuisce. "Anche io, Bocciolo. Ma ora andiamo. Manca tanto fino alla Terra di Buck."
Cosí continuiamo il nostro cammino, cantando canzoni e parlando. Il Cavaliere Nero, tuttavia, galoppa in un angolo della mia mente e rimane lí a battere gli zoccoli, cercando di risvegliare un ricordo, nitrendo e sibilando.

"Mi sembra di sentire di nuovo qualcuno a cavallo!", dice Frodo ad un tratto, "Nascondiamoci. Resto un po' più accostato alla strada, voglio controllare se é un'altro Cavaliere Nero." -"Molto bene", sussurra Pipino, mentre ci nascondiamo fra gli alberi, "Ma non dimenticarti che annusa!" Vedo il contorno di Frodo contro il cielo scuro, e davanti a lui quello di un cavallo montato da un uomo, confusi nelle ombre della notte. Con il cuore in gola, trattengo il respiro. Ad un tratto, sento delle voci cristalline che cantano e ridono. Allora l'uomo da gambe al cavallo, e galoppano via. Vicino a me, Sam si mette a tremare dall'emozione, e anche io dimentico ogni paura, perché so a chi appartengono le voci. "Sí, sono Elfi", esclama Frodo, indovinando i nostri pensieri, "Per nostra fortuna immigrano in primavera e autunno nella Contea. Avete visto come il Cavaliere Nero stava strisciando verso di noi ed é scappato appena ha sentito le voci?" -"E gli Elfi?", chiede Sam, senza preoccuparsi del pericolo scampato, "Possiamo andarli a vedere?" Annuisco, entusiasta. "Stanno venendo verso di noi, sentite."
Anche se conosco poco la lingua elfica, le parole del canto, puro come le stelle che brillano sopra di noi, aquistano sognificato come per magia.

Candida neve! Candida neve! Limpida dama! Regina al dilá dei Mari Occidentali!
Luce per noi che qui girobaghiamo
Ove gli alberi tessono un'oscura trama!
Gilthoniel! Oh Elbereth!
Limpidi i tuoi occhi e terso il tuo respiro!
Candida neve! Candida neve! Noi te decantiamo in un ermo paese dal Mar molto lontano.
O stelle che durante l'Anno Cupo
Le sue brillanti mani hanno tessuto,
In campi ove l'aria é limpida e lucente
Vi vediamo fiorire pari a boccioli d'argento!
Oh Elbereth! Gilthoniel!
Ricordiamo ancora noi che viviamo
In un luogo boscoso da te tanto lontano,
Il tuo chiaror stellare sui Mari Occidentali.

La portatrice dell'AnelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora