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Passarono alcune settimane da quella sera. Sakura e Kakashi continuavano a vedersi, ma senza riuscire a fare quella passeggiata.

Quella mattina, quando Sakura si svegliò, vide che era in ritardo, anzi, aveva proprio saltato scuola quel giorno. Guardò il grande orologio appeso in camera sua, che segnava le dieci e mezzo. La ragazza sospirò frustata, si vestì ed uscì di casa, ormai aveva deciso di fare una passeggiata. Il cielo era grigio e l'aria era umida, nonostante ciò, la ragazza uscì e si incamminò verso il parco.

-Hey Sakura.- disse una voce alle sue spalle.

Lei si voltò e sorrise. D'avanti a lei c'era Kakashi, indossava una cannottiera bianca e una felpa nera.

-Ciao Kakashi.- rispose sorridendo.

-Oggi hai saltato scuola? Vuoi fare la teppistella?- disse lui ridendo.

-Ad essere sincera, mi sono solo svegliata tardi.- precisò lei con aria saccente.

Lui rise.

-Va bene. Come vuoi tu. Facciamo due passi?

Lei annuì ed insieme attraversarono il parco. Non c'era anima viva, solo loro due, e ne approfittarono per parlare. Ad un certo punto, tra i due partì una serie di spintarelle, fino a quando, la ragazza spinse troppo forte l'uomo, che perse l'equilibrio e cadde a terra. Lei si portò le mani alla bocca.

-Tutto bene?- chiese.

Kakashi si alzò e si massaggiò la schiena.

-Credo di essere caduto su dei rovi.

-Oh, scusami tanto... Io non volevo...

Lui fece un debole sorriso.

-Non preoccuparti.

Lei diventò tutta rossa e prese dalla borsa un piccolo kit di pronto soccorso.

-Lascia che ti disinfetti.

-Sakura è tutto a posto.- cercò di tranquillizzarla l'uomo, ma lei insistette.

-Va bene, come vuoi.

Kakashi si mise a sedere su un tavolino da pic nic lì vicino e si tolse la felpa. Sakura andò incerta su alcuni punti della schiena dell'uomo, ma riuscì a disinfettare tutti i punti feriti. Kakashi si rimise la felpa e si voltò verso la ragazza sorridendo.

-Grazie.

-Io non...- lui le mise l'indice sulla bocca.

-Sakura, grazie.

Lei fece un debole sorriso e ripresero la camminata. Tra i due partirono risate e sorrisi, e con gran sorpresa della ragazza, Kakashi la prese per un fianco per avvicinarla a se, e Sakura non reagì a quel gesto, perchè le era piaciuto.

Il cielo non voleva migliorare, anzi era diventato ancora più grigio, ma a i due non interessava, avevano altro a cui pensare.

-Ora parlami un po' di te.- disse Sakura.

-Beh... cosa posso dirti?

-Hobby? Altre cose che  ti piacciono?

-Mi piace leggere e... adoro i cani...

Improvvisamente rimbombò un potente tuono, finalmente il cielo aveva deciso di liberarsi di quel grigio che lo occupava da tutta la mattina. La pioggia cadde velocemente e fitta, i due incominciarono ad inzupparsi e Kakashi fece un gesto inaspettato, si tolse la felpa e la mise sulla testa della ragazza. Sakura si salvò da quel diluvio, ma Kakashi si inzuppò in un secondo e la cannottiera si appiccicò al suo corpo. Sakura rimase a gurdarlo tutta rossa in viso, lui non ci fece caso, e dolcemente la condusse verso un castello nell'area giochi dei bambini. I due entrarono e rimasero lì in silenzio, Sakura cercava di obbligare i suoi occhi a guardare lo scivolo d'avanti a lei, ma la sua volontà era troppo debole, infatti, continuò a guardare Kakashi, senza che lui commentasse.

Sembrava proprio che Kakashi lo avesse fatto apposta. Solo per avere lo sguardo della ragazza sul suo corpo.

-G... grazie...- disse lei, porgendoli la felpa.

Lui sorrise e appoggiò la felpa da una parte. Si avvicinò pericolosamente a Sakura, che rimase ad occhi sbarrati per tutto il tempo. Lui le prese un fianco e l'avvicinò a se, sfiorò il naso della ragazza con il suo, la mano sul fianco scese pian piano fino ad arrivare alla coscia.

Sakura rimase immobile.

Kakashi appoggiò l'altro braccio alla parete colorata e guardò la ragazza con uno sguardo accattivante. Si avvicinò sempre di più, fino a che, Sakura sentì il bagnato della cannottiera di lui, espandersi sul suo addome.

Kakashi si tolse pian piano la maschera, lasciando Sakura meravigliata da quella bellezza e perfezione delle sue labbra, che si avvicinarono sempre di piú alle sue fino a che ebbero un contatto, che fu molto piacevole.

Quello che accadde dopo non fu desiderato. Anzi, forse, l'istinto l'aveva indotta a fare un'azione del genere.

Nello stesso istante in cui la loro labbra di toccarono, Sakura diede un sonoro calcio allo stinco di Kakashi facendolo piegare in due dal dolore, e la ragazza corse via sotto la pioggia.

Così lontani, così vicini || Kakasaku ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora