2.4 |SCOPERTE|

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In quei mesi Simone era totalmente assente come figura materna per i suoi figli, era sempre via, li lasciava spesso soli.
Quel giorno decuse di entrare in camera di Bill e Tom, mentre erano a scuola.
Si sedette sul letto di Tom.
Respirò profondamente e si rialzò, quando pestò per sbaglio un foglio..
Era il testo della canzone di Bill.
Lo lesse, con gli occhi lucidi, lo piegò e se lo mise in tasca.
Lei, che per tutto questo tempo era stata assente per loro, era sempre impegnata, ora doveva tornare con i piedi per terra e iniziare a badare più ai suoi figli, prima che loro la ignorassero definitivamente.
Come giá ho detto, Bill e Tom erano a scuola, a studiare.
Ogni tanto qualcuno si girava verso Bill e Tom e faceva loro occhiolini e mandava baci, sempre seguiti da ironiche risatine di scherno.
Tom era davvero incazzato nero, Bill era esausto, sfatto, stanco.
Appoggiò le braccia conserte sul banco e ci infilò il viso.
Sospirò profondamente.
La professoressa di tecnologia si appostò dietro di lui.
"Signorino Kaulitz..mi può dire di cosa stiamo parlando?" disse lei con un piccolo ghigno.
"No. Non lo farò."
Bill alzò la testa scocciato, e dopodichè si rimise alla sua posizione.
"Ma..come si permette!"
"Stai zitta, puttana!" Bill stava davvero sclerando.
Tutto l'odio e la rabbia racchiusi in quei giorni ora si stavano liberando.
E non era proprio momento quello.
"Oh cazzo..." pensó in quell'istante Tom, posandosi una mano sulla fronte.
"Signorino Kaulitz, subito in presidenza! ADESSO!"
"NO! COL CAZZO CHE CI VADO!"
La professoressa lo prese per un braccio cercandolo di trascinare per il corridoio, ma subito i riflessi di Bill la fecero cadere per terra.
Tutti ridevano.
A parte Tom, lui sembrava davvero serio e preoccupato.
"BILL! SMETTILA!"
Tom si alzò in piedi con furia.
Bill si avvicinò a lui.
"Shhhhh..." gli sussurrò dolcemente con voce leggera.
Tom non fece in tempo a replicare che il gemello gli mise la lingua in bocca e gli strinse le braccia attorno al collo, baciandolo appassionatamente e con foga.
Poi, si staccò da Tom, e uscì dall'aula con estrema tranquillitá.

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