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Ero rimasta piuttosto confusa ed irritata dalla raccomandazione di mio fratello.

Non capivo perché avesse fermato il suo sguardo su di me in quel modo, come se temesse che potessi frequentare uno degli Skulls. Per tutto il viaggio del ritorno rimasi in silenzio a braccia conserte, ignorando completamente mio fratello che fischiettava mentre spostava il suo sguardo dalla strada a me.
-Si può sapere che ti prende?- sbottò infastidito dopo dieci minuti in cui non avevo proferito parola, limitandomi a tenere lo sguardo fermo davanti a me, lasciando via libera ai miei pensieri.
-Niente- risposi freddamente, senza guardarlo, cosa che lo infastidì ulteriormente. Se c'era una cosa che mio fratello non sopportava, quella erano le persone che non ti guardano in faccia mentre parlano. Ma non mi importava nulla, visto che lì l'unica a dover essere arrabbiata ero io.
-Hai tre secondi per sputare il rospo, dopo ti lascio a piedi- mi minacciò con voce tagliente, fermando la macchina. Certe volte Dan si scordava che io fossi sua sorella, e non la sua schiavetta personale da poter trattare a pesci in faccia quando gli girava male.

-Fanculo, vado a piedi- risposi aprendo lo sportello e uscendo per chiuderlo con forza, cominciando a camminare ignorando il fatto che avrei dovuto farmi venti minuti a piedi, al buio e al freddo. Ma d'altra parte non sarei riuscita a sopportare mio fratello ancora per molto.

Scese dalla macchina raggiungendomi, strattonandomi per il braccio in modo tale da farmi girare dalla sua parte.

-Sei impazzita?- urlò arrabbiato, mentre i suoi occhi si incupivano.
Lo guardai incredula - sei proprio un ipocrita!- esclamai alzando gli occhi al cielo.
-Non- si fermò,tentando di calmarsi -...alzare gli occhi al cielo con me- continuò fulminandomi.
-non sei mio padre- gli ricordai spostando il peso sull'altra gamba.
Si prese la testa tra le mani, cosa che faceva ogni volta che stava per perdere il controllo, un fatto che accadeva abbastanza spesso e facilmente. E quando accadeva faceva venire davvero i brividi, diventava incontrollabile, capace di tutto.
Forse anche per questo era il capo tra noi The Cross.
-Va bene, va bene- si calmò, alzando le mani in segno di resa - mi dici che ti prende, per favore?- chiese, fingendo un tono amorevole.
Sospirai -Mi ha dato fastidio la tua allusione al magazzino.- risposi sinceramente, mentre lui inarcava le sopracciglia confuso.
-Quale allusione?- domandò perplesso.

-"E quando dico tutti, intendo tutti"- dissi imitando il tono della sua voce -senza contare il modo in cui mi hai guardato- continuai, facendogli capire quanto mi sentissi toccata da quel suo comportamento. Mi guardò comprensivo, dopo di che sospirò dandomi un buffetto sulla testa.

-La mia sorellina..- vezzeggiò con tono infantile.
Lo fulminai - smettila di fare il coglione, e rispondi seriamente- lo sgridai tornando a braccia conserte.
Si trattenne dal ridere,annuendo. -L'ho detto solo perché sono a conoscenza del fatto che alcuni di loro potrebbero sembrarti parecchio interessanti.. e non vorrei che ti succedesse qualcosa di male, tutto qui- spiegò alzando le spalle.

Meditai su ciò che aveva detto, capendo che aveva agito in buona fede.
-Va bene, ma non sono così stupida..- gli ricordai guardandolo, mentre abbassava la testa come un bambino sgridato dalla propria madre.
-Sono sempre tuo fratello, mi preoccupo per te- si giustificò, sorridendomi timidamente. Annuii ricambiando il sorriso -Giusto- concordai ridendo, mentre tornavamo alla macchina.

Mentre lui guidava ebbi tempo per pensare, e non capii per quale motivo i miei pensieri tornassero sul ragazzo con cui avevo incrociato il mio sguardo quella mattina.

Non riuscivo a levarmelo dalla testa, e ciò mi infastidiva parecchio dato che odiavo avere la mente occupata da qualsiasi pensiero che non fosse rilevante. Chiusi gli occhi massaggiandomi le tempie.
Sobbalzai quando sentii lo sportello aprirsi, mentre il vento gelido mi congelava il viso.

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