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Devo dire che vedere la tua migliore amica puntarti una pistola contro non è proprio il massimo.
Rimasi scioccata a fissarla, il suo sguardo pieno di rabbia ed esitazione. Mentre teneva la pistola ferma le tremavano le mani.

-Fleur datti una calmata! E abbassa quell'aggeggio- quasi urlai per l'agitazione.

La vidi tentennare, ma dopo ripose l'arma nella tasca posteriore dei suoi jeans per avvicinarsi a me puntandomi un dito contro.

-Sei una stronza!- urlò spingendomi lievemente.
Sgranai gli occhi guardandola -E perché? Illuminami- risposi sarcasticamente incrociando le mie braccia davanti al petto.
Sembrava davvero infuriata, e non potevo darle tutti i torti. Dovevo solo cercare di difendermi e negare qualsiasi cosa avesse detto.
-E me lo chiedi pure? Stai andando da quel coglione, per raccontargli tutto, tradendo noi che siamo la tua famiglia- fece una pausa per lanciarmi un'occhiata sprezzante -Sei una traditrice!- urlò per spingermi nuovamente, questa volta più forte.

Mantenni l'equilibrio prima di ribattere -E chi cazzo te lo dice che sto andando davvero da lui? E' così difficile credere che io sia uscita solo per fare una passeggiata?-
Alzò gli occhi al cielo -Non raccontarmi stronzate, sappiamo tutte e due che ho ragione io- disse a denti stretti.

La guardai scettica -Ora ascoltami. Sei la mia migliore amica e tutto il resto, ti voglio bene ma stai cominciando ad esagerare. Mi segui per caso? Ti apposti ogni sera sotto casa mia per controllarmi? Perché se è così allora risolviamo la faccenda in un'altra maniera- la minacciai alzandomi le maniche della felpa.

Rise sarcasticamente -Se proprio vuoi saperlo si, questa sera sono venuta qui apposta. Mentre tornavo Ben mi ha informato della sparatoria, e visto che già una volta hai mandato all'aria i piani distruggendo i microchip, ho pensato di controllare che non facessi cazzate come questa- ribadì indicandomi per alludere alla situazione.

-Quindi pensi sia stata io a distruggerli?- domandai cercando di sembrare offesa.
-Si- rispose subito, mantenendo un tono di voce freddo e deciso.

Aprii la bocca per ribattere, ma la richiusi immediatamente visto che ero a corto di idee.

-Questa volta non te lo permetterò. C'è in gioco la vita delle persone che dovresti proteggere, e non tradire alle spalle. ti rendi conto che se tu glielo dicessi avrebbero tutto il tempo per organizzarsi? Questo significherebbe perdere quasi sicuramente qualcuno dei nostri. Vuoi questo, Ellen?- chiese inarcando un sopracciglio, facendo un passo avanti verso di me.

La guardai scioccata. Vista in quel modo sembrava quasi che la colpa fosse mia, inoltre sentivo arrivare i sensi di colpa, lo stomaco stringersi.

Scossi la testa -No, non voglio- risposi abbassando lo sguardo.
Sospirò -E allora tornatene a casa, e lascia stare quello stronzo. Torna ad odiarlo, questo è quello che devi fare- disse. Sembrava quasi un ordine.

Aggrottai la fronte indecisa sul da farsi.

Quello che aveva detto era vero, ma d'altra parte pensavo che se non lo avessi fatto, ci sarebbero state più possibilità per Justin di venire...
Non riuscivo nemmeno a completare la frase.

Fleur poteva anche spingermi fino a casa, chiudermi dentro il ripostiglio senza cibo, senza acqua. Lei e mio fratello avrebbero potuto picchiarmi, farmi il lavaggio del cervello, privarmi dell'aria. Ma mai sarebbero riusciti a farmi odiare Justin, era più forte di me.
Sapevo che ormai non si trattava più di un qualcosa che mi avrebbe permesso di scegliere tra l'indifferenza, il dimenticare, ero praticamente costretta a pensare a lui.

Perché quella sera, quando mio fratello mi aveva comunicato il piano, il mio primo pensiero era stato Justin. Se non lo avessi avvertito lui e mio fratello, i due capi delle bande, sarebbero arrivati sicuramente ad uno scontro.
E se lui non fosse stato pronto, Dan non avrebbe esitato nell'ucciderlo.

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