Idee per storie ❀ Mirko Trovato

The Angel - capitolo sei

"C-cosa? Hai incontrato Davide?" Dice Cris portandosi una mano sulla bocca.

"A quanto pare sì... lo so che è impossibile ma vi sto dicendo la verità." Dico io.

"Ma dove eri di preciso?" Chiede Rocco.

"Quando ho perso i sensi mi sono ritrovata in una piscina... c'era molta luce e non sentivo niente, nessun dolore..." spiego a Rocco.

"Mh, capito..." mormora il bambino "io lì ci sono stato per otto mesi, quando ero in coma." Continua.

"Quindi, fammi capire bene: te quando ti sei sentita male e sei svenuta ti sei svegliata nella piscina di Rocco e hai parlato con Davide?" Dice Leo confuso.
Io mi limito ad annuire.

"Va beeene... io devo andare domani devo fare il mio ultimo esame e voglio essere carico!" Dice Leo.

"Va bene, anche io ora voglio dormire, grazie per la compagnia." Dico io salutando i ragazzi.

Una volta rimasta sola in quella camera buia mi rigiro nel lettino e mi copro con le lenzuola, un senso di tristezza mi assale e penso a cose che non voglio assolutamente pensare. Perché sono qui? Perché io? Cosa ho che non va? Ma soprattutto, morirò?
Cerco di scacciare via questi pensieri e tiro indietro le lacrime quando sento di nuovo una voce, quella voce.

"È un dolore, ma non è proprio un dolore. È una specie di malinconia. Ti viene da piangere ma non piangi." Mormora Davide, o almeno la sua voce. "Questa l'ho imparata da Rocco, la prima notte che ho passato in ospedale. Mi ricordo che era stata una triste e lunga notte..." Continua.

"Davide, ma dove sei?" Dico.

"Ciao Noemi, io sono qui. A quanto pare mi senti ma non riesci a vedermi." Dice il ragazzo.

"Cosa? Cioè, tu sei qui ma non ti vedo? Ma che cazzo...?" Dico a bassa voce.

"Ancora non hai capito? Io sono morto. Sono morto qui in questo ospedale." Dice.

"Ah giusto, Leo me lo aveva detto... mi dispiace tanto..." mi scuso.

"No stai tranquilla, Noe. Mi potresti fare un favore?" Dice con un tono gentile.

"Aspetta, prima dimotrami che tu sei qui con me in questo momento." Dico scettica.