A questo punto dovevo trovare il modo per ritornare a Verona senza dare troppo nell'occhio e andare a cercare delle prove o degli indizi nell'appartamento di Angelica, che avrebbero riaperto il caso.
Presi la moto che Sabrina aveva nascosto nella stalla vicina al rifugio e con il casco in testa,
pensai che nessuno mi avrebbe riconosciuto.Il giorno dopo partii alla volta di Verona a tutta velocità, volevo riprendermi la mia vita e volevo farlo il prima possibile....
Arrivato sotto quella che una volta era stata la casa di Angelica, parcheggiai poco distante sul retro dell'abitazione per evitare di fare sgraditi incontri.
Aspettando il momento opportuno, e sempre con il casco in testa riuscii a prenderel'ascensore e a salire al 3° piano.
So per certo che troverò una copia delle chiavi dell'appartamento dentro il porta-ombrelli di rame che si trova nel pianerottolo vicino all'ingresso.
Non sbaglio! infatti , trovo la chiave e molto velocemente ma senza fare rumore, apro il portoncino e entro ...., tutto è rimasto come lo ricordavo..., vado dritto in camera da letto e comincio a guardare nei cassetti dello scrittoio, ma non ce niente di niente, controllo l'armadio, ci sono diverse scatole poste sui ripiani , le apro una ad una ma ancora niente, solo vecchie foto, e vestiti smessi...., non ho trovato nulla che possa essermi di aiuto, mi siedo sul letto scoraggiato e mentre passo le mani tra i miei capelli con senso di rassegnazione, alzo lo sguardo e vedo nell'armadio una camicia da uomo, penso: "non è mia", almeno non ricordo di averne mai avuto una simile, mi alzo di scatto e la tolgo dall'appendino, la guardo da vicino e sono sicuro, questa camicia non è mia!
Di chi era allora quell'indumento : forse del padre che veniva ogni tanto da Torino pertrovare la figlia, oppure era di un amante segreto? Quest'ultima ipotesi non poteva essere quella giusta, mi rifiutavo di credere che la mia ragazza mi tradisse, mi amava troppo, non era il tipo da doppia vita.....non so se mi spiego.
Cercando frettolosamente, trovo nel taschino della camicia un pezzo di carta con scritto un indirizzo, Corso Cavour, 106 , è un luogo che conosco ma non miricordo esattamente a cosa si riferisca, eppure non mi è nuovo.....devo riflettere.....
Ma certo! A quell'indirizzo si trova la sede del giornale dove lavorava la mia fidanzata.
Salgo sulla moto e sfreccio verso la sede del giornale : il Corriere del Veneto.
Non ci metto molto, in meno di 10 minuti sono davanti all'ingresso della società e con il casco in testa salgo per le scale, sperando che nessuno possa riconoscermi.
Al secondo piano sono certo si trovi l'ufficio di Angelica e sono quasi arrivato quando per le scale sento una mano prendermi con forza per un braccio, quasi per bloccarmi...., non oso girarmi, "sono fregato" penso, "mi hanno scoperto.....", e invece sorpresa ..... è il mio amico Roman che mi ha seguito , tenendosi a debita distanza per poter intervenire nel momento opportuno.
"Amico che c....o stai combinando, vuoi farti beccare prima di scoprire chi ti ha incastrato, sei troppo imprudente " mi dice guardandomi dritto negli occhi.
Roman mi spinge dentro l'ufficio che una volta era di Angelica, meno male che non c'era nessuno e la porta era aperta , piu' che un ufficio sembra il ripostiglio delle scope, con un unica finestra stretta , da cui passa pochissima luce.
Corro alla scrivania e apro uno dopo l'altro tutti i cassetti, ma niente! Nulla! , nessun indizio che possa aiutarmi a trovare il bastardo che ha ucciso la mia fidanzata e ha distrutto la mia vita.
Mentre il mio amico stava alla porta controllando che nessuno potesse entrare, ormai convinto che in quel posto non ci fosse niente di utile, gli dico che è il momento di levare le tende prima che ci sorprendano, quando stiamo per andarcene mi ricordo di non aver guardato nel cestino della spazzatura ....., faccio due balzi indietro e lo prendo da sotto la scrivania svuoto lentamente il contenuto sul pavimento. I miei occhi si fermano fissando un pezzo di carta strappato su cui c'e' scritto....Sergio e una data, che è proprio il giorno in cui Angelica è stata uccisa! Mi affretto cercando altri brandelli del foglio strappato per ricomporne il messaggio, ma non trovo nient'altro. Con quel pezzetto di carta in mano dico a Roman di andarcene, pensando all'unica persona che conosco con quel nome.... il collega di mio fratello.
Scendiamo veloci dalle scale, e correndo saliamo sulla macchina di Sabrina che ci aspetta poco distante dall'uscita. Dopo un quarto d'ora siamo già all'appartamento della sorella del mio amico, è una piccola abitazione, ma molto carina e ordinata, rispecchia perfettamente la personalità di chi la abita, poi lancio uno sguardo a quelli che per la legge sono diventati ormai miei complici, e non posso non pensare a quanto fratello e sorella siano così diversi eppure così uniti, si vede che si vogliono bene anche se la vita e le circostanze hanno cercato di separarli.
Sabrina mi chiede se voglio approfittarne per fare una doccia, mentre lei prepara la cena, penso che lei sia una ragazza veramente carina e molto gentile, mi ricorda Angelica,.......sono passate le venti da qualche minuto ormai, la giornata è volata e non abbiamo altro che un nome...meglio di niente penso....e seguo il suo consiglio, ma prima le chiedo se le va di lavarmi la schiena....., e lei sorridendo mi prende per mano e accarezzandomi il viso mi bacia ..... .
La serata dopo la doccia con Sabrina, trascorre silenziosa, non posso fare altro che pensare alla camicia da uomo nell'armadio di Angelica e a Sergio, il patner di Diego che la conosceva ma non aveva mai mostrato molta simpatia per lei, avevano due caratteri incompatibili, e per usare le parole di mio nonno, erano come il diavolo e l'acqua santa. Possibile che avessero una relazione...., questo però potrebbe spiegare il comportamento di Sergio nei miei confronti, le indagini fatte frettolosamente e in modo superficiale e la determinazione con cui mi avevano sbattuto in gabbia, senza darmi la possibilità di dimostrare la mia innocenza.
Certa era una cosa, se io che ero come detective piuttosto imbranato ed inesperto ero riuscito a scovare questa pista, perchè chi aveva seguito le indagini invece l'aveva ignorata?
Non volevo crederci, ma più ci pensavo piu' la cosa sembrava avere un senso......., decido allora di fare qualcosa di estremamente rischioso: parlarne con mio fratello Diego con lo scopo di chiedergli di verificare quanto avevo scoperto.
Il giorno dopo, mi faccio accompagnare da Sabrina in un bar della periferia vicino all'autostrada e telefono a Diego.
Mio fratello risponde la telefono dopo appena due squilli, e appena sente la mia voce, si infuria
dicendomi che ho combinato un gran casino e ho complicato la mia situazione , già disperata. Non mi fa parlare e mi aggredisce verbalmente, dicendomi che devo costituirmi subito....., dopo lo sfogo, riprendo il discorso dal punto in cui ero stato interrotto , e dico forse esagerando un pochino, che ho delle prove schiaccianti che dimostrerebbero la mia innnocenza e che invece metterebbero in relazione la mia Angelica con il suo amico Sergio, al solo sentire la mia storia mio fratello comincia a ridarei numeri e minacciandomi mi ordina di non provare ad infangare il nome di Angelica e del suo patner.Gli rispondo che non mene frega niente di cosa pensa lui, e che come poliziotto il suo compito è agire per far in modo che la verità venga fuori e sia fatta giustizia, inoltre affermo con tutta la rabbia che ho accumulato in questo periodo, che non capisco perchè invece di accusarmi, lui mio fratello , non cerchi di dimostrare, come dovrebbe fare il sangue del mio sangue, la mia innocenza...!!!
A questo punto, il telefono tace....., Diego dopo qualche secondo , mi dice "vediamoci domani alle 16.00 sulle Torricelle, nel parcheggio della discoteca Alterego, porta le prove, e prega che non sia tutta una tua invenzione...." , poi sono sorpreso..., lo sento piangere e riattacca.
Forse l'amore fraterno siè ripresentato alla porta del suo cuore, ha bussato e il destino gli ha aperto...., anche se non ci credo neanche io, lui mi conosce meglio di chiunque altro ed è l'unico che puo' aiutarmi.
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Sono il lupo travestito da agnello.....
Mistero / ThrillerSapete chi siete realmente? Vi conoscete cosi bene che potreste dire che il vostro cuore non ha ombre oscure che nascondo una qualche forma di perversione, di pulsione violenta, di desideri e appetiti raccapriccianti. Vi definite agnelli in un mondo...