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Era tutto così difficile. Era tutto così snervante.

Arrivai ad un certo punto della nostra relazione in cui volevo chiudere tutto. Nonostante fossi follemente innamorato di te, era tutto troppo difficile.

Non ero mai stato sottoposto a tante sfide per stare con una ragazza. E il fatto che con te non riuscissi a far passare tutto lisci, mi dava su i nervi.

Venni a casa tua e per poco tuo fratello non mi sbattee la porta in faccia. Gli dissi che dovevo parlarti al più presto.

Tu sbucasti da dietro di lui come un scoiattolo, bellissima come sempre.

Portavi solo la maglia che avevo dimenticato una delle prime sere che rimasi a casa tua. Avevi i capelli sciolti e il viso stanco dal troppo studio, era quasi arrivato l'esame di maturità, dovevi prepararti per dare il meglio di te.

Mi diede un po' fastidio che tu caminassi solo con quella maglietta quando c'era tuo fratello, però ingoiai il groppo e ti feci cenno con la testa di uscire, dopo che tu avessi sfoggiato quel tu splendido sorriso.

Dovevo trovare le parole giuste, ma mi si era seccata la lingua e qualunque cosa volessi dire mi moriva in bocca.

<Ti amo.> Dissi, ma questo tu lo sapevi già.

<Mi rendi felice ogni giorno, come nessuno ha mai saputo fare.> Ma tu sapevi anche questo, te l'ho sempre detto.

Feci una pausa, e tu preoccupata di quello che io avessi voluto dire, iniziasti a parlare per prima.

Io, consapevole del fatto fossi molto più brava di me con le parole, ti lasciai fare.

<Ho ripetuto parecchie volte gli stessi sbagli. Finché non assaporò tutto, finché non tocchi con mano quello che potrebbe in qualche modo farti del male, non imparerai mai davvero. Ho sempre fatto di testa mia, con hba sola mentalità e un solo punto fisso. Sai meglio di me che se voglio qualcosa la ottengo. Ho cercato negli scontri con la gente la luce che mi avrebbe fatto valere. Ho sempre avuto un modo tutto mio di vedere le cose, non ho mai trattenuto le persone nella mia vita se non si trovassero al loro posto, a casa. Poche volte ho fatto la cosa ragionevole, la cosa che tutti avrebbero etichettato come 'giusta', ma non ho mai tenuto conte del parere altrui, ero troppo impegnata a far prevalere me. Mi sono alzata troppe volte, la mattina, dimenticandomi chi fossi stata la notte precedente, ho guardato il mondo senza avere qualcuno che mi salvasse, senza una costante. Ma almeno tu, rimani. Romani con me nonostante ti contraddirò spesso, nonostante vorrò avere ragione sempre io, ce l'abbia o meno realmente. Rimani per scacciare i miri incubi e le mie paure, rimani tutte le volte che io vorrò scappare via da te. Sono sempre andata contro tutti, ho vinto qualche battaglia, ho sempre messo in gioco tutto quello che avevo. Rimani nonostante è tutto così complicato. Romani nonostante hai tutta questa voglia di scappare, ti prego.>

Era forse la prima volta che ti avessi vista così vulnerabile a causa mia.

Non so come tu abbia fatto a capire quello che io avessi voluto dire, ma lo avevi fatto. Lo hai sempre fatto.

Hai sempre tolto il mio dolore e lo hai sempre aggiunto al tuo. Non volevi che io soffrissi, quando tu lo facevi più di tutti. Nonostante in quel periodo fossi sana come un pesce.

<Ho così tanta voglia di rimanere. Ma non ce la faccio. Ho l'impressione che ci faremmo solo del male.> Risposi, non troppo sicuro delle mie parole, ma con la voce carica di emozione.

<Se tu avresti cosi tanta voglia di restare adesso non staremmo affrontando questo argomento>

<Senti, io ti amo. Ti amo e ho così tanta paura di perderti, che vorrei non averti mai incontrata. Perché se tu adesso non stessi qui, davanti a me, io sarei senza pensieri.>

Quelle parole ti ferirono, e non poco.
Ero stato di nuovo uno stronzo.

<Ti stai pentendo di tutto quello che abbiamo vissuto fino ad ora?> Mi chiedesti con un filo di voce, spezzata.

<No, no, no.> Dissi con le mani fra i capelli.
<Io non voglio che tu soffra. Non voglio farti del male, e non voglio farlo a me. Voglio vivere una vita semplice, e la vivevo, finché non sei arrivata tu. E non sto dicendo che me ne penta, sto solo dicendo che vorrei che tutto fosse un po' più fottutamente semplice. > Dissi, quasi senza sespirare.

<Possiamo renderlo semplice, io posso renderlo semplice se vuoi.>

<Non voglio che tu ti prenda tutto il dolore, cazzo.>

<Allora aiutami tu, aiutami a far funzionare questa cosa, perché ne ho tanto bisogno.>

<Ti amo, Karina. Cazzo se ti amo.>

<Ti amo, Andrea. Ti amo più di quanto io ami me stessa.>


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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 01, 2017 ⏰

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