Fourteen

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Hoseok era sdraiato sul letto, le cuffie nelle orecchie ad ascoltare quella particolare musica erotica. Guardò con attenzione il modo in cui la camera zoomava a rallentatore sulla sua faccia, poi su quella di Taehyung e infine drammaticamente in giro per il palco. Si chiedeva come, in nome di quale fottutto inferno, il video fosse riuscito a raggiungere in una sola notte quasi un milione di visualizzazioni.

Derise il video appena questo ripartì dall'inizio, poi decise di concentrarsi sul problema principale.

L'uomo si tirò su e strizzò gli occhi sul cellulare per guardare le immagini con attenzione, battendo più volte le ciglia per adattarsi alle riprese random fatte dalla videocamera.

Se Taehyung, dopo tutto, fosse riuscito a fare una faccia da meme, allora tutti i suoi sforzi sarebbero stati vani – ma, da quel che stava vedendo, il ragazzo aveva solo sorriso e annuito mentre il leader parlava, occasionalmente applaudito con le acclamazioni della folla.

Hoseok annuì in approvazione, togliendosi le cuffie e contemporaneamente interrompendo quella musica discutibile. Sospirò, strofinandosi le tempie. Se durante il giorno si sarebbe ritrovato a canticchiare quella canzone, avrebbe saputo con chi prendersela.

Guardò il telefono fra le sue mani con la bocca che formava un ghigno. Anche se Taehyung fosse riuscito a fare una qualche strana espressione facciale, nessuno se ne sarebbe accorto grazie al clamore che era stato provocato dal suo fissarlo.

Non l'aveva programmato, certo – il semplice tenere d'occhio un membro imprevedibile aveva prodotto effetti completamente inaspettati. Quando Hoseok aveva deciso di fissare intensamente Taehyung per l'intera durata del concerto, non si era minimamente preoccupato del più grande timore di Taehyung – essere shippato. Il povero ragazzo si era stressato inutilmente, Hoseok pensò tra se stesso con un sorriso – i membri erano shippati insieme tutto il tempo, e anche per buone ragioni.

Inoltre, le fan non erano mai riuscite a unire i punti prima... perché ci sarebbero dovute riuscire ora, quando questa volta l'aveva fissato senza nemmeno coinvolgere i suoi sentimenti?

L'uomo si accigliò, facendo dondolare le gambe fuori dal letto. Rimase in uno stato di immobilità per un minuto buono, poi sospirò frustrato e si passò le mani tra i capelli.

Quindi c'erano dei sentimenti? Chiese a se stesso deciso. Finalmente lo stai ammettendo?

Nessuna risposta.

Rispondimi, dannazione.

Come inizio, Hoseok realizzò che, a) stava parlando a stesso come un fottuto ritardato, b) stava aspettando una risposta da se stesso come un fottuto ritardato, e c) non si era accorto dell'insistente e rumoroso bussare alla porta come un...

"fottuto ritardato", mormorò impercettibilmente a se stesso, prima di urlare, "SMETTILA DI PROVARE A BUTTARE GIU' LA MIA PORTA E BUSSA COME UNA PERSONA NORMALE, TESTA DI CAZZO!"

"E ANCHE SE VOLESSI BUTTARE LA PORTA, CAZZONE?" gli rispose un urlo rabbioso, e Hoseok saltò giù dal letto, avendo immediatamente riconosciuto la voce profonda che non poteva appartenere ad altri che a Kim Memehyung in persona.

"Taehyung", disse piacevolmente, alzandosi con noncuranza e raggiungendo la porta. Vi si fermò di fronte divertito, dai suoni che udiva sembrava che l'altro si stesse lanciando contro la porta. "Cosa ti porta alla mia umile dimora?"

"Fammi entrare nella tua umile dimora e te lo dico" replicò Taehyung burberamente, interrompendosi più volte perché troppo affannato.

"Ma anche no" Hoseok replicò, per poi sospirare al suono di una serie di imprecazioni che venivano dall'altro lato della porta. Aspettò che Taehyung si fermasse a riprendere fiato e ottenuta l'opportunità di parlare gli disse velocemente, "non voglio morire stanotte, tae."

"nessuno ti ucciderà, hyung" gli disse Taehyung che si sforzava di mantenere un tono di voce calmo, nel mentre la maniglia della porta si muoveva continuamente dal lato di Hoseok.

"Mi permetto di differire" gli rispose Hoseok, avvicinandosi alla porta. "Tu ci proverai. Se così non fosse, avresti continuato a urlarmi contro attraverso i messaggi. E piantala di girare la maniglia, non mi convincerà ad aprire la porta." Aggiunse, poggiando la mano sulla maniglia e stringendola forte.

Taehyung poteva ovviamente sentire che Hoseok aveva afferrato la maniglia dall'altro lato, ma invece di mollare la presa prese la faccenda come una sfida silenziosa e si impegnò a girare la maniglia del tutto, Hoseok così si ritrovò ad usare entrambe le mani per evitare che accadesse pur essendo perfettamente cosciente del fatto che la porta aveva una serratura perfettamente funzionante. Denunciatelo per avere un avere uno spirito competitivo.

Alla fine scosse la testa e alzò le mani arrendendosi, lasciando andare contemporaneamente la maniglia. Si allontanò dalla porta, guardando la maniglia muoversi per un po' prima che si fermasse completamente, Taehyung doveva aver realizzato che Hoseok non stava più opponendo resistenza dalla facilità con cui si muoveva.

"Hai finito?" sbottò Hoseok, massaggiandosi i polsi guardingo. "O vuoi il secondo round?"

"Non ci sarà un round due, hyung, semplicemente perché ho vinto io", gli rispose Taehyung. Hoseok roteo gli occhi in risposta.

"Come ti pare" si girò e andò a sedersi sul letto recuperando le sue cuffie. Se il ragazzo vuoleva continuare a colpire la sua porta, così sia. L'avrebbe semplicemente bloccato fuori.

"Hyung, perché non mi fai entrare e basta?"

Hoseok si immobilizzò, una mano alzata a mettere una cuffietta. Abbassò il braccio lentamente, digrignando i denti nel tentativo di bloccare le risposte che gli stava salendo su dalla gola.

Perché non mi lasci stare?

Perché non la smetti di essere un testone e cogli i segnali?

E se la tua testaccia dura non ci arriva, perché almeno non smetti di essere così.... Te? Il te stesso di cui mi sono innamorato senza speranza?

Senza speranza. Io. E così che mi hai ridotto.

Ma sai cosa, ho chiuso con le tue cazzate. Vaffanculo. Preferisco che tu sia incazzato con me piuttosto che vedere il tuo stupido sorriso e farmi salire il sangue alla testa.

Hoseok aprì la bocca.

"Ti piace essere chiamato alieno?"

Si pentì più in fretta di quanto avesse immaginato fosse possibile.

Dall'altro lato solo il silenzio. Hoseok si alzò velocemente in piedi, correndo alla porta con un senso di vertigini che mandava i suoi pensieri nel caos. Annaspò con la serratura, incapace di sbloccarla velocemente a causa delle sue dita tremanti e sudate. "Merda, merda, merda, merda, . . ."

Finalmente riuscì a sbloccare la serratura e a spalancare la porta.

"Merda, Tae, io..."

Il corridoio era vuoto.

Hoseok fece un passo vacillante verso l'esterno, guardando a destra e sinistra, quindi emise un sospiro tremolante e si accasciò contro la porta.

"Ah, cazzo."

MEME ー KTH + JHS [Trad. Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora