Eighteen (parte 2)

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398.

Hoseok guardò i numeri di mettalo sulla porta con sospetto, prima aveva cercato di far girare il 9. Soddisfatto si era allontanato, voleva essere certo che non si verificasse uno di quesi casi strani in cui il sei "accidentalmente" si capovolge e diventa un altro numero. Aveva letto e visto abbastanza per sapere che poteva accadere e francamente non era dell'umore giusto per ritrovarsi con una vecchia di novant'anni o qualche altro clichè dietro la porta.

Prese un respiro profondo, aciugandosi nervoso il sudore dalla fronte. Internamente stava rendendo grazie che in quell'hotel non ci fossero spioncini alle porte. Alzò la mano e bussò tre volte.

"Taehyung?" chiamò timidamente quando dall'altro lato non arrivò nessun suono. Si morse il labbro, spostandosi da un piede all'altro. "Taehyung, ci sei?"

Nessuna risposta.

Fece schioccare la lingua e guardò crucciato la porta. Doveva scusarsi. Gli avrebbe rovinato tutto lo spettacolo. Ed ora Taehyung voleva che si umiliasse?

Hoseok lanciò un o sguardo al corridoio deserto, poi tornò a gardare verso la porta e la sua espressione si trasformò in un ghigno. Come sarebbe riuscito ad umiliarlo se non c'era nessuno a vederlo?

"Taehyung" ripetè, schiacciando il naso contro il legno. "Dammi semplicemente un segno della tua presenza, per l'amor di dio."

Premettè le orecchie contro la porta, sperando di udire qualche segno di vita provenire dalla stanza. Alla fine vi si scostò, infelice e insoddisfatto.

"Taehyung" lo pregò, toccando la maniglia della porta pensieroso ma subito allontanandonese quasi immediatamente, dicendo a se stesso di non scendere allo stesso livello di immaturità di Taehyung. "Io inizio a scusarmi che tu risponda o no, ma qualche rassicurazione sul fatto che ci sei e mi ascolti sarebbe fantastica!"

' come ti dovrebbe rispondere se non c'è? testa di cazzo'  questo sembrava dirgli la porta.

"Quindi non c'è?" chiese Hoseok alla porta, apparentemente non riferendosi a nessuno in particolare.

' non ho detto questo, testa di cazzo'

"Piantala di chiamarmi testa di cazzo"

' testa.di.cazzo.'

"Non posso credere che sto discutendo con una porta", mormorò hoseok sottovoce, scoccandole un sguardo frustato."e pure dannatamente brutta"

Le puntò un dito contro "Dovresti vedere la mia di porta, una vera bellezza, solo per fartelo sapere."

Aspettò che arrivassero delle risposte rabbiose dall'oggetto inanimato, prima di realizzare quello che stava facendo e quasi sbatterci la faccia contro.

"Questo è semplicemente il livello avanzato di me che parlo da solo, non è vero?" meditò tra se stesso irritato, adocchiando l'oggetto di legno con cui aveva appena avuto una sorta di strana conversazione. "Gesù, ho bisogno di più amici".

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No, hai bisogno di scopare.

MEME ー KTH + JHS [Trad. Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora