A volte dovremmo solo aprirci di più, far capire alla gente come stiamo, cosa proviamo veramente e toglierci quella maledetta maschera di dosso.
Ma a cosa servirebbe, poi?
Nessuno capisce quanto soffriamo o almeno quanto si soffre per una persona.
Questo era quello che Lily Luna Potter stava pensando nel bagno di Mirtilla Malcontenta.
Nessuno, nessuno sapeva quello che faceva, nemmeno le sua migliore amica.
O meglio dire, quello che si stava facendo e la ragione.
Diede un forte pugno ad una mattonella malmessa, che cadde a terra rotta con un grosso eco.
Le lacrime iniziarono a solcarle il viso bruciandole la pelle.
Lily Luna Potter non piangeva mai e invece in quel periodo era diventata una routine.
Andava avanti da un po', con quei suoi maledetti segreti, per i quali saltava il pranzo e andava nel bagno di Mirtilla Malcontenta e dava un pugno ad una mattonella che si rompeva e cadeva a terra in mille frammenti, poi, ne raccoglieva il frammento più grande e senza guardarsi neanche spingeva il frammento appuntito nel braccio, uno, due, tre volte.
Poi dopo sussurrava "Reparo" e la mattonella tornava al suo posto.
Non puliva mai però la ferita, voleva sentire scorrere il sangue nel suo braccio lentamente.
Guardava quel rosso intenso che si mischiava al trasparente delle sue lacrime che scendevano silenziose dalle sue guance.
Neanche Alice che era la sua migliore amica sapeva nulla.
Aveva notato che continuava a saltare cene e pranzi, che stava dimagrendo molto, ma Lily camuffava molto bene il tutto quindi, per quanto ne sapevano tutti, Lily stava diventando magra ma non in modo preoccupante.
Ogni volta che provava a fare domande lei iniziava a dire che era pazza e che lei stava benissimo.
Ed era vero: in apparenza lei stava benissimo.
Urlò di rabbia pensando a quel che stava passando.
Si diede della stupida subito dopo: e se qualcuno l'avesse sentita?
Si tirò giù la manica facendo attenzioni a non fare toccare con la ferita e uscì dal cunicolo del bagno, si guardò un attimo il viso e fece un grande sorriso al suo riflesso e poi uscì dal bagno con addosso lo stesso sorriso.
Aveva solo quindici anni e una vita fatta di finzioni.
Un castello di sabbia che sarebbe ceduto con lei.
Appena uscì dal bagno sorrise così tanto che si diede dell' ingenua, avrebbe potuto dare nell'occhio e non sembrare credibile.
Cercò di rilassarsi e di guardare sorridente quelle poche persone che non erano in Sala Grande per la cena.
«Lily»
Lily si sentì chiamare e si girò.
Suo fratello James l'aveva stretta nel braccio dolente per farla voltare e ora la stava fissando con occhi pieni di determinazione.
«James» sussurrò lei stupita, cercando di non cedere a fare una smorfia di dolore per la stretta, che pur essendo senza forza era ferrea.
«non eri cena. Nemmeno stasera» disse James con la voce alterata e gli occhi che cercavano di scrutarla per capire ogni sua singola emozione.
Lily si morse l'interno della guancia.
La ferita stava vendendo a contatto con la manica e così James avrebbe notato il sangue e avrebbe capito.
«non ho avuto tempo.
Dovevo finire un tema particolarmente difficile di Artimanzia» ribattè cercando di essere il più credibile possibile.
James lasciò scivolare la presa dal suo braccio poco convinto, con ancori gli occhi che sembravano sparare fiamme.
«oggi Aritimanzia, l'altra volta eri stanca per l'allenamento di Quidditch, un 'altra invece dovevi finire un Tema di Pozione e una volta eri rimasta a parlare con il professor Paciock nelle serre troppo a lungo. Lily sai che mi fido di te, ma ora sta diventando difficile farlo» le disse amareggiato guardandola con un misto di delusione.
Lily non abbassò gli occhi: sapeva che aveva ragione ma l'ultima cosa che voleva era dargliene la prova.
«James non è colpa mia» si giustificò Lily cercando di scappare a questo assurdo interrogatorio.
«non c'è mai stato un Tema di Pozioni, Lily. Il professor Lumacorno era malato» disse serio James, cercando di ritrovare qualcosa di sua sorella e il perché si stesse comportando così, nei suoi occhi.
Perché gli mentiva così spudoratamente, a lui, a lui che era suo fratello da sempre?
Erano sempre andati d'accordo, forse avevano litigato a volte perché lui era troppo apprensivo ma per il resto non c'era mai stata mancanza di fiducia.
E ora James era stupito dal comportamento di sua sorella.
Lily rimase in silenzio, non sarebbe servito a nulla giustificarsi con altre scuse, lui non le avrebbe creduto, non più.
«non ti riconosco più» sussurrò James.
«è solo un periodo stressante James, ho bisogno di tempo per me stessa...» disse Lily mettendo tutta la sicurezza nella sua voce.
«guardati» fece James serio come se lei non avesse parlato « stai diventando sempre più magra, e di questo passo non ti faranno più giocare nemmeno a Quidditch» continuò James cercando di trovare qualche traccia di disperazione in Lily.
Ma Lily lo sapeva questo, ma non le interessava più, aveva perso l'interesse per tutto ormai.
Lily annuì al fratello.
«vieni» le ordinò dolcemente « ti porto alle cucine, gli elfi ti prepareranno qualcosa» continuò James sperando di smuovere Lily.
Lily sorrise tristemente, suo fratello era proprio un testardo.
«James...» cercò di rifiutare Lily.
«non voglio sentire no» disse James imperioso.
«tu devi mangiare» disse naturale.
«fallo almeno per la squadra» cercò di motivarla.
Lily si morse l'interno del labbro.
«James, sono molto stanca, davvero» disse Lily.
«ma ti prometto che domani ci sarò a colazione» continuò Lily vedendo il volto deluso di James.
«a tutti i pasti» aggiunse serio James stringendo le labbra e Lily annuì anche se sapeva che probabilmente non avrebbe mantenuto la promessa.
«allora buonanotte» la salutò James dandole un lieve bacio sulla guancia, ma fece una piccola smorfia quando sentì il contatto con l'osso anziché con la pelle.
«buonanotte» disse Lily avendo notato la smorfia di James e volendo evitare domande.
James si avviò lungo il corridoio che portava alla Sala Comune, non prima di aver guardato la sorella di soppiatto.
Appena James uscì dal suo campo visivo Lily fece un respiro profondo e poi prese le scale per tornare in camera.
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Bones ~ scorily
Fanfiction"Alcune persone ti hanno tagliato le ali per volare, ma non per questo non riuscirai a volare. Il fatto è che quelle ali non ce le hanno tagliate gli altri ma ce le siamo tagliate noi stessi. Perché alle fine il peggior assassino siamo noi stessi" ...