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"Cerca di non mandare a fuoco la casa."

Pff, ma per chi mi ha preso?

Adrienne, a volte, è troppo iperprotettiva e non si rende conto del fatto che io sia ormai un uomo maturo.

Aver accidentalmente chiuso il gatto in lavatrice, non significa che io non sia responsabile!

Il problema è che quando la mia cara mogliettina mi lascia solo a casa, non ho idea di cosa fare.

Ho una casa gigantesca qua ad Oakland, ma è triste non poter usufruire di questo spazio per organizzare mega party.

"Troppo casino" dice 80...
"Brutto esempio per i ragazzi" dice 80...
"Poi devi pulire tutto tu" dice 80...

Quindi, non se ne parla proprio.

Così devo limitarmi sempre a stare solo a guardare il vuoto.

Ma, avere una casa grande dà anche vantaggi, ad esempio ci sono posti inesplorati.

Non parlo né di Narnia e né, quindi, di universi paralleli negli armadi, ma intendo che posso frugare tra le cose dei miei figli o di mia moglie e trovare qualcosa di interessante.

Allora decido di salire con enfasi le scale, impaziente di trovare qualcosa di interessante.

Pian piano mi avvicino alla stanza di mio figlio Jakob e spalanco la porta.

«Papà!» salta su se stesso il mio figliolo che, seduto sul letto, chiude immediatamente il computer che tiene sulle gambe.

«Che hai lì?» dico incuriosito, sedendomi accanto a lui.

«M-ma non sai che si bussa?!» dice lui allontanandosi.

«Pensavo fossi uscito con mamma» rispondo con noncuranza.
«Ora, a papà, fa vedere che stavi facendo» dico strappandogli, delicatamente, il pc dalle mani.

«Papà non è come sembra» dice immediatamente Jakob, diventando rosso in volto.

«Uff, mi sembrava qualche porno» dico deluso.
«Che è sto coso arancione?» aggiungo, non con lo stesso entusiasmo che avevo prima.

«Si chiama Wattpad... E... Leggi cose» risponde, quasi come stesse sussurrando un segreto.

«Cose? Che cose?» chiedo confuso.

«Storie papà, uffa» dice sbuffando riappropriandosi del pc.

«Avrei apprezzato di più un porno» dico sbuffando a mia volta, alzandomi dal letto.

Mi volto con l'intenzione di andarmene per lasciare che legga le sue "cose", siccome la mia presenza non sembra gradita, ma prima che io esca, Jakob dice, quasi come se gli fosse scappato:
«Sai, ci sono anche storie su di te».

«C-cosa? Su di me?» dico fermandomi, guardandolo.

«Sciocchezze, sciocchezze... Scialla» dice facendo con la mano il gesto di un saluto.

Cosí, esco dalla stanza e scendo in salotto pensieroso.

Mi siedo sul divano e la curiosità, come sempre, si fa strada nella mia mente.

Tanto che arrivo ad una conclusione: so che combinare oggi.

Spazio autrice:
Non so da dove io abbia partorito questa roba, ma mi sembrava una cosa divertente.
livingshit

My name is Billie and I'm freaking outDove le storie prendono vita. Scoprilo ora