II

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"Mike, ascoltami bene biondino mio, questo sai che significa? Ne hai la più pallida idea?" strillo al telefono.

"Billie Joe, nano mio bello, io sono in vacanza con la mia famiglia... Non puoi disturbarmi per roba del genere!" dice sottovoce Mike, digrignando i denti e allontanandosi dal resto dei familiari.

"Papà, voglio lo zucchero filato! Lo compri? Ti prego" si sente in lontananza la voce angelica di Ryan.

"Certo, amore bello di papà. Sto arrivando." grida lui alla figlia.
"Quanto a te, ascolta: siamo stati tutti stressati in questo periodo ed ora sia io che Tré stiamo cercando di rilassarci. In questo momento non posso perdere tempo con te che scleri, Billie... Fa quello che ti pare, poi ne riparleremo. Ci becchiamo" aggiunge riattaccando.

Fanculo, lui e lo zucchero filato.

Lui è in giro che si diverte a mangiare zucchero filato e a restare magro come un legno di scopa, Tré sarà sicuramente insieme a Sara in qualche posto in culo al mondo ad ubriacarsi e a fare cazzate per filmarle sulla storia di lei di instagram.

L'unico idiota che sta a casa sono io.

"Papà, io esco" sento una voce che grida dal piano di sopra e che distrae i miei pensieri.

Poi vedo scendere dalle scale mio figlio Joey.

Ed io che pensavo fossi solo a casa!

"Dove vai?" chiedo curioso.

"Esco con una tipa. Non aspettarmi per cena" dice di fretta, aprendo il portone.

"E c-" non faccio nemmeno in tempo a chiedergli qualcosa che sbatte il portone e va via.

Uffa.
Già mi annoio, poi i miei figli non collaborano.

La prossima volta esco con Adrienne.

Buste, vestiti, lamenti, soldi che vanno via, pettegolezzi.

Scherzavo...

Solo al pensiero, mi invade una sensazione di ribrezzo.

Anche se non mi dispiace fare shopping...

Comunque, bando alle ciance, sono già le cinque del pomeriggio.

Mike non mi caga, quindi devo agire da solo... Anche se queste esperienze vanno fatte in compagnia.

Mi alzo dal divano e vado alla ricerca del mio laptop.

Intanto giro per il salone, guardando sotto i cuscini di divano e poltrona, poi mi dirigo in cucina guardando negli scaffali.

"JAKOB!" decido di gridargli... Magari lui ne sa qualcosa.

"Che vuoi?" Risponde a sua volta dal piano superiore.

"Hai visto il mio laptop? Mi serve per lavoro, quindi è abbastanza urgente" chiedo frettolosamente (mentendo palesemente).

Ma sto cazzo.

"Che so io dove l'hai lasciato. Forse stavi guardando qualche serie tv mentre cagavi" dice Jakob affacciandosi dal piano superiore.

"Fanculo anche tu Jakob" dico alzandogli il dito medio e continuando a guardare attentamente il luogo che mi circonda.

Lui si mette a ridere e poi aggiunge, finalmente scendendo le scale:

"E se ti aiutassi? Lo sai che ti voglio tanto bene".

Sbuffo.

"Non sono nato ieri, Danger. Quanto vuoi?" chiedo seccato.

"Ehm...Venti dollari. Io e i miei amici andiamo in un nuovo locale, nel quale c'è una serata, ma l'ingresso costa..." dice con calma.

Sbuffo ancora e tiro fuori il portafoglio dalla tasca posteriore dei jeans.

"Divertiti" dico, fingendo un tono contento e porgendogli in mano i soldi.

"Lo farò. Ti voglio bene" dice abbracciandomi in segno di ringraziamento.

Poi lo saluto con un gesto della mano e lui, ricambiando, esce fuori di casa.

Ora sono davvero solo.

E mi annoio.

E non ho ancora trovato il mio fottuto laptop.

Ancora una volta i miei pensieri vengono interrotti dal mio cane Rocky che abbaia.

Corro nel giardino nel retro e vedo che sta abbaiando contro qualcosa.

"Cristo Rocky, sta' zitto" dico tappandomi le orecchie per il casino che genera.

Mi avvicino sempre più a lui e noto che sta abbaiando ad un semplice gatto.

"Mi hai fatto spaventare, amico" dico inginocchiandomi e accarezzandolo.

Rocky è un barboncino molto affettuoso di solito, ma ci sono periodi in cui non ti considera di striscio: caga, piscia, beve e abbaia come se non ci fosse un domani, facendosi i beatissimi cazzi suoi.

"Su, torna nella cuccia" dico alzandomi e incoraggiandolo ad andare nella sua tana.

Mi avvicino insieme a lui e scorgo una cosa che luccica nella sua cuccia.

"MA CHE CAZZO!" urlo avvicinandomi alla cuccia.

È il mio laptop.

Ora anche il cane mi ruba le cose?!

"Niente passeggiatina per due giorni! Ti puoi arrangiare qua in giardino" gli impongo indicandolo.

"Ah no cazzo, se caghi il giardino devo pulire io... Vabbè, niente buon cibo per due giorni. Ti puoi arrangiare con i croccantini" dico fiero della punizione ingegnosa.

Lui mi guarda con la lingua di fuori con la sua solita espressione da cane.

Non avrà compreso una ceppa di ciò che gli ho intimato, ma ben presto capirà.

Così, con il pc sottobraccio, torno in casa.

Prendo un barattolo di nutella ed il cucchiaio e poi, in salone, mi stendo sul divano.

Ok, niente più scuse.

Ripeto che farò questo gran passo senza Mike.


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My name is Billie and I'm freaking outDove le storie prendono vita. Scoprilo ora