Capitolo 5: Pride

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*Allora? Quando sei libera?*

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*Allora? Quando sei libera?*

Leggo il messaggio e ci penso su.

*Anche ora, se vuoi*

Pochi secondi dopo il suono della notifica di un messaggio mi fa prendere in mano il telefono:

*Va benissimo! Tra una mezz'oretta davanti alla biblioteca del campus?*

Invio solamente un emoticon con il pollice alzato per mostrargli il mio consenso. Mi alzo dal letto, mi vesto velocemente, corro in bagno, prendo i libri e i materiali che mi potrebbero servire e poi esco dalla mia camera. 

-Dove vai di bello?- Questa voce mi fa sobbalzare.

Non ricordavo che la mia migliore amica si trovasse qui! Mi ha fatto venire un infarto! Porto la mano al cuore cercando di calmare il battito di quest'ultimo e il mio respiro. 

Accanto a lei si trova Hunter, sono sempre insieme quei due!

-In università a studiare- rispondo.

-Ma ne sei sicura?- mi chiede preoccupata. 

Tiro fuori uno dei miei sorrisi finti ma, al contempo, veri e annuisco. Mi lancia le chiavi della macchina.

-Mi raccomando, ricorda che è l'unica che abbiamo- mi dice dopo che io le ho prese al volo.

Le faccio l'occhiolino e le mando un bacio volante, poi, finalmente, esco di casa. 

Mi trovo davanti al luogo di ritrovo con cinque minuti in anticipo. Odio far aspettare le persone. 

-Ei rossa!- un grido.

Un altro colpo. 

Ma oggi tutti vogliono farmi perdere anni e anni di vita?

~A quanto pare...~

~Non si libereranno di me così facilmente~

~Purtroppo~

Lascio perdere la mia odiosa coscienza e mi guardo intorno cercando di capire chi è che ha gridato fin quando non scorgo una persona che si sbraccia cercando di farsi notare da qualcuno. 

Quella persona si dirige velocemente nella mia direzione e, a qualche metro di distanza, riesco a riconoscere quel ciuffo di capelli biondo rame e, pian piano, l'intera figura del ragazzo che ho deciso di aiutare, Adrian.

-Ei, biondo- gli rispondo una volta che me lo ritrovo davanti piegato in due su sé stesso per riprendere fiato. 

Alza una mano facendomi segno di aspettare qualche momento e io mi mordo il labbro per non ridergli in faccia.

Dopo un paio di momenti, riesce a tirarsi su e a regalarmi un sorriso stanco ma che gli illumina il volto. 

-Ti ho fatta aspettare tanto? Sono arrivato in ritardo?- mi chiede e sembra, sinceramente, preoccupato.

The Her Saga #2 - The GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora