Capitolo 25: Dentro me

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Sotto di me vedo Giulio combattere con delle persone, sono tanti contro una persona sola, ma non mi importa

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Sotto di me vedo Giulio combattere con delle persone, sono tanti contro una persona sola, ma non mi importa.
Ho dato la mia parola a Giulio che gli sarei stata al suo fianco per sempre, aiutandolo quando mi sarebbe stato chiesto e ora, dopo aver messo al tappeto il bel semidio che voleva battersi con Giulio con un pezzo di edificio, posso continuare il mio lavoro.

Ora che ci penso, però, Giulio non mi ha mai impedito di andargli contro, quindi potrei cercare di metterlo fuori uso come ho fatto con il ragazzo svenuto che é quasi completamente ricoperto dall'acqua.

Non so perché, ma più lo guardo più sento che lui non deve fare questa fine, soprattutto causata da me.
Senza rendermi conto di quel che faccio, uso il mio potere sull'acqua per far sì che il ragazzo non venga mai toccato da essa.
Così dovrebbe essere a posto fin quando non si sveglia.

Riprendo a distruggere il palazzo e penso sempre più di tirare i pezzi che cadono addosso a Giulio: è sempre mio nemico, che io abbia accettato la sconfitta o meno.
Sposto l'aria per dirigere i grossi calcinatti verso Giulio.
Peccato che si sposti sempre all'ultimo e non riesca mai a beccarlo.
L'impresa si sta rivelando più diffcile del previsto.

Devo ricordarmi che non tutti qui dentro devono morire, Adrian deve vivere, sua Madre vuole così.
Lo cerco intorno a me, ma non lo vedo. Pazienza, lo cercherò quando avrò finito qui.

L'occhio mi cade di nuovo sul ragazzo svenuto. Quel ragazzo provoca dentro di me strane reazioni, reazioni che paiono portarmi lontano dal mio essere e bisognosa di sangue e guerre.
Distolgo lo sguardo: io una pappamolla simile? Ma non lo sarei stata neanche in una vita precedente!

Con più fervore, sposto l'aria, l'acqua e la terra per distruggere questo posto orribile, che mi suscita sensazioni ancora più brutte.
Tutto dentro di me sembra combattere con un'altra me che non conosco e che non ho.

-Ali!-
Questo grido frena la distruzione massiva che sto facendo e mi fa guardare intorno.
Chi è che mi ha chiamata?
Una ragazza mora e una bionda si sbracciano verso di me ogni qualvolta sono lontane da Giulio e dalla battaglia che sta perorando.

Le studio con calma: hanno delle bellissime divise da combattimento che invidio molto e che vorrei avere anch'io, sono molto belle e sembrano molto amiche.
Una fitta improvvisa al cuore mi fa portare entrambe le mani sopra di esso. Che cosa mi è successo?

Quelle due continuano a chiamarmi.
-Trova Jason, abbiamo bisogno di lui-
Queste parole mi colpiscono e senza motivo, abbasso gli occhi sul ragazzo svenuto, a causa mia.
Che sia lui Jason?

Scendo di quota, fino a sfiorare l'acqua che circonda quel ragazzo e mi abbasso verso di lui.
Una mia mano corre a sistemargli i capelli in disordine, colpa del colpo e subito si riempie di sangue.

Il terrore si irradia in tutte le mie vene. Questo è colpa mia.
Perché mi sento così male?
Non era il sangue ciò che volevo?

Non so come aiutarlo e il mio cervello inizia ad andare in panico, nonostante le mie mani si muovano veloci sulla sua testa per controllare, ripulire e ricucire con la magia la ferita, come se non avessi fatto altro in tutta la mia vita.
Ma certo! Apollo mi ha donato i suoi poteri!

The Her Saga #2 - The GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora