Francy oggi mi ha chiamata, non si sentiva bene e le ho detto di vederci al parco. Lei prese il motorino e andò in quel parchetto quasi sempre deserto... era tutto mattoni e qualche panchina... un triangolino di prato ospitava una vecchia altalena di legno e due alberi spogli le facevano da cornice. Era come lei in quel momento.. freddo, deserto, silenzioso. Si sedette sulla panchina che guardava il pezzetto ormai marrone dalle foglie cadute e marcite dalla pioggia, mise le cuffiette e pianse sulle note di million reason. Solo questo.... sguardo nel vuoto e occhi gonfi. La raggiunsi e mi sedetti vicino a lei. Fece per portarsi la sigaretta alla bocca ma si fermó e prima di aspirare disse:
«fa schifo non essere adatti» il tono della sua voce era quello di un malato.
«Non adatti per cosa?»
«Non adatti per la vita di tutti i giorni, per i canoni che noi stessi ci prefiggiamo, per amare ed essere amati»
La guardai, mi presi una sigaretta e la fumai accanto a lei che continuava a guardare nel vuoto con gli occhi rossi che trattenevano le lacrime. Non l'avevo mai vista cosí. Non dissi niente dopo la sua risposta. Il silenzio a volte vale piú di tante parole. Passarono delle ore, poi mi abbracció e se ne andó lasciandomi lí su quella panchina a riflettere su quante volte io non mi fossi sentita adatta e quante volte avrei voluto essere normale e crescere in una famiglia normale. Ma che cosa significa "normale"? Certo che è buffo.. chi ha una vita "normale" la definisce monotona e noiosa e va alla ricerca della trasgressione prima o poi... come Sophie Cassel, la ragazza che abita al piano di sotto...biondina, non molto alta, e molto curata... era al primo anno di psicologia, era molto religiosa e faceva volontariato in un centro per bambini stranieri che hanno difficoltà a comunicare per via della lingua. Un giorno di tre anni fa decise che quella vita non faceva più per lei, inizió a bere,fumare, saltare le lezioni e invece di studiare, passava le sue giornate dal cugino...poi lui la convinse a tornare a studiare e per sua fortuna, nonostante bevesse e facesse quelle cose, riuscí a mantenere una buona reputazione perché nessuno sapeva niente e avrebbe mai sospettato niente. Suo cugino, Mathis Noel Cassel, ha 26 anni, occhi verdi, capelli nocciola e da 3 anni si è trasferito nella casa affianco il nostro condominio, dove ha aperto una pasticceria. Mathis e Sophie vengono dalla Francia, Sophie è arrivata qui 6 anni fa con i suoi genitori mentre Mathis ha raggiunto gli zii tre anni dopo. Anche in Francia i due abitavano nello stesso quartiere ed erano cresciuti insieme, come fratello e sorella, ma da tre anni a questa parte, tutti quei pomeriggi tra cioccolato e creme, furono galeotti per i due che tra un dispetto e una risata finirono per sfiorarsi le dita, poi accarezzarsi ed infine baciarsi. Lei, che era sempre stata casta, contro ogni perversione, pudica, rispettosa, si trovava ad essere una persona completamente diversa, che la notte sgattaiolava fuori dalla finestra per raggiungere il suo pasticciere...chi l'avrebbe mai detto?!!!
Sophie, che apparentemente sembrava una persona "normale" si è rivelata essere incestuosa, cosa scandalosa per un paesino come il nostro.
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General Fictionquesta storia non è una storia, piuttosto è un libero scorrere di pensieri, di Hanna, un'adolescente olandese di Doorn con una famiglia un po' complicata e delle amiche che conosce da molto tempo e delle quali scopriremo sempre di più... per ora pos...