Io ne coglierò il ricordo seguendo il sogno mio,
forte come l'oceano e il vento,
é questo che sono io.
Noemi~- Il cielo toccheròCastello di David e Biancaneve. La loro piccola Emma era nata e non potevano essere più felici. Il sortilegio non era mai stato lanciato e la regina era stata esiliata in un luogo senza magia: erano finalmente al sicuro; dopo tanti ostacoli il vero amore aveva vinto e finalmente potevano costruire quella famiglia per cui tanto avevano lottato. La piccola Emma era nata sorridendo e ciò bastava a far dimenticare loro tutti i dolori passati.
Il tempo passava e la piccola Emma cresceva. Era molto ribelle, come il padre, ma amava i balli proprio come la madre. Ciò che la rendeva diversa, unica e speciale, erano quei suoi poteri che tanto spaventavano ma allo stesso tempo affascinavano i suoi genitori; tuttavia non le avevano mai fatto notare nulla, anzi l'avevano incoraggiata a studiare per imparare ad usarli, nella speranza che potesse utilizzarli per il bene.
Emma era cresciuta conoscendo il vero amore attraverso i suoi genitori, e proprio per questo motivo David e Biancaneve non l'avevano promessa in sposa a nessuno, poiché volevano che anche lei, proprio come loro, trovasse un giorno il vero amore. Che fosse il ragazzo più povero di tutti i regni, il principe più ricco o un ragazzo comune, a loro non importava: volevano che lei fosse felice come loro.
Emma non aveva mai messo piede fuori dal castello, o almeno non da sola. Era uscita solo per viaggi o per raccogliere qualche fiore, ma sempre seguita dai genitori o da qualche guardia, e questo la faceva sentire in trappola. Per calmarsi amava sedersi sul davanzale della sua finestra e guardare il mare, immergersi nel blu delle onde e immaginare il suo futuro; era solo una bambina che sognava tanto , ma credeva seriamente che un giorno sarebbe stata lei a determinare il suo destino.
I genitori non le avevano mai fatto mancare niente. All'età di sedici anni, la madre le aveva promesso che un giorno sarebbe stata libera di scegliere la sua vita. Biancaneve era considerata da Emma non solo sua madre, ma sua sorella. Si dicevano tutto e lei era l'unica che riusciva a comprenderla. Certo conosceva altre nobili della sua età, ma parlavano sempre e solo dei bei principi che incontravano lungo il viaggio e questo ad Emma non importava per niente. Lei preferiva trovare qualcuno di più semplice, consapevole del fatto che tutti i principi e i nobili che conosceva erano gentili con lei solo per la sua posizione sociale e perché sposandola avrebbero ottenuto il suo trono.Avrebbe mai trovato il vero amore? Ormai era diventata la domanda che si poneva ogni giorno. D'altro canto i genitori non si erano conosciuti in un castello, ma nel bosco, da persone libere. Ed era quello che sognava anche lei.
Il tempo passava ed Emma diventava ogni giorno più forte e più bella, da far invidia alle sue coetanee. Di tanto in tanto scappava dal castello per andare nel bosco: le piaceva stare sull'erba e raccogliere fiori, oppure leggere un libro, ma ciò che più le piaceva era arrampicarsi sugli alberi e correre saltando gli ostacoli. Ogni volta però tornava a casa e doveva inventare scuse per la sua assenza.
Poi, arrivarono i suoi venticinque anni e all'improvviso non era più una ragazzina, non tutto gli era più concesso. Tutto sarebbe cambiato.
Ormai era passata una settimana dal suo venticinquesimo compleanno.
Emma era a colazione con i suoi genitori che parlavano tra loro.
"Allora stavo pensando che per il ballo di domani potremmo chiamare anche i sovrani di regni più lontani, che ne pensi David?"
"Si, é un'ottima idea. Tu che ne pensi Emma?"
"... di cosa stavate parlando?"
"Potresti ascoltare una volta tanto" disse Biancaneve scoppiando in una risata che fece ridere tutti e tre.
"stavamo parlando dei sovrani dei regni più lontani, inviteremo anche loro"
"Fate come ritenete più giusto, per me non c'é differenza di alcun tipo" disse Emma con aria annoiata.
Finita la colazione andó in camera sua per sistemarsi. Quel pomeriggio ci sarebbe stata un'importante riunione a cui doveva partecipare anche lei. Non che le importasse decidere cosa mettere alla festa.
Ad un certo punto il suo sguardo si posò sul mare. Arrivavano molte navi, tutte appartenenti agli invitati della festa.
Dopo secoli passati a scegliere cosa indossare tutta la giornata, finalmente Emma fece il suo ingresso in giardino, dove le sue dame di compagnia, che i genitori chiamavano le sue "amiche", l'aspettavano per spettegolare tra loro senza degnarla di uno sguardo. Si sedette sulla sua sedia ad ascoltare blaterare le ragazze. Era così noioso. Il suo sguardo si posò sui fiori. C'era un sole bellissimo ed illuminava tutto il giardino. Si alzò e passeggió un po' per pensare; ormai era in età da marito e volente o nolente, doveva rispettare i suoi doveri.Il pomeriggio arrivò in fretta e si trovava nella sua camera mentre la madre le spazzolava i capelli.
"Domani ti divertirai un sacco! Ci saranno tanti principi e questa volta conoscerai quello giusto, ne sono sicura! Dopotutto il tempo stringe, devi trovare marito"
"Non saprei madre...ciò che so é che non intendo sposare qualcuno che non amo"
"Magari ti innamorerai proprio domani al ballo!"
"Ne dubito, non ci si innamora così facilmente"
"Ascolta Emma. Sei grande ormai, devi scegliere il tuo sposo!" Biancaneve stava iniziando ad innervosirsi.
"Io aspetterò fin quando non mi innamorerò sul serio!"
" Emma non c'é più tempo! "
"Voi non vi siete certo conosciuti in queste circostanze, se mi lasciaste uscire magari riuscirei anche io a conoscere qualcuno!"
"Ne ho abbastanza! Questa sera rimarrai nella tua stanza a pensare alle tue responsabilità!"
"Madre-"
Ma Biancaneve era già uscita, pentendosi di ciò che aveva detto a sua figlia. Come aveva anche solo potuto pensare di dirle quelle cose? Lei non voleva affatto che lei sposasse uno di quegli avidi sovrani, ma sapeva anche che era necessario per le condizioni in cui riversavano.
Emma scoppiò in lacrime. Non voleva sposare uno stupido e arrogante principe, lei voleva trovare l'amore, il vero amore. Non sarebbe rimasta in quel castello un minuto di più; creò una fune e si calò giù. Non sapeva dove andare, ma stare nella foresta l'avrebbe aiutata a ragionare.
Era arrivata ormai la sera e finalmente era riuscita a scendere. Dopo aver scavalcato le mura iniziò fuggire, sperando di non essere vista da nessuna guardia.
Correva nel buio della foresta piangendo, ma a lei non importava perché l'importante in quel momento era quella sensazione che amava tanto: la libertà.Salve persone!! Questa é la mia prima fanfiction sui CaptainSwan, o come li chiamo io Emmancino. In questo capitolo ho raccontato Emma, la Emma di questa versione e nel prossimo ( SPOILER ) parlerò di Killian. Ma tranquilli! Nel terzo capitolo Emma troverà qualcosa di nuovo e fantastico ne bosco. Se vi và leggete la fanfiction. So che puó sembrare noioso, ma come in tutti i libri i primi capitoli servono a descrivere e raccontare i protagonisti e sono sempre noiosi. Ma le cose phelle arriveranno, vi basterà aspettare.
Ciao
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Sorridimi come sai fare solo tu
RomanceCi avete mai pensato? Cosa sarebbe successo se il sortilegio non fosse mai arrivato? Emma e Killian si sarebbero mai incontrati ? In questa storia Biancaneve e David sono riusciti a sconfiggere Regina ed Emma é rimasta nella foresta incantata...Ma t...