II.

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Melissa's pov
Come al solito la mia faccia era concentrata e abbassata sui cinque libri che avevo davanti, da cui dovevo studiare per un altro dei tanti esami importanti che dovevo svolgere. Eppure non riuscivo a togliermi dalla testa il caso di cui si stava occupando mio padre. Mi sembrava cosi strano ed ero sicura che ci fosse qualcosa di diverso dietro tutto questo. Avevo il presentimento che si trattasse di un qualsiasi cosa di misterioso, non affatto normale.
Scossi la testa per scacciare questi dubbi dalla mente e decisi di prendere una boccata d'aria per distrarmi, in quel momento ne avevo bisogno. In poco tempo indossai un leggero maglione bianco e dei pantaloni neri a vita alta, mi legai i capelli in una morbida e scombinata cipolla e uscii finalmente di casa.
Erano circa le quattro del pomeriggio, il cielo era di un celeste intenso e non vi era nemmeno una nuvola. Decisamente la giornata perfetta per andare a passare il tempo al parco. Amavo seriamente quel posto, era una stesa di immenso prato verde con delle panchine sparse qua e là, ed era sicuramente il posto perfetto per rilassarsi.
Mi sedetti su una delle assi di legno, e con le cuffie nelle orecchie decisi di ascoltare la musica ad alto volume, per sentire solo la melodia e non il modo che mi circondava.
Fui talmente distratta dal ritmo e dalle parole delle canzoni che suonavano nelle mie orecchie che non mi resi conto che si erano fatte circa le otto, ed ormai era buio. Mi ero addormentata. "Ma come ho fatto?" pensai. Mi alzai di scatto e, mentre indossavo la mia giacchetta di jeans cominciavo ad incamminarmi verso casa. Diamine, il parco era ormai quasi vuoto, e da quel che avevo capito stavano anche per chiudere.
Soffiava un vento abbastanza forte, i rami degli alberi si muovevano e sbattevano violentemente gli uni contro gli altri. La scena sarebbe stata inquietante se mi fossi trovata in un film horror. Scossi la testa e, con le braccia incrociate per il freddo, uscii finalmente dal grande parco.
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Justin's pov.
Seduto, sulla cima di un dirupo, contemplavo il paesaggio dinanzi a me, e pochi istanti dopo chiusi gli occhi, collegandomi ad ogni fibra naturale ed innaturale che scorreva attorno a me, entrando in uno stato di spietato e potente trance.
Riuscivo a sentire l'odore del sangue da distanze smisurate, ed in quel momento ne avevo assoluto bisogno.
Per esseri come noi la vita non era e non è affatto facile. Si dormiva di giorno, e si viveva la notte. Il nostro ritmo era totalmente differente e lontano da quello dei comuni esseri umani. Ed ormai a questo ero più che abituato. Non potevo farci nulla, dato che entrambi i miei genitori erano vampiri, perciò non potevo nascere diverso da loro. Mio padre ha morso mia madre, entrambi si amavano alla follia e per stare insieme è accaduto quello che è accaduto.
Sentivo i miei occhi ormai iniettati di sangue, non riuscivo più a resistere.
In una frazione di secondo mi tele-trasportai  in un parco, che deducevo tale dalle svariate giostre per bambini e gli alberi pieni di fiori. Era vuoto, c'erano solamente degli anziani che passeggiavano e, ad essere sincero, non avrei voluto mordere quei poveri vecchietti. Camminai per un po' anch'io, tra il buio e il violente vento che non smetteva di smuovere i rami e provocare di conseguenza un rumore... inquietante si può dire.
Davanti a me, riuscii a mettere a fuoco l'immagine di qualche ragazzo, o ragazza, non distinguevo bene da lontano. In pochissimo tempo mi misi dietro uno di loro, lo trascinai alle spalle di una grande quercia, e senza dargli il tempo di pronunciare una parola infilzai i canini nel suo collo, senza importamene dei suoi striduli lamenti. Quando mi sentii soddisfatto, mi staccai dal ragazzo, il quale subito dopo cadde a terra privo di sensi; mi guardai introno in continuazione, e se qualcuno mi avesse visto? No, impossibile. Mi ero nascosto in posto buio del parco dove non c'era nessuno. Peccato che appena girai lo sguardo di fronte a me vidi una ragazza che si stava dirigendo nella mia direzione. Cazzo. Ero totalmente sporco di sangue, sia la maglietta che metà della mia faccia, dovevo nascondermi assolutamente. Mi arrampicai con agilità su uno degli alberi, e sedendomi su uno dei tanti rami robusti osservavo la scena davanti a me. La ragazza aveva visto il corpo del ragazzo accasciato a terra, e in preda al panico urlava chiedendo aiuto.
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Melissa's pov.
Ero bianca pallida, il mio volto aveva quasi il colorito di un cadavere appena vidi il corpo del ragazzo davanti a me. Avevo sentito le sue urla mentre uscivo dal parco e il mio istinto mi fece correre frettolosamente verso la direzione del suono. Mentre chiamavo mio padre reggendo il telefono tra la spalla e l'orecchio, osservavo la ferita della povera vittima, quando notai una cosa. No, non poteva essere. Sul collo si potevano chiaramente vedere due ferite profonde, esattamente come le ferite di un altro ragazzo trovato morto qualche giorno fa. Il caso di cui si occupava mio padre, certo. Questa vittima è stata sicuramente uccisa dalla stessa persona, era chiaro.
In poco tempo arrivarono tre auto della polizia scientifica insieme alle autorità, e appena mio padre mi vide corse subito ad abbracciarmi e facendomi allontanare.
"Shh." Sentii sussurrarmi. Alzai un sopracciglio, pensando fosse stato mio padre a dirmi qualcosa.
"Ma non ho parlato, papà."
"Hai detto qualcosa, tesoro?"
Mio padre non mi stava dando retta, assolutamente. Avevo le allucinazioni? Probabilmente stavo diventando pazza per quello che era successo. Quando mi voltai, però, intravidi una figura abbastanza alta, robusta ma totalmente coperta. So quando mi concentrai e misi a fuoco l'immagine, tra la poca luce vidi un volto maschile, che mi guardava fisso, con il dito davanti le labbra mentre mi mimava uno "Shh.". Spalancai gli occhi, immobile. Okay, stavo diventando pazza. Era solamente frutto della mia immaginazione o avevo visto perfettamente?
*****
Dico solo che sono stata sottoposta a molti interrogatori, ero un testimone oculare anche se in realtà non avevo visto nulla che riguardasse il delitto, in fondo avevo solo sentito le urla. Lo so, sto mentendo, ma non avevo il coraggio di parlarne con mio padre. Volevo convincermi del fatto che fosse stata solo un'allucinazione, ma non riuscivo a levarmi i tanti dubbi dalla testa.
Dico solamente che non ho dormito tutta la notte.
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Ciao di nuovo! Buona Pasqua! 🐣 Questo capitolo è leggermente più lungo del precedente e mi scuso se non l'ho postato subito.
Il seguente lo posterò solo dopo aver raggiunto 10 voti, se no non ha senso pubblicare una storia se nessuno la vede haha.
Justin è entrato in scena 👀
Al prossimo capitolo!

-marti

midnight shadows ✦ jarianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora