Era passata ormai una settimana da tutto quello che era successo. Da quella notte che mi aveva totalmente cambiato la vita quotidiana. Si, ero cambiata. Non facevo altro che pensare a quando eravamo così vicini, quando stava per... Non voglio nemmeno avere questi pensieri per la mente ancora per molto tempo.
E poi, era davvero un vampiro? Non prendiamoci in giro, i vampiri non sono credibili nemmeno nei film. Eppure non riuscivo a capire come il suo volto fosse diventato così pallido, come i suoi occhi si fossero trasformati in un colore rosso come il sangue, e come i suoi denti si fossero mutati immediatamente in due canini affilati.
"Melissa? Melissa ma mi stai ascoltando?"
A chiamarmi per la decima volta fu la mia migliore amica, anche se da poco, Allison, dandomi tante gomitate quante volte aveva detto il mio nome.
"Allora cosa pensi dovrei fare?"
"Fare cosa?" Mi grattai la nuca, in imbarazzo. Avevo la testa totalmente fra le nuvole.
"Oggi non è giornata. Ma a cosa stai pensando? È così tanto difficile ascoltarmi? Pensavo potessi parlarti dei miei problemi, scusa se ti ho rotto le palle."
Ero una persona orribile, le avevo chiesto io personalmente di venire da me per farla sfogare: lei e il suo ragazzo, Jackson, si erano lasciati la mattina stessa perché Allison lo aveva scoperto a letto con un'altra. Non se lo meritava, era una persona stupenda, dolce, gentile e sempre disponibile e io non le stavo affatto dando retta.
"Scusami tanto Allison, stavo pensando ad altro." La strinsi in un caldo abbraccio, aveva ricominciato a piangere e non potevo lasciarla lì a deprimersi. Lei fece lo stesso: avvolse le sue docili braccia attorno al mio corpo e in poco tempo finimmo sul divano del salotto a mangiarci due vaschette intere di gelato.
Chissà perché il gelato è cosi d'aiuto nei momenti di tristezza.
"..Jackson diceva di amarmi, diceva di tenere a me più di qualsiasi altra cosa. E poi cosa fa? Va a letto con un'altra. Avevo sospetti da un po', sai? Non mi scriveva quasi mai, e quando il suo telefono vibrava per i messaggi di quella troia si allontanava da me per rispondere."
Risi per tutti quei modi in cui nominava quella ragazza, era talmente presa dalla rabbia che il suo volto si era colorato di un rosso peperone e sembrava che a momenti stesse per scoppiare.
"Io te l'ho sempre detto che non ti meritava abbastanza, Allison. Troverai sicuramente la persona che fa per te."
Le dissi mentre le accarezzavo la schiena con la mano. In pochi minuti il suo comportamento si era trasformato in una totale tranquillità e rilassatezza, forse perché stavamo sedute su un divano a passare il tempo su Netflix, forse no.
"A te invece come va? Intendo dal punto di vista sentimentale. Ti stai sentendo con qualcuno?"
Allison mi rivolse ad un tratto la parola, e mi guardò in un modo devo dire strano mentre rideva e muoveva le sopracciglia su e giù velocemente.
"No." Diedi una risposta secca.
"Non guardarmi con quella faccia, sei inquietante." Iniziammo entrambe a ridere, ma lei d'un tratto tornò con il suo sguardo maniacale.
"Nessuno nessuno? È impossibile, Melissa. Dopo quel casino che è successo nessun ragazzo ti ha rivolto la parola?" Non lo so, per chiederti come ti sentivi."
Stavo per chiederle quale casino fosse successo, ma, come non detto, mi tornarono in mente i vari momenti che mi erano capitati da quella notte. Rabbrividii al pensiero. Quel ragazzo che era entrato a casa mia, mi aveva legata alla sedia, stava per uccidermi. A dire il vero, la cosa che mi turbò di più fu quando ad un certo punto si allontanò da me, mentre mormorava qualcosa di incomprensibile. Che cosa voleva dire? Perché ad un certo punto era scappato senza dire nulla?
Tutti questi pensieri, questi misteri, non fecero altro che farmi venire il mal di testa. Perfetto.
"Melissa?"
Oh no. Era successo di nuovo. Mi ero soffermata così tanto sui queste preoccupazioni che mi dimenticai totalmente la mia amica.
Aveva tutto il diritto di essere arrabbiata con me, in fondo era colpa mia e non me la presi quando mi abbandonò letteralmente a casa da sola. Ancora una volta.
L'unica cosa che mi rallegrava era che avevo una settimana intera di vacanza dalla scuola, finalmente. Un po' di relax lo meritavo anch'io, in fondo il mio impegno e i miei sforzi erano stati ripagati.
Come non detto, anche stavolta il relax non faceva per me. Il mio telefono iniziò a vibrare, stavo ricevendo una chiamata da un numero sconosciuto. Chi poteva essere? Alzai semplicemente le spalle e con un gesto del dito sullo schermo risposi alla chiamata con un semplice "Pronto?"
"Ciao, Melissa. Vedo che non sta andando molto bene con la tua amica. Avete litigato? È uscita da casa tua poco fa."
Non potevo crederci. Non poteva essere lui. Non poteva essere quel ragazzo che aveva cercato di uccidermi solamente qualche giorno fa. Il mio viso si fece pallido in un istante, e non feci altro che guardarmi intorno per tutto il tempo, per cercare di capire dove lui fosse.
"Come sei riuscito ad avere il mio numero? Come fai a sapere della mia amica? Lasciami in pace, sto chiamando la polizia."
-
"Senti Melissa calmati, non voglio ucciderti. Almeno non più, adesso. E non chiamare la polizia, o cambierò idea."
-
"Devi lasciarmi in pace, cosa non ti è chiaro di questa frase? Giuro che se non smetti di perseguitarmi io-"
Non finii la frase quando il telefono mi fu letteralmente strappato di mano. Mi girai di scatto verso quella direzione. Cazzo. Era lui.
Iniziai velocemente ad indietreggiare, mi ero fatta prendere dal panico e stavo iniziando a dare i numeri. Iniziai ad urlare qualcosa come "Vattene via!" oppure "Non farmi del male!" ma fu un tentativo inutile dato che mi bloccò totalmente facendomi sbattere la schiena contro il muro.
"Vuoi calmarti? Cristo ti ho detto che non ti faccio nulla. Sta tranquilla. Ho detto che non ti ucciderò. E sono serio, calmati o ti verrà un attacco di cuore."
Si allontanò lentamente da me, ed io, come lui aveva detto, riuscii in un po' di tempo a calmarmi.
"Ho ripetuto più e più volte che dovevi lasciarmi in pace. Hai ottenuto le informazioni che volevi, hai confermato di non volermi uccidere. Che cosa vuoi adesso?"
Cercai di parlare con tutta la devota calma, ma fallii miseramente.
***************
Justin's pov.
"Devo spiegarti molte altre cose che tu nemmeno puoi immaginare. Ma tutto ha un suo tempo, perciò adesso rimani in silenzio e guardami bene negli occhi."
Sarebbe stato facile prenderla in giro e rapirla, era una ragazza così innocente. E devo dire così bella. Almeno avrò due motivi per portarla via con me.
"Mi spieghi per quale diamine di motivo devo guard-"
"Shh. Ho detto di rimanere in silenzio, Melissa."
La fulminai, mentre le mie labbra si piegavano in un sorriso macabro, cupo, che la spaventarono altrettanto.
Adoravo fare questo tipo di effetto sulla gente, mi ci divertivo.
Possedevo il potere dell'ipnosi, bastava semplicemente guardarmi negli occhi e con un piccolo gioco di mente riuscivo a far fare alle persone tutto ciò che volevo.
Così, ipnotizzai l'ennesima persona, Melissa, che era convinta di partire per un viaggio in Spagna e passare le vacanze lì. Era adorabile vedere la sua persuasione nel finto tragitto, anzi devo dire che era anche divertente.
Riuscii con facilità a farla salire in macchina, e in una mezz'oretta circa arrivammo davanti la mia dimora. Si era addormentata, e sicuramente quando si sveglierà non farà altro che urlarmi contro. In fondo era normale, chi non sarebbe andato contro la persona che li aveva sequestrati e allontanati dal resto del mondo? Scossi la testa, mentre ridevo fra me e me. Questa volta il mio corpo era pervaso da una sensazione a dir poco strana, eppure avevo fatto talmente tante cose brutte nella mia vita che rapire una persona si potrebbe paragonare ad un furto di popcorn ad un cinema.
Le posai delicatamente una mano sopra la coscia, stringendola fra le dita. Approfittai giustamente del momento per concentrare per un po' l'attenzione su di lei. Aveva dei lineamenti a dir poco perfetti, le sue labbra erano carnose al punto che chiunque l'abbia viste avrà avuto la voglia di morderle. Compreso me. Forse era stata lei ad ipnotizzarmi. Senza il forse.
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midnight shadows ✦ jariana
Fanfictionshadow ˈʃadəʊ/ "a dark area or shape produced by a body coming between rays of light and a surface." Lui il fuoco, lei l'acqua. Lui l'inferno, lei il paradiso. Due mondi paralleli diversi, opposti. Due anime talmente distanti da riuscire a completar...