1. -Protect You-

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L'uomo si era rintanato in un vicolo, stretto e buio, di quella città sotto la capitale.
Doveva fuggire dalla Gendarmeria, la quale aveva avuto l'ordine di trovarlo e portarlo in superficie.

Vivo o morto non importava, bastava catturarlo.

Levi era forte nella lotta, ma quel giorno era stato colto di sorpresa e ferito ad un braccio. Il sinistro minacciava di cedergli, così si era ritirato prima che i soldati lo uccidessero.

Stringeva il braccio ferito con la mano destra, si stava sporcando e questo non gli piaceva affatto.

Il corvino aveva vissuto in quel postaccio fin da piccolo, seppur non gli dispiacesse aveva una gran voglia di vedere la superficie.

Almeno una volta voleva considerarsi un uomo libero, senza soldati addestrati per la sua cattura o uccisione.

Non voleva morire. Preferiva sacrificare vite, piuttosto che perdere la propria.

Un movimento errato del braccio lo fece mugolare dal dolore.
Doveva restare zitto e sopratutto fermo, se non voleva che i soldati ancora nei dintorni si accorgessero di lui.

Chiuse gli occhi appoggiandosi contro il muro alla fine del vicolo.
Pregò per la sua salvezza e la scomparsa della Gendarmeria.

Quasi ad udirlo, un'ombra si mosse verso il corvino.
Si posizionò difronte a lui prima di inginocchiarsi e tendergli una mano.

-Levi Ackerman?- Domandò a bassa voce lo sconosciuto.

L'interessato appena udì il proprio nome s'irrigidì. Allungò la mano del braccio ferito verso il fianco opposto ed afferrò un coltellino.

Lo puntò contro l'uomo per nulla preoccupato, ma gli cadde a terra a causa della ferita.

Fece per raccoglierlo a stenti, ma il più alto bloccò la mano del corvino.

-Non serve.- Gli sussurrò dolcemente.

Levi si rilassò di nuovo contro la parete e lasciò che lo sconosciuto controllasse la ferita al proprio braccio.

Guardò la persona che in quel momento lo stava curando, bloccando l'emorragia, era un uomo grande pressappoco come lui.

Era molto più alto ed imponente del corvino, i capelli biondi rasati dietro la nuca e pettinati perfettamente e degli occhi azzurri che Levi si era fermato a contemplare.

L'uomo sorrise al più basso una volta finito.
Si alzò da terra rivelando al più piccolo il simbolo sulla giacchetta marrone.

'Le Ali della Libertà?' Pensò riconoscendo che il biondo non era un membro della Gendarmeria.

-Chi sei?- Mormorò il corvino.

-Erwin.- Rispose semplicemente sedendosi accanto all'uomo ferito.

-E... anche tu mi stai cercando?- Domandò ancora guardando in volto il biondo.

-Forse...- Sussurrò il più alto. -Sei ricercato dalla Gendarmeria, ma le loro ragioni non sono come le mie.-

-Quali sono le tue?- Chiese sempre più curioso l'uomo ferito.

-Volevo conoscere colui che nominano tutti.- Rispose con un sorriso Erwin.

Levi corrugò le sopracciglia un po' confuso, il motivo era abbastanza infantile ma poteva pur sempre essere vero.

Un uomo gridò il nome del ricercato indicando dentro al vicolo.
Il corvino terrorizzato strinse il braccio del biondo, tuffò il volto sulla manica della camicia dell'uomo tremando.

Il biondo alzò il cappuccio del proprio mantello sul suo volto. Non poteva farsi riconoscere, stava aiutando un ricercato e avrebbe dovuto consegnarlo.

Erwin, tuttavia, non voleva lasciarlo morire. Levi era sempre una persona con dei sentimenti e delle paure.

Strinse a sé il più basso coprendolo con il mantello verde del Corpo di Ricerca. Lo cullò teneramente accarezzando la schiena del corvino.

L'uomo ferito alzò lo sguardo sul più grande. Si perse di nuovo negli occhi cristallini del biondo e parlò.

-Aiutami...- Lo implorò Levi in un sussurro.

Erwin lo tenne vicino a sé ancora per qualche secondo, in seguito si alzò in piedi sorreggendo anche il corvino imbarazzato.

Si voltò di spalle rivelando alla Gendarmeria di quale Corpo faceva parte.

-Chi sei?- Gli domandarono i soldati. -Consegnaci quell'uomo.- Gli ordinarono.

-Il mio desiderio è proteggerti.- Mormorò sulle labbra del corvino, il biondo.

Con il movimento tridimensionale riuscì a fuggire da quel vicolo, a fatica.
Non c'era molto spazio, ma l'abilità del più alto era notevole.

I soldati si gettarono all'inseguimento dei due, arrendendosi quando non li videro più.

Levi, stretto al petto muscoloso del più grande, lasciò andare un sospiro di sollievo.
Gli disse che una volta giunti all'abitazione del corvino sarebbero stati al sicuro.

Erwin seguì le indicazione del ferito ed insieme entrarono in casa del più basso.

-Grazie...- Mormorò una volta che il biondo lo appoggiò sul letto e gli si sedette vicino.


//Era ora che variassi un po' dalle EreRi😂❤️\\

I Don't Wanna Live Forever   //EruRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora