I Don't Wanna Live Forever //EruRi\\

7. -Erwin, I Love You-

Levi sfiorò le labbra dell'uomo amato chiedendosi se stesse facendo la cosa giusta.
Poteva seriamente baciarlo e perché il biondo non si muoveva per fermarlo?

Forse gli mancavano le forze o forse era ciò che voleva anche il più grande.

Smise di pensarci lasciando che il cuore guidasse il corvino, baciò le labbra tanto desiderate assaporandole.

Erwin lo lasciò fare, appoggiò la sua unica mano sul collo del corvino avvicinandolo e rassicurandolo.
Il più basso chiuse gli occhi continuando a sentire le labbra del comandante sulle proprie.

Si staccò per un istante e riprese respiro, ma continuò a baciarlo quasi fosse l'unica cosa che avrebbe desiderato fare.
Si stese completamente sul corpo perfetto dell'amato appoggiando le proprie mani sul petto muscoloso del biondo.

Entrambi sporchi di sangue umano e titanico, continuarono ad amarsi sotto la pioggia che bagnava la foresta.

Il temporale minacciava di peggiorare, ma ai due poco importava.
Avevano capito di amarsi, si erano cercati a lungo e protetti a vicenda.

Quel momento non poteva essere rovinato da niente e nessuno.
Levi si staccò nuovamente dalle labbra del biondo.

Guardò negli occhi l'uomo che amava, i suoi zaffiri limpidi che l'avevano attratto fin da subito.

-Erwin, ti amo.- Gli sussurrò arrossendo immancabilmente.

Il comandante sorrise felice della confessione del più piccolo, non rispose limitandosi a baciarlo teneramente come poco prima.

Quando capirono di essere cercati dagli altri soldati si staccarono, Levi aiutò il più alto a scendere dall'albero.

Tornarono nell'Armata Ricognitiva, o quello che ne rimaneva, facendo ritorno al palazzo.

I due sorridevano innamorati l'uno dell'altro, il loro amore li travolgeva e li rendeva più forti.
Avevano entrambi l'intenzione di proteggere l'amato e di dare la vita per l'altra parte.

Rientrarono nel palazzo ed i due si separarono, Erwin doveva farsi curare mentre il corvino vagava per i corridoi contento.

Dopo tanto tempo poteva dirsi felice del suo primo bacio e del suo inaspettato sentimento per il comandante.

Quest'ultimo aveva raggiunto la propria stanza e si era seduto, doveva fare rapporto della missione fallita quando un soldato bussò alla porta.

Entrò un cadetto insieme ad una persona a lui nota.
Nile Doak, il comandante della Gendarmeria.

Il corvino si avvicinò sedendosi difronte all'amico di vecchia data, mentre il soldato usciva. Tra i due non scorreva buon sangue, ma si rispettavano.

Nile scrutò il più alto prima di parlare.

-Dov'è Levi Ackerman?- Chiese attirando l'attenzione del comandante.

-Non ne ho idea.- Rispose non avendo intuito la scoperta della complicità di Erwin nell'aiutare il criminale.

-Sappiamo che è qui, e che tu l'hai aiutato.- Lo informò l'uomo incrociando le braccia.

-Come fate a dire che sono io?-

-Quel giorno eri assente qui, a qualcuno hai detto dove andavi e se l'è fatto scappare con noi. Credevi davvero che non ce ne saremo resi conto? Ci hai sottovalutato.- Commentò Nile guardando negli occhi il biondo.

-Cosa ti serve?- Domandò allora Erwin sapendo di non aver via d'uscita.

-Ackerman è qui?- Chiese il corvino, anche se ne era più che sicuro.

-Si.- Ammise il biondo.

-Tra due giorni, tornerete dentro le mura.- Disse l'uomo alzandosi dalla sedia e raggiungendo l'uscita. -Pena di morte per entrambi.- Concluse lasciando solo il vecchio amico.

Erwin si lasciò andare sulla sedia, piegò la testa all'indietro e chiuse gli occhi.
Doveva riferirlo al più piccolo, ma aveva paura della propria reazione.

In più lui sarebbe potuto fuggire, mentre Erwin no.

Cosa doveva fare?

Uscì dalla stanza raggiungendo quella del corvino, lo trovò steso sul proprio letto addormentato. Si avvicinò accarezzandogli la spalla, svegliandolo.

Levi guardò negli occhi l'amato e si avvicinò baciandogli dolcemente le labbra.

I due si strinsero come non mai, il corvino si sedette sulle gambe del più alto appoggiando la testa sulla spalla sinistra dell'uomo. Inalò il suo profumo lasciandogli un bacio sul collo.