2. -We Are All The Same In Front Of The Death-

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-Perché l'hai fatto?- Domandò il più basso durante un'ulteriore notte insonne.

-Cosa?-

-Aiutarmi.-

-Me l'hai chiesto.- Rispose il più grande sorseggiando il liquore offerto dall'uomo ferito.

-Non eri obbligato a farlo.- Ribatté il più piccolo non intuendo le intenzioni del biondo.

-Ti ho detto che ti avrei protetto, in più eri in condizioni discutibili. Che persona sarei stata lasciandoti morire lì?- Spiegò l'uomo più grande appoggiando il bicchiere sul comodino accanto al letto del più basso.

-A me non sarebbe importato.-

-Sei sempre così? Voglio dire, sei sempre freddo e... menefreghista?- Chiese allora il più alto.

-Io?!- Sbottò il corvino. -Io non ho bisogno di nessuno, sono solo da quando sono nato e non mi importa delle persone.- Disse poi assaggiando il liquore pure lui.

-Non è quello che mi hai fatto capire poco fa.- Obiettò il biondo.

-Già, non so cosa mi sia preso.- Tentò di discolparsi per essere stato debole. -Ma in altre circostanze ti avrei pugnalato.-

Levi si ricordò di aver lasciato in quel vicolo il coltellino. Sbuffò al pensiero di dover tornare laggiù a recuperarlo, non possedendo altre armi.

-Nessuna pietà?-

-No, alcuna. M'importa solo di me stesso, della mia vita e della mia salute.- Rispose convinto il più piccolo incrociando le braccia.

Si sedette sul letto accanto all'uomo più alto. Lo guardò di profilo lasciando correre i pensieri inerenti al biondo.

'Perché sei qui? Non ci credo che tu voglia solo conoscermi.' Rimuginava dentro di sé.

-Hai mai perso qualcuno?- Domandò Erwin guardandosi le mani.

-Non ti riguarda.- Rispose acido il corvino.

-Anche a me, tutti i giorni o quasi perdo qualcuno.- Disse avendo intuito che il più piccolo non volesse parlarne solo per non ricordare o per paura di scoppiare in lacrime di fronte ad un estraneo.

-E ti dispiace?- Domandò Levi guardando l'uomo in faccia.

-Certo che sì. Sono io a 'mandarli a morire' ad ogni perdita sento crescere il mio senso di colpa. Per questo non ho paura di morire, ed è anche questo il motivo che mi ha spinto ad aiutarti.- Confessò il biondo incontrando gli occhi grigi contornati di occhiaie del più basso. -Forse proteggerti, prima, era un modo per perdonarmi. Ho usato tante vite e trovarne una 'da salvare' ridimensionava il mio senso di colpa.-

Levi restò sorpreso, c'erano persone che tenevano davvero agli altri. Quell'uomo era diverso da lui, al corvino non sarebbe importata la perdita di una o cento vite.

La 'storia' raccontata da Erwin era interessante, ma adesso il più basso si chiedeva chi fosse veramente il biondo.

-Chi sei tu? Sacrifichi vite, non ho capito che 'lavoro' tu possa fare.- Domandò curioso il più piccolo.

-Comandante del Corpo di Ricerca.- Rispose il più alto appoggiando la fronte ad una mano.

Levi schiuse le labbra continuando a guardare l'uomo seduto accanto a lui.

-Sconvolto?- Chiese il più alto non udendo risposte.

-Un po'.- Confessò Levi.

Erwin sghignazzò leggermente attirando l'attenzione del corvino.

-Cosa c'è di divertente?-

-Credo sia la prima volta che ti stupisci.- Sussurrò trattenendo una piccola risata.

Levi roteò gli occhi al cielo sbuffando.

'Anche se fosse?'

-E così il comandante è interessato a me?- Lo schernì il più giovane.

-Si. E così un piccolo criminale come te è interessato alla mia vita?- Disse giocando allo stesso gioco del più basso.

-Si.- Sussurrò il corvino.

-Volevo sapere cosa provasse un uomo che non si preoccupa di uccidere gli altri.-

-A me non interessa nulla delle persone, per cui che siano vive o morte non mi sconvolge la vita. Il più forte vince ed il debole perde. Così la penso.- Rispose appoggiandosi d'istinto alla spalla del biondo.

-Sai come la penso io?-

Levi fece cenno di no con la testa.

-Che siamo tutti uguali difronte alla morte.-

I Don't Wanna Live Forever   //EruRi\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora