1

572 13 4
                                    

Dieci anni e molte sofferenze dopo...

Ale

Le lacrime sono tutto ciò che mi resta. Mio fratello, l'unico che aveva asciugato le mie lacrime, che era venuto a trovarmi in convento, l'unico che aveva appoggiato le mie ribellioni, mi aveva lasciato sola al mondo. Quel maledetto convento,in cui sono rinchiusa tutt'ora, mi ha distrutto la vita; non solo ho il corpo segnato ma anche l'anima. Ho perso il mio migliore amico, perché mio padre mi ha proibito di ricevere sue lettere, ho passato una vita là dentro ed adesso devo ritornare. Le lacrime mi oscurano la vista,è tutto così opaco, e mi reggo a malapena in piedi. Vorrei lasciarmi andare, lasciare perdere tutto ma non posso, non devo lasciarmi andare adesso. Vorrei che il mio migliore amico di un tempo fosse qui ad abbracciarmi, vorrei spiegargli che io non ho mai voluto tagliare i rapporti con lui, sono stata costretta. Vorrei spiegargli che io per lui avrei dato la vita, che ho provato a scappare dal mio inferno ma che ogni volta non sono mai riuscita, che la sfortuna mi ha perseguitata, che io ci sono ancora per lui.
... e mentre la gente si affolla per dare un ultimo saluto alla bara, due braccia forti mi afferrano per la vita. Sono le braccia che riconoscerei tra mille, sono solo più muscolose rispetto a quando avevamo sedici anni, ma hanno comunque la stessa forza protettrice,lui ha lo stesso odore.

"Ale, mi dispiace"
"Grazie... come va?"
" ehmm... bene ... anche se è stupido, come stai?"
"Mi sento bruciare l'anima, sono sola al mondo"
"Senti... Questa sera, vuoi venire a casa mia, cioè, vuoi passare del tempo con me?"
"Non posso, devo tornare in convento"
"No, tu non devi tornare lì, vieni con me, non succederà nulla, dobbiamo parlare"
" e di cosa?"
"Dopo ben undici anni, credo di aver molte cose da dirti"
"Va bene" mi prende per mano e mi dice:
"Afferrala, noi siamo ancora quelli di una volta, io non ti ho sostituito, afferra la mia mano e scappiamo, come dovevamo fare dieci anni fa, non tornare in quel convento,non facciamoci ancora del male; lo leggo dai tuoi occhi che quello non è il tuo posto, so ancora leggerti dentro. Guarda, ascolta il battito del mio cuore, non è cambiato amica mia.Adesso è il nostro momento, fidati di me e scappa, cerca la felicità."

" Mire, io posso essere felice solo se ci sei tu vicino a me. Nulla è cambiato, abbiamo solo alcune cose da chiarire, ma io ti voglio bene,come sempre."

"Andiamo a casa, piccola"

Miralem

"Dimmi,perché hai smesso di scrivermi?" Dico cercando di apparire calmo.

" Perché me lo hanno vietato. E tu perché non sei venuto a trovarmi in dieci anni? Perché non ti sei interessato a me? Perché non hai provato a fare qualcosa? Cosa ti ha portato qui adesso? Tu eri troppo impegnato a pensare a te stesso, ti sei dimenticato di avere un'amica, hai solo pensato ad andare dietro a mille ragazze, vero? Solo io so quante frustate, punizioni, digiuni ho scontato perché ti scrivevo, perché provavo a mandarti una lettera. Ho anche accettato di pulire tutte le stanze per un mese, corrompendo una suora, pur di farti avere la una mia lettera e mentre tu eri a divertirti ,con una delle tue tante conquiste, io passavo giornate a spazzare i pavimenti del convento, giorno e notte, fino a non avere più le forze. E tu dove sei stato? Sono qui solo grazie ad un benefattore anonimo che si è preoccupare di me. Vedevo nei giornaletti i tuoi gol, le tue fidanzate, tu che andavi in giro com loro, le baciavi, le hai anche portate nel NOSTRO parco. Tu, più di tutti, mi hai distrutto, la tua assenza mi ha distrutto. "

" sempre ad accusare, ma chi credi che fosse a venire ogni sera sotto la tua finestra aspettando che tu ti affacciassi per due anni? Chi credevi che ti mandasse le torte di nascosto, pagando le suore? Credi che io non abbia provato ad entrare di soppiatto per poi essere buttato fuori? Si, sono andato con tante donne ma perché io sentivo la tua mancanza, avevo bisogno di uno sfogo. Io non sapevo dove tu fossi ,inizialmente, ma poi l'ho saputo e sono venuto spesso lì, ho pagato una suora per farti avere la stanza sola, in modo da avere la tua privacy, ho chiesto alla suora di non farti sforzare troppo durante i tuoi giorni. Tutto questo perché io ti voglio bene. Mi sono vestito da prete e sono entrato in convento, chi credevi che fosse quello che hanno sbattuto fuori?"

Anime fragili ●Miralem Pjanic●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora