Capitolo 5

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Capitolo 5

-Jade, Jade svegliati tesoro.- Sento qualcuno scuotermi la spalla, un dolce profumo di caffè e muffin invade la stanza. Apro prima un occhio e poi l'altro, la prima cosa che mi colpisce e la giovane donna dai capelli rossi e gli occhi verdi che mi guardano in modo dolce.

-Era ora, principessa!- Non sento questo nomignolo da così tanto tempo, credevo di averlo seppellito ormai.

-Mamma.- La mia voce è quella di una bambina di 7 anni e la stanza invece di essere viola e di un color rosa pastello con tanti peluche sparsi in giro.

-Dai alzati, dormigliona, che è tardi.- So che è un sogno, so bene che è frutto della mia mente, ma guardare di nuovo il viso di mia madre anche se è un sogno mi fa sentire bene.

Mia madre mi bacia la fronte e poi sorridendo si avvia alla porta con il suo grembiule color giallo limone che non le è mai stato bene.

-Io, papà e Gabriel ti aspettiamo di sotto, non dimenticare di lavare la faccia.- Rimango ancora un po' sul letto mentre mia madre scende giù, poi mi spunta un sorriso e inizio a correre per andare in cucina. Scendendo le scale però l'ambiente inizia a cambiare, mentre prima si sentiva una sorta di calore, adesso il freddo gelido si avverte anche attraverso i muri.

I miei piedi rallentano mentre mi avvicino alla cucina, mi fermo un po' prima di entrare, il freddo non fa altro che aumentare come il mio improvviso cambio d'umore. La luce che entra dalle finestre scompare come anche tutto il resto della casa tranne la porta della cucina.

Mi faccio coraggio ed entro.

Mi immaginavo di trovare mamma, papà e Gabriel seduti al tavolo che mi aspettavano sorridenti, invece vedo me stessa bambina con un invito di matrimonio tra le mani e la colazione sul tavolo ormai fredda.

-Cappuccetto rosso, cappuccetto rosso, sveglia è mattina.- Mi alzo di botto con la voce di B.B nelle orecchie.

-Finalmente, cappuccetto rosso, mi sono sgolato a furia di chiamarti. Ti sorprenderesti quanto vale la mia meravigliosa voce .- Mi sento gli occhi umidi e ho una voglia matta di rompere qualcosa.

-Ehi, mi senti?- B.B mi fa uscire dallo stato di apatia in cui sono entrata.

-Che ci fai in camera mia?- Sposto con una mano i capelli umidi dalla fronte e guardo il ragazzo vestito di tutto punto. Sono ormai quattro giorni che stella cadente sta alla pensione.

Tra il lavoro e le ragazze non ho avuto il tempo per litigare con lui.

-Visto che non ti svegliavi sono venuto io a farlo. Dovresti sentirti onorata a ricevere questa cortesia da parte mia.- Sposto le coperte e mi alzo dal letto, ormai mi sono abituata alle sue stramberie. Dopo il sogno sono abbastanza scossa, erano anni che non sognavo mia madre. Forse perché non ho mai voluto ricordarla e ho preferito seppellire il mio amore e la mia voglia d'affetto in un cassetto che non deve essere aperto. Ma casualmente l'ho sognata e gli effetti si stanno ripercuotendo sul mio corpo. Sono abbastanza stordita dall'effetto del sogno e quando sono in piedi mi sento barcollante.

Faccio un respiro profondo e mi avvio alla porta.

-Non hai nulla da dire?- La voce del ragazzo mi arriva distante come se parlasse da un posto lontano, invece è a due passi da me.

La stanza inizia a diventare sfuocata e i miei piedi cedono.

Chiudo gli occhi e aspetto di sentire il mio corpo crollare sul pavimento, ma due braccia riescono a sostenermi in tempo. Non so come mai, ma appoggio la testa su B.B e rilascio un lungo sospiro.

-Dici che non ti piaccio, ma non è la prima volta che mi cadi tra le braccia.- Questa frase mi sveglia del tutto e mi allontano dal ragazzo.

-Ma sta zitto! Io finire tra le tue braccia? Quando mai? Ho solo avuto un piccolo capogiro e tu casualmente mi hai sorretta. Eri al posto e momento giusto. Che non ti venga in mente la brillante idea che io abbia perso la testa per te.- Scuoto la testa e sorrido, è un guastafeste ma anche un toccasana per distrarmi.

Break me Fix meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora