Prologo

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La storia che andrete a leggere non è una fanfiction

Break me Fix me

-Take me to church, I'll worship like a dog at the shrine of your lies, I'll tell you my sins and you can sharpen your knife, Offer me that deathless death, Good God, let me give you my life!- Sento da qualche parte della stanza il telefono suonare, forse è la terza volta che squilla, ma la mia voglia di alzarmi è pari a zero.

Ho passato tutta la notte a bere come una spugna e a piangere come una fontana. Il telefono continua a suonare perforandomi i timpani e così decido finalmente di alzarmi dal letto. Mi avvio alla ricerca di quel maledetto strumento di tortura e lo trovo buttato sulla poltrona, proprio accanto alla piccola libreria della camera da letto.

–Pronto?- rispondo senza vedere chi mi chiama. Intanto, cerco a terra i vestiti che ho sparso la notte precedente.

- Jade, dove sei finita? E' da due ore che ti aspetto al lavoro!- Lydia, il mio capo, mi parla con voce agitata. Guardo l'orologio e vedo che sono le 10:15! 

Sono in enorme ritardo... io non sono mai in ritardo.

-Lyd, arrivo subito, te lo prometto.- Prendo i jeans che sono sulla poltrona, una maglia di colore bianca e mi avvio velocemente a cambiarmi.

- Adesso che so che sei viva, te la puoi prendere con comodo.- Lydia è la migliore di sempre, si preoccupa di me ed è anche un ottimo capo.

Chiudo la telefonata e mi cambio con più calma. Lancio uno sguardo alla camera in disordine: ci sono bottiglie di tequila e birra sparse in giro per la stanza, vestiti gettati alla rinfusa sul pavimento. Appena ritorno da loro, metterò ordine in questa maledetta stanza.

Vado a specchiarmi e ci manca poco che non urlo dallo spavento.

Sono orribile, ho delle occhiaie che mi arrivano alla bocca, gli occhi rossi e gonfi come se mi avessero preso a pugni... i miei capelli, maledizione, è come se avessero preso la scossa.

Pettino i capelli con forza, cerco di domarli e faccio uno chignon che mi sembra abbastanza decente. Passo il correttore sopra le occhiaie, ma la situazione non migliora, anzi, sembra che il gonfiore degli occhi sia più accentuato. 

Sono un tale disastro.

Inforco gli occhiali da sole, prendo la borsa e il telefono, ed esco di corsa da casa.

Vado alla macchina, una vecchia Volvo di colore grigio che sta iniziando a corrodersi dalla ruggine, m'infilo all'interno e accendo la radio. Mi avvio finalmente verso la libreria di High Bridge. Durante il tragitto non posso fare a meno di pensare a quello che è successo la notte scorsa.

- Mi dispiace ,Jade, tra di noi le cose non possono più continuare così. Penso che dobbiamo smetterla adesso!- Il mondo mi crolla di nuovo addosso, sento il mio cuore frantumarsi ancora una volta, ma so che è colpa mia.

Dovevo capire che c'era qualcosa che non andava, da quando i nostri rapporti intimi sono diventati meno frequenti, fino a scomparire del tutto.

-Hai un'altra, Ryan?- Gli domando con la voce spezzata mentre guardo il mio uomo. Anzi, il mio ex.  Lui mi squadra con occhi freddi, come se lasciarmi non lo toccasse minimamente. Alla mia domanda abbassa gli occhi, colpevole, ed è lì che capisco tutto.

Capisco i suoi "Mi dispiace, Jade, ma devo vedere degli amici", "Non posso, Jade, ho da fare".

–Mi dispiace, Jade.- La mia mano reagisce in due secondi e gli sciocco uno schiaffo che si risuona per tutta la casa. Lui non si difende e io continuo a schiaffeggiarlo, fino a quando non mi duole la mano.

Break me Fix meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora