Arrivo al campo

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La strada è scoscesa, si capisce perfettamente che siamo in mezzo ad una foresta, ma questo non ci impedisce di procedere calme lungo il sentiero, senza paura di venir attaccate da qualche animale. Il che risulta essere molto strano conoscendomi. Passano venti minuti buoni prima di arrivare alla fine del tragitto. Ci troviamo davanti uno slargo strapieno di ragazzi di tutte le età e paesi, se da un lato, infatti, possiamo vedere albini, dall'altro ci sono molti dalla carnagione abbronzata. Da quasi l'impressione di poter fare un vero e proprio giro del mondo in pochi secondi. Intorno a noi ci sono alcuni edifici in legno di diverse dimensioni, il più grande è esattamente opposto alla stradina. Il tetto è spiovente, tempestato da numerose bandiere. L'abitazione porta rapidamente la mia mente ad una vacanza in Trentino Alto Adige di diversi anni prima. Risulta infatti molto affine alle costruzioni di quella zona d'Italia. Sul suo portico c'è un uomo sulla trentina, ha i capelli neri come la pece e gli occhi del medesimo colore. La pelle è chiarissima e va a ricomparire un corpo atletico e slanciato. Con un gesto ferma il frastuono causato da noi ragazzi. Il silenzio sembra assordante, nessuno osa dire nulla, finché non è lo stesso uomo a decidere di romperlo.

-Io sono Jorge l'organizzatore del campo.- Schiocca le dita e altri giovani sulla ventina, sia maschi che femmine, vengono avanti con passo deciso. Noto immediatamente che tutti hanno una spilla di vari colori addosso. -Loro sono le altre autorità. Ognuno è l'addetto ad una specifica attività e vi sarà di supporto in caso di necessità. Per quanto riguarda gli alloggi sarete divisi in bungalows da dodici persone ciascuno, salvo arrivi dell'ultimo minuto che potrebbero aumentare il numero di persone. Fino alla fine dell'estate saranno la vostra squadra. Per riuscire a raggiungere i vostri obiettivi serve cooperazione non dimenticatelo mai. Ogni tre gioni ci sarà una sfida, durante la quale in base al vostro arrivo guadagnerete punti, che alla fine serviranno per eleggere il team vincitore. Devo avvertirvi, se infrangerete alcune delle poche regole che abbiamo stabilito qui nel campo vi veranno tolti dei punti, inoltre potreste avere delle punizioni, o se l'infrazione fosse davvero molto greve rischierete di non poter partecipare alla sfida successiva e questo potrebbe causare problemi alla vostra squadra. Bene ed ora cominci la suddivisione!- Partono degli applausi, dei fischi e della grida di entusiasmo. Confesso di essere in estrema agitazione ora. È la stessa sensazione di quando un professore incarica due studenti di fare le squadre e tu sei certo che potresti essere l'ultimo a venir nominato. Il ragazzo che mi aveva dato il volantino prende il microfono lasciato da Jorge e comincia a leggere un foglio attaccato ad una cartellina:

-Allora Sara Deutch, Arwen Smith, Viola Roli, Giulia Grier, Raffael Red, Leila Lefroy, Raissa Allende, Nicole Cappucci, Martina Fiore, Ava Knight, Rose Masotti e Bianca Argento voi sarete la squadra dei Disagiati!- Scoppia risatina tra i presenti e, devo ammettere, che anche a me fa piuttosto ridere questo nome, ma se sono svitati quanto me penso proprio che ci calzerà a pennello. Finita la divisione dei gruppi ci danno le indicazioni per raggiungere la nostra casa, noi siamo nel bungalow otto, il quale è situato molto lontano da tutto il resto. Pare si trovi infatti sulla collina ad est e per raggiungerlo dobbiamo percorrere una strada molto ripida, ma soprattutto, come se non bastasse, in salita, cosa che non aiuta per niente le mie capacità motorie altamente precarie. Ho la strana capacità infatti, di cadere per terra senza motivo.

Riusciamo finalmente ad arrivare quando oramai il cielo è già roseo. Temo che nel momento di sceglie le assegnazioni abbiano sopravvalutato le nostre abilità sportive. Sono sfinita ed é solo colpa dell'organizzatore, ma dico non poteva darci uno di quelli a valle? Doveva toccarci proprio quello sul cucuzzolo della montagna?  Senza fare il minimo sforzo mi calmo non appena poso lo sguardo su una struttura lignea. Come un miraggio abbiamo finalmente trovato io nostro bungalow. È molto carino dall'esterno. Sul davanti c'è un porticato con un dondolo, mentre tutt'intorno é circondato interamente da piante e natura selvaggia. Una volta entrati notiamo un grande salotto con due divani appoggiati alle pareti, qui ovviamente, come nel resto dell'abitazione, troviamo un continuo dello stile in legno. Su un lato inoltre c'è anche un piccolo tavolino con delle sedie. Nessuno parla, si vede che siamo in imbarazzo, così prendo coraggio e chiedo:

-Come facciamo con le stanze?- Una ragazza dai capelli biondo platino, gli occhi verde smeraldo e con un piercing al naso, mediamente alta e magra, risponde:

-Qui c'è scritto che sopra le porte delle camere ci sono scritti i nomi.- Nel frattempo ci mostra la cartellina che le avevano dato prima. Sarebbe stato carino dirlo non appena entrati, ma è inutile starci a rimuginare troppo. Ci avviamo così nel corridoio alla ricerca delle stanze: sulla prima porta a destra leggiamo "Giulia e Viola". Qualcuno spalanca la porta. L'ambiente è composto da un grande armadio a muro, una finestra e un letto a castello. Il tutto sembra progettato per rimandare immediatamente all'idea di campeggio. Le due, estasiate da ciòche avevano ricevuto, in un men che non si dica ci sbattono fuori per potersi dedicare al meritato riposo. Sulla sinistra troviamo questa volta la scritta "Ava e Rose". Anche la loro è molto spaziosa, è presente però una variazione rispetto all'ambiente precedente. Risulta perfettamente visibile infatti il desiderio di ricreare l'interno di un albero, la mobiliatura è lasciata difatti al naturale. Ci sono molte mensole, un divanetto sotto la vetrata, un letto a soppalco ed una camera armadio. La successiva, vicino a quella di Ava e Rose, è la mia e di Leila. Per la prima volta troviamo due letti singoli, uno a fianco all'altro, con un comò ed un lungo armadio. Mentre Leila si ferma in camera nostra, io decido di proseguire per vedere dove dormono gli altri. In quella di fronte alla nostra ci saranno "Raissa, Nicole, Martina, Arwen, e Sara". Questa stanza è la più spaziosa, con cinque letti, di cui due sono a castello e uno normale. Come in tutte le altre camere il bagno è in camera. Infine c'è quella di Raffael, esattamente contrapposta al salone. Un letto è sistemato sotto ad un soppalco opposto ad una scrivania, accanto alla quale c'è una porta finestra. Mi avvio per tornare verso la mia stanza, ma, mentre percorro questo corridoio, mi rendo conto di una cosa: QUESTA SARÀ LA MIGLIOR ESPERIENZA DI TUTTA LA MIA VITA!

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