Capitolo 57

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Cole mi apre la porta di casa e io gli sorrido, entrando e continuando il discorso:

-Lui non si fida si te, perché non hai mai permesso a nessuno di conoscerti. So che probabilmente non è un ragazzo...

-È un pallone gonfiato. Il classico ragazzo tutto muscoli e zero cervello. Tutto fumo e niente arrosto.

-Cole...

-Luce, mi sta sul culo. Non lo sopporto. E poi ti sta sempre intorno. Ogni volta che lo vedo accanto a te, mi sale uno strano istinto omicida.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro. Sto raccontando a Cole, quello che Brad e io ci siamo detti oggi dopo scuola, ma non sono ancora arrivata al nocciolo della questione.

-Cole, tu e lui dovete andare d'accordo.

-Io non lo sopporto! Non se ne parla. L'ho sempre considerato un...

Mi avvicino e premo le mie labbra sulla sua bocca, in un contatto rapido. Lui sbuffa e domanda con un broncio, che lo fa sembrare così tenero:

-Mi ha sempre preso in giro sai? Almeno prima che io cambiassi. E poi perché ti interessa così tanto?

Lo guardo e sorrido.

-Sai anch'io era presa di mira da lui. Ma quando sono tornata ho deciso di perdonarlo. Sembra cambiato, la sua compagnia non è così male sai? Quando ero bambina, mia mamma una volta mi lesse una storia e mi disse:

"Lo sciocco non perdona e non dimentica.

L'ingenuo perdona e dimentica.

Il saggio perdona, ma non dimentica".

Ecco, io non dimenticherò mai quello che ha fatto, ma sembra cambiato, quindi ho deciso di dargli una seconda chance. Inizialmente ero convinta a vendicarmi di lui, ma perché riservare rancore?

Lui scuote la testa e mi dice:

-Come fai ad essere così? Sei incredibile. Cercherò di non sbranarlo.

Mi mostra i suoi denti bianchi, con un sorriso radioso e mi prende per mano, trascinandomi sulla scala.

-Dai, ora andiamo a studiare.

...

Sonoo quasi le sei di sera, tra un'ora devo tornare a casa, ho raccontato ai miei che sono da un'amica, l'ennesima bugia. Ma stasera parlerò loro, di lui, di Cole.
È tutto il pomeriggio che studiamo filosofia, Cole è bravissimo, mi ha spiegato pazientemente diversi concetti, che non avevo capito. Ora siamo passati a storia, materia su cui avevo già speso tempo in aula, in un'ora buca, quindi solo Cole la sta studiando. Sembra un professore sexy, cerco di concentrarmi sulle sue parole, ma i miei pensieri imboccano un'altra via. In questo momento sto invidiando la matita che sta tra le sue labbra, sono così carnose, voglio morderle, i suoi occhi concentrati cercano di memorizzare ogni cosa, e l'espressione corrucciata dipinta sul suo volto, lo rende buffo e tenero. Lui è seduto davanti alla scrivania e io sono sul letto, dovrei ripassare filosofia, ma mi sto annoiando, ormai so praticamente tutto, e francamente non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua figura. Mi avvicino alla sua schiena, chiudo gli occhi e gli stampo dei baci a stampo sulle guance. Lui mugola e si lamenta:

-Luce, devo finire...

-Sono esausta, abbiamo studiato tutto il pomeriggio.

Riapro gli occhi, e lui si è voltato leggermente verso di me. È così bello, lo vorrei strapazzare di baci. Mi siedo sul letto e gli faccio la proposta, a cui prima stavo pensando.

-Facciamo un gioco?

Lui si volta completamente e domanda, con ancora la matita tra le sue labbra.

Come la lunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora