•Capitolo 2•

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Dopo tre ore tocca a noi ed io mi agito sempre piú.
Oh Madonna, non ci credo.
-Lorie,come mai così agitata?
Chiede Bonnie ed io mi irrigidisco.
-C...che dici? Io sono tranquilla.
Dico fingendo un sorriso.
-Va bene. Se lo dici tu.
Dice ridacchiando.
-Prego ragazzi.
Dice un bodyguard e mia sorella si butta addosso a lui.
La gelosia non mi ha mai abbandonato, almeno lei è rimasta.
Lorenzo scioglie l'abbraccio con Bonnie per poi abbracciare Dylan ed infine fissarmi. Non lo abbraccio, non lo saluto, non faccio niente; rimaniamo lì a fissarci, finché la manager dice a Lore.
-Lorenzo, muoviamoci dai.
Lui annuisce aprendo le braccia ed io lo abbraccio per poco, giusto per non dare troppo nell'occhio a Bonnie.
Vorrei rimanere per sempre qui, mi è davvero mancato.
-Ciao tesoro.
Dice riabbracciando Bonnie, poi saluta Dylan con un cenno e a me non dice niente continuando a fissarmi, finché sento la manager picchiettarmi sulla spalla e subito mi allontano.
-ODDIO! LO AMO!
Grida Bonnie uscendo dal centro commerciale e Dylan sbuffa.
-Grazie eh!
Dice trattenendo una risata.
-Va be, tu non vali!
Ridacchia Bonnie.
-Andiamo?
Chiede Dylan dopo aver dato un bacio a stampo a Bonnie.
-No...cioè, voglio ancora prendere aria.
Dico ridacchiando nervosamente.
-Sei strana, cara sorella.
Dice Bonnie alzando un sopracciglio.
-Nah! Sono solo stan...
Vengo interrotta da qualcuno che mi viene incontro.
-Aspetta! Fammi aiutare la ragazza.
Grida una voce inconfondibile.
Il destino?
Vedo che mi porge la mano e alzando la testa noto che mi sorride.
-Scusami, ma andiamo di fretta. Stai bene?
Annuisco sorridendo mentre prendo la sua mano per poi alzarmi.
-Sai, mi sembra di...
Viene interrotto dal bodyguard che lo prende dal braccio.
-Andiamo.
-Dai Lore!
Interviene un ragazzo dai capelli di un colore castano chiaro, da dentro la macchina.
-Si, arrivo.
Dice sospirando e  sorridendomi per poi andarsene.
Volevo rimanesse qui.
-È un sogno guardarlo!
Dice Bonnie e in quel momento risentendo quel dolore alla testa.
-Già.
Sussurro per poi dire:
-Dylan, potresti guidare tu?
-Certo.
Dice sorridendo e salendo in macchina.
Arrivati salgo in camera per sdraiarmi sul letto.
Ancora non ci credo di averlo rivisto...
-Lorie!
Grida mia madre da dietro la porta.
Ha la voce alquanto incazzata.
-Entra.
Dico sorridendo e noto che insieme a mia madre c'era anche mio padre.
Davvero ha preso un'aereo per tornare qui? Per me? Wow.
-Come ti è saltato in mente di andare a quel raduno? Eh?!
Dice mio padre con un tono molto alto.
-Lorie, non sappiamo cosa potrebbe accadere se solo tu lo guardassi o se solo lui ti toccasse. È pericoloso.
Interviene mia madre.
-Ma voi sapete cosa significa stare per anni senza la persona che si ama? Certo che no!
Sbotto quasi urlando per poi alzarmi dal letto.
-È vero, non lo sappiamo, ma non sappiamo neanche cosa potrebbe causarti rivederlo! Ragiona.
Dice mia madre.
-L'amore non fa ragionare e dovreste comprenderlo!
Dico per poi beccarmi uno schiaffo da mio padre.
-Sei qui, a casa mia, e si fa come dico io!
Dice guardandomi fisso negli occhi.
-Allora cambio casa! Vado a vivere sola.
Dico uscendo dalla mia camera e andando in bagno.
La mia dovrebbe essere una famiglia normale e felice? Col cazzo! Vaffanculo a tutti!
Tiro il telefono fuori dalla mia tasca ed inizio a cercare casa.
Sono troppo alti i prezzi, con quel poco che guadagno non riuscirei.
Sbuffo per poi uscire, vedendo i miei scendere le scale.
-Tranquilli, non rimarrò per molto qui. Dovessi morire!
Sussurro per poi entrare nella stanza di Bonnie.
-Bonnie, aiutami per favore!
Dico chiudendo la porta e sedendomi sul letto accanto a Bonnie, lei posa il telefono per poi mettersi a gambe incrociate verso di me.
-Cos'hai Lorie?
Chiede con aria preoccupata.
-Voglio andare a vivere da sola, puoi venire anche tu se vuoi, ma devo andarmene.
-Come mai?
-Ecco...non vado piú molto d'accordo con mamma e papà e poi voglio provare quest'esperienza.
La ragazza digita qualcosa sul telefono.
-Inutile cercare case, costano troppo e non posso permettermelo.
-Allora non sa...certo Dylan!
Alzo un sopracciglio.
-Che c'entra Dylan?
-I suoi nonni hanno una casa piccolina a Milano, ma non in centro bensì in un piccolo paesino a pochi minuti da lì.
Sorrido.
-Va benissimo! Grazie!
Dico abbracciandola.
Il viaggio da Firenze a Milano potrò pagarlo senza nessun problema! Grazie Bonnie e Dylan.
-Figurati! Basta che mi porti con te, va bene?
-Si certo!
Dico staccandomi dall'abbraccio per poi andare in camera a preparare la valigia.
Dopo mezz'ora finisco la valigia e Bonnie entra con la conferma da parte di Dylan.
-Ho trovato anche i biglietti del treno.È oggi alle 22:15, ossia tra un paio di minuti. Ringrazia che abbiamo la stazione qui vicino.
-Già, ma hai pagato tu?
Chiedo alzando un sopracciglio.
-Con la tua carta ovviamente.
Dice ed entrambe ridiamo.
Mi legge nella mente questa ragazza.
-Good.
Dico tra le risate. Finito tutto sia io che mia sorella scendiamo con le valigie.
-Dove andate?
Dice nostro padre alzandosi dal divano.
-Ce ne andiamo.
Dico io senza levare lo sguardo dai suoi occhi che esprimono rabbia.
-E dove? Sotto un ponte?! E poi perchè stai coinvolgendo tua sorella?!
Dice gridando e subito nostra madre si precipita in soggiorno.
-Non la stò coinvolgendo! Ha deciso lei ed era anche ora, sai ha 21 anni e non può sempre dipendere da voi.
-Sai benissimo che hai sempre avuto una certa influenza su di lei!
-Ha un cervello e può decidere! Ha anche un ragazzo, mai pensato volesse il suo spazio? E poi non ci vedo niente di male!
Mio padre si avvicina, la distanza tra noi è minima.
-Lo sai benissimo la paura che provo. Se ti succedesse  qualcosa a causa di quella persona?
Dice facendo in modo che sentissi solo io.
-Non preoccuparti, sono grande sia per la patente che per cavarmela da sola in queste mie questioni personali.
Dico per poi spostarmi e andare davanti la porta con la valigia in mano e uno zaino in spalla.
-Andiamo Bonnie?
Bonnie si sveglia da uno stato di trance per poi annuire uscendo dalla porta.
-Ci vediamo.
-Buona fortuna.
Dice mia madre.
-Non vado a morire mamma e se ti riferisci a quella cosa  sappi che lui non vorrebbe mai che io morissi.
-Non esserne convinta.
Dice mio padre con tono freddo, a quelle parole esco sbattendo la porta.
Non piangere Lorie! Lui non ha ragione è solo stronzo, anche se tuo padre.
Arriviamo in stazione e prendiamo il treno;  arrivati vediamo Dylan che era lì per far visita ai suoi nonni e sapendo la situazione è venuto a prenderci. Saliamo in macchina e raggiungiamo la nostra nuova casa, piccola e accogliente.
Inizia una nuova vita. Senza regole o doveri, ma solo con la libertà.

•Do you remember me?•Lorenzo Ostuni~FavijDove le storie prendono vita. Scoprilo ora