Capitolo 2

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Inghiottisco un'altra manciata di popcorn, e dò un'occhiata a mia sorella, che mi è praticamente franata addosso, e che con il suo russare mi fa perdere la metà delle battute del film.

Non è nemmeno bello, come film.

la sposto un po' più in là, ma continua a cadermi addosso senza ritegno. Ci rinuncio, spengo il portatile e mi alzo dal divano, lasciandole tutto lo spazio che da tempo provava ad avere. Domani mattina si sveglierà presto per andare alla sua prima lezione universitaria, quindi praticamente nemmeno la vedrò. Ora che ci penso, nemmeno so cosa fare, domani. Decido di puntarle la sveglia e di andare a letto anche io, anche se non ho minimamente sonno.

Attraverso la stanza sbadigliando, e come ormai sta diventando un'abitudine fare butto un'occhiata fuori dalla nostra piccola finestra. È tutto buio all'esterno, sento il rumore lontano del centro di Londra, e lo scoppiettio di qualche auto in lontananza. Per il resto, il silenzio e l'oscurità avvolgono tutto in un manto morbido. In questo momento avrei voglia di disegnare.

Non so cosa però, ma disegno da abbastanza da sapere che l'ispirazione   va colta nell'esatto attimo in cui arriva. Prendo album e astuccio, e mi metto vicino alla finestra, accomodati sulla poltroncina a gambe incrociate.

Lascio che la matita scorra sul foglio così, come mi viene spontaneo fare. Piano piano delineo la stoffa morbida del cappuccio, le ciocche di capelli scure come le penne di un corvo che sbucavano indomite, l'ombra calata sul colore degli occhi indefinibile, le spalle larghe. Prima di andare a letto, in un angolo del foglio faccio uno schizzo di una rosa, poi chiudo il blocco e mi rintano sotto le coperte, incapace di spiegare il perché del mio gesto.

Dopo la paura provata successivamente alla rapina del ragazzo incappucciato infatti, mi sono sentita strana, come se qualcosa fosse andato storto, come se non dovessi trovarmi lì, è strano da spiegare. Come se non fosse stato previsto tutto questo da qualcuno più grande di me.

Forse è solo una mia fissa, e probabilmente è anche l'orario. Ma penso che ci fosse qualcosa di veramente troppo inquietante in quel ragazzo, qualcosa di repulsivo e attraente allo stesso tempo, qualcosa di molto ma molto più che pericoloso.

 He's the Devil-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora