Harley:< Mr. J! >
mi svegliai frustrato, non sopportavo di certo gli urli striduli di quella donna stupida, è vero, l'amavo, ma certe volte gli avrei sparato di colpo netto
< Harley, vedo che sei sveglia presto >
Harley:< per te questo e altro Puddin >
odiavo anche quel maledetto nomignolo, di dolce non avevo nulla, ansi, tutt'altro, quindi perché chiamarmi in quella maniera?
< e brava la mia arlecchina >
rise imitando una risata pazzoide, ottenendo solo una fastidiosa risatina stridula e con tono spacca timpani, la preferivo di certo quando era quella psicologa problematica, Harleen Quinzel, nome con risonanza perfetto, da cui lo pseudonimo italiano di arlecchino, solo in inglese, dentro quella ragazza c'erano problemi di bullismo di vario tipo, ad esempio per il suo aspetto magro, la sua timidezza, l'incertezza, la vigliaccheria e molto altro, avrei dovuto tenermi Harleen, intelligente, gentile, dolce, apprensiva, credulona e un po' bambina, ma la trasformai in qualcosa di odioso, era come una puttanella che potevi trovare negli angoli bui a Gotham.
Harley:< Puddin, paparino mio, andiamo in giro per la città? >
si mise dietro di me in ginocchio che mi massaggiava le spalle per poi accarezzarmi il petto mentre cercavo di allacciarmi la camicia
< non possiamo >
Harley:< ci travestiamo, dai Puddin >
< Harley, no >
Harley:< va beh, chiedo a Deadshoot >
< fai un po' come ti pare >
mi iniziò a baciare il collo fermandomi le mani che cercavano di riallacciarmi la camicia bianca con delle sottili linee azzurre
Harley:< quanto sei sexy Puddin >
mi girai con il collo rivoltando lo sguardo verso la sua testa e gli baciai le tempie e lei risalì con il viso sfiorando le mie labbra leggermente umide
< vale ancora quella giratina fuori mia regina? >
Harley:< certo che si >
la baciai e lei ricambiò premendo il contatto delle labbra, lasciò cadere le mani sulle sue gambe piegate, la mia mano sfiorò le sue morbide guance accarezzandole togliendogli un po' di trucco facendolo finire nelle mie dita, mi staccai leggermente lasciando appoggiata la mano sulla guancia e guardandola negli occhi e provare a sorridere dolcemente nonostante le mie cicatrici
< andiamo? >
Harley:< yup >
sorrise felice e si alzò vestendosi, mi finii di vestire anch'io e ci si incamminò per l'uscita della villa, tirai uno sguardo fuggiasco ad un angolo della villa dovo c'era Harvey che stava appoggiato al muro con la schiena e le mani intasca mentre ascoltava una ragazzina che sembrava quasi fatta di porcellana, lei saltellava e rideva entusiasmata, lui si limitava ad accennare sorrisi e dire qualcosa ogni tanto.
Si arrivò in città, mi ero tolto il trucco dal viso e messo una benda che copriva le labbra cicatrizzate, capelli tinti di castano scuro e mentre Harley si era solo tolta il trucco e fatta una coda alta
Harley:< voglio un gelato >
< andiamo a prendere un gelato allora >
cercai una gelateria di qualità in quella vasta città che sarebbe stata Gotham, a regola. Dopo qualche chilometro si riuscì a trovare un ottima gelateria, in lontananza vidi Clark insieme a un ragazzo dalla stazza ampia e muscolosa, biondo di capelli e dolce di viso con due occhi azzurri
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a unique planet two completely different universes
FanfictionGli Avengers (Marvel) composti anche da nuovi arrivi tra cui Wanda,Pietro, Dr.Strange, Spiderman si ritroveranno a causa di un errore fatto da Strange durante una battaglia a dover condividere le loro battaglie e le loro abitudini quotidiane con mem...