L'inizio

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Tutto in città era calmo: gli uccellini cinguettavano, i grilli frinivano e le onde bagnavano la spiaggia su cui ero seduto.
Da quando mi ero svegliato e mi ero seduto su quel masso tutto era andato bene, ma prima avevo avuto un brutto sogno: ero nello spazio e vedevo la Terra, non la nostra, con oceani e verdi foreste, una Terra grigia e sporca.
Vedevo che tutti i mari si erano prosciugati e al posto dei prati verdeggianti c'erano deserti aridi e secchi. Dove si trovavano le città più importanti c'era solo morte e distruzione, non si vedevano persone o esseri viventi.
Ormai la Terra era morta.
Ma il sogno non terminò qui.
Infatti ad un certo punto, come se il nucleo esplodesse, una luce si sprigionò dal pianeta e si divise in 4 spicchi: rosso, giallo, verde e blu.
Poi la luce si mise a girare abbagliandomi così tanto da svegliarmi.
Ora però su quel masso mi sentivo bene.
Era da più di un'ora che ero sveglio e la brezza marina mi risollevava.
La casa in cui ci eravamo trasferiti era molto vicina al mare e aveva un bel giardino confinante con la spiaggia.
Era il mio posto preferito e ogni mattina, prima di andare a scuola, ci rimanevo un po'.
La città era separata dalla nostra casa perché c'era un boschetto in mezzo dove vivevano molti animali della zona.
Infatti la casa era stato un ricovero per animali selvatici e i miei genitori, essendo zoologi, la comprarono immediatamente.
Mentre stavo guardando una coppia di foche, anche esse abitanti del ricovero, sentii mia madre che mi chiamava
-Andrea! Cosa ci fai lì a quest'ora? Vieni dentro che poi ti prendi freddo!-
- Buongiorno mamma. Pensavo che non iniziassi ad urlare già all'alba. E comunque stai spaventando le foche-
-non mi interessa vieni dentro e torna a dormire-
-Sissignore! Come lei vuole!-
In realtà mi alzai solo per cambiare posto mentre lei andò a dormire pensando che la seguissi.
Tornato a fissare le foche mi accorsi che poco più in là, nel mare, dei pesci avevano iniziato a nuotare formando una specie di triangolo con la punta verso la riva.
Grazie ai miei genitori però sapevo che a volte i pesci assumevano comportamenti strani, soprattutto quando erano vicino a dei predatori, quindi non ci diedi molta importanza.
Dopo un po' tornai in casa perché mi dovevo preparare per andare in città.
Era un piccolo paesino formato da un centro principale dove c'era la mia scuola, un grosso parco, il municipio e alcune case dove abitavano i miei nuovi compagni.
Poco più spostati a est c'erano alcuni negozi e uno studio medico.
Quando entrai in cucina vidi mia madre, una donna alta e magra, coi capelli mori e gli occhi verde acqua, che preparava il caffè mentre mio padre, un'uomo abbastanza alto e giovane, preparava la tavola per tutti e 5.
Infatti io non ero figlio unico, purtroppo, ma avevo un fratello maggiore di nome Matteo e una sorellina più piccola di nome Marta.
Mio fratello era il ragazzo bello e sportivo, il più popolare della sua vecchia scuola ma anche della nuova, mentre mia sorella era ancora piccola ma, dopo la sua eccellente esibizione alla recita scolastica, si sentiva una diva e aveva iniziato a truccarsi come un'adolescente .
Dopo aver mangiato mio padre preparò la macchina e ci portò a scuola come solito, ma quel giorno non sarebbe stato come solito.
Quello era il momento in cui tutto iniziò.

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